Ok in commissione al piano anticrisi delle aree dell'indotto Fiat
La commissione approva lo schema di deliberazione di Giunta per il sostegno allo sviluppo e all'occupazione
29/01/2019 - La commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, presieduta da
Massimiliano Maselli (NcI), ha dato parere favorevole, con cinque voti a favore e quattro astenuti, allo schema di deliberazione della Giunta regionale n. 33, concernente “Legge regionale 31 dicembre 2002, n. 46, 'Interventi per il sostegno allo sviluppo e all'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento FCA (ex Fiat) di Piedimonte San Germano (FR)'. Approvazione Programma operativo”.
Come ha ricordato l’assessore allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, con la legge 46 del 2002 la Regione Lazio è intervenuta in un momento di crisi del settore dell’auto, prevedendo interventi specifici a favore delle imprese dell’indotto automotive. “La legge 46 – ha spiegato Manzella - prevede che sia un apposito gruppo di lavoro, del quale fa parte anche il rettore dell’università di Cassino, a redigere un programma operativo con una serie di interventi, dopo aver ascoltato il territorio.
E tale gruppo di lavoro ha fatto la scelta di promuovere la rete infrastrutturale, che è considerata la cosa più importante”. Il piano si compone di due elenchi di progetti, uno proposto dal Consorzio sviluppo industriale di Frosinone, l’altro dal consorzio Cosilam. Lo stanziamento previsto per il 2019, pari a un milione e mezzo di euro, consente la realizzazione dei progetti in testa ai due elenchi: interventi di manutenzione straordinaria nell’asse viario tra la strada provinciale Morolense con la strada comunale in località Paduni-Selciatella, nel comune di Anagni (progetto proposto dal Consorzio sviluppo industriale Frosinone); collettore fognario di collegamento tra l’agglomerato industriale di Castrocielo e il depuratore in località Pantani Aquini (Cosilam).
La scelta di non privilegiare gli interventi per il depuratore di Ceccano, che si trova al secondo posto nell’elenco del consorzio industriale di Frosinone, è stata giudicata senza mezzi termini sbagliata da
Giancarlo Righini (FdI), il quale ha ricordato gli impegni presi per interventi a favore della Valle del Sacco, gravemente danneggiata da fenomeni d’inquinamento, e ha chiesto il ritiro della proposta di deliberazione all’esame della commissione. Ne è nato un dibattito al quale hanno preso parte i consiglieri
Sara Battisti (Pd),
Francesca De Vito (M5s),
Pasquale Ciacciarelli (FI),
Loreto Marcelli (M5s). Nella sua replica, Manzella ha fatto presente che per il progetto del depuratore di Ceccano è atteso un adeguamento alla normativa. “Mi prendo l’impegno – ha concluso Manzella - di verificare se è possibile cominciare a fare scorrere le graduatorie dei progetti in elenco, così da giungere al finanziamento dei lavori per il depuratore di Ceccano appena il progetto è pronto”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio