Erosione costiera, audizione di soggetti istituzionali e associazioni in commissione
Presente anche l'assessore Alessandri a illustrare il contenuto della delibera di Giunta approvata la scorsa settimana.
18/02/2019 - “Un piano completo della situazione dell’erosione costiera su tutto il litorale laziale, in modo che ogni intervento abbia un senso”: questo lo scopo che si prefigge la commissione XII Commissione - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione
con il lavoro che si apre con le audizioni di oggi, ha detto il presidente Sergio Pirozzi. L’assessore ai Lavori pubblici e tutela del territorio Alessandri ha illustrato alle parti invitate all’audizione la delibera di Giunta adottata la scorsa settimana in materia, mettendo l’accento soprattutto sulla necessità in essa rappresentata di coinvolgere tutta una serie di attori, istituzionali e non, sulla tematica della tutela delle coste laziali.
“Riequilibrare la situazione delle coste con interventi a medio-lungo termine” e “sottoscrivere protocolli di intesa tra regione e amministrazioni locali al fine della manutenzione degli interventi che saranno realizzati” nell’ambito di questo piano di contrasto all’erosione e di difesa integrata delle coste: questo perché, ha detto Alessandri, non si può pensare di agire solo in emergenza, ma vanno operati degli interventi strutturali, nonostante la delibera preveda un fondo apposito per le emergenze e comunque salvaguardando la stagione che si approssima. L’assessore ha parlato di dragaggio delle foci dei fiumi per asportare gli accumuli sabbiosi da utilizzare nel ripascimento, in modo da risolvere due problemi in uno; ha indicato a titolo esemplificativo il protocollo con i comuni di Sabaudia e Latina e ha riferito che si è chiesto un incontro al Ministero dell’Ambiente per conoscere l’entità esatta dei fondi di provenienza non regionale e chiederne di ulteriori (in ogni caso, la somma complessiva da destinare agli interventi ammonta a due milioni e mezzo di euro).
Nel corso di una prima tornata di audizioni, piena disponibilità a collaborare è stata manifestata dai Comuni di Anzio e Ardea, sebbene il sindaco di quest’ultima abbia ammesso che il suo comune non presenta al momento problematiche gravi; ben peggiore la situazione riportata dalla presidente del decimo municipio, Di Pillo, mentre il sindaco di Pomezia Zuccalà ha detto che il comune ha già dei progetti, ma mancano i fondi per realizzarli. Dopo i soggetti istituzionali, è stata la volta degli altri attori, tra cui SIB Lido di Roma ha riferito della gravità del problema che va dal canale dei Pescatori fino a 2 km circa verso sud, Ostiamor ha indicato come critica anche la situazione all’Idroscalo, a causa delle mareggiate. Federbalneari ha elogiato l’intento della Regione di favorire la partecipazione delle imprese del settore, aggiungendo che la legge 53 del 1998 va rimodulata; Assobalneari Lazio ha espresso lo stupore nell’apprendere l’esclusione dagli interventi di Fregene, il WWF ha chiesto la costituzione di un Osservatorio del litorale laziale come previsto dalla legge, CNA Lazio ha detto che in presenza di un intervento omogeneo, che non privilegi alcune zone rispetto ad altre, i balneari daranno la loro collaborazione. Per le associazioni, Spazio Berlinguer ha affermato che il Comune di Roma non coglie la gravità della situazione, Mare per tutti ha chiesto che i Comuni facciano rispettare le normative europee come la Bolkestein, Mare libero ha espresso soddisfazione per il coinvolgimento delle associazioni e chiesto che si ponga un freno a pratiche scorrette dal punto di vista ambientale, come la cementificazione. Infine, Fabiana Anitori ha detto che serve coordinamento con le altre regioni, in modo che l’erosione non sia semplicemente spostata da una costa all’altra, e Athos De Luca ha osservato che il Lazio ha già buone leggi ma il problema è farle rispettare.
Nel secondo ciclo di audizioni, il sindaco di Ladispoli ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento regionale, chiedendo se questo possa incrementare i fondi di cui già si gode nel suo comune ma che non sono sufficienti; la pro loco di Fregene Maccarese ha esposto i danni causati a Fregene probabilmente dal molo costruito a Fiumicino negli anni passati e anche un assessore di Santa Marinella ha chiesto se i fondi disponibili verranno ampliati. Alessandri ha replicato dicendo che non necessariamente saranno i comuni a portare avanti i lavori, che il piano non ha come scopo quello di aumentare le dotazioni dei lavori già in essere, che sono state stabilite in modo commisurato agli obiettivi; tuttavia ha ribadito che per esigenze eccezionali c’è il fondo per le emergenze previsto in delibera. Nel quadro di quest’ultima, il coinvolgimento degli attori istituzionali e non, in un’ottica di gradualità, resta comunque lo spirito da cui questo piano è animato, ha concluso.
Tra i consiglieri, Michela Di Biase del Partito democratico ha confermato la preoccupazione per il canale dei Pescatori di Ostia; a suo avviso, va fatta una “scaletta degli obiettivi”, a partire dai più urgenti; per Marietta Tidei, sempre del Pd, la sicurezza va coniugata all’attenzione "per l’economia del mare", che dà lavoro a molti, mentre Valentina Corrado del Movimento 5 stelle ha detto che gli interventi vanno coordinati in modo organico, a salvaguardia dell’ambiente, e basati comunque su studi tecnici. Erano presenti all’audizione anche i consiglieri Marco Cacciatore del Movimento 5 stelle, Michela Califano del Pd, Laura Corrotti della Lega e Gianluca Quadrana della lista Zingaretti.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio