Integrazione sociosanitaria e infermiere di famiglia, se ne parla in settima commissione
Seduta più audizione
04/03/2019 - La VII commissione, Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da
Giuseppe Simeone (FI), si è riunita oggi per prendere in esame la richiesta di indagine conoscitiva sullo "Stato dell'integrazione socio-sanitaria nella Regione Lazio", presentata dai consiglieri
Davide Barillari e
Loreto Marcelli (M5S). La richiesta, formulata ai sensi del comma 6 articolo 33 dello Statuto regionale e motivata tra l’altro con la necessità di recepire da parte della Regione il Piano nazionale della cronicità (come da decreto del Ministero della salute 11 dicembre 2017), è stata accolta dalla commissione, su proposta del presidente, sotto forma di una nota di richiesta alla Giunta delle informazioni utili a tale proposito.
Tali informazioni, come specificato nella richiesta di indagine conoscitiva, riguardano in particolare: l’organizzazione dei servizi territoriali per la presa in carico del paziente cronico; l’integrazione sociosanitaria per la presa in carico del paziente cronico; l’erogazione di interventi personalizzati ed empowerment del paziente; la valutazione della qualità delle cure; i sistemi informativi e digitali e telemedicina; i modelli di remunerazione per le cronicità e i finanziamenti integrati dei servizi sociosanitari.
Tra i consiglieri presenti,
Enrico Panunzi del Partito democratico ha detto che a suo avviso la richiesta, pur legittima, può essere senz'altro soddisfatta da una semplice richiesta di dati alle strutture preposte, tanto più che “rientra nelle prerogative di ogni singolo consigliere chiedere dati a fine conoscitivo”; sulla stessa linea, Michela Di Biase, sempre del Pd. Presenti alla seduta anche i consiglieri
Marta Bonafoni della Lista Zingaretti,
Paolo Ciani del Centro solidale,
Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia,
Enrico Forte del Pd e Daniele Giannini della Lega.
I lavori della commissione sono poi proseguiti con le audizioni sulla proposta di legge n. 106, “Disposizioni per la promozione dell’assistenza infermieristica familiare”, d’iniziativa dei consiglieri Ciani e Forte. Sono stati ascoltati: il professor Paolo Palombi, presidente di SITI Lazio (Società italiana di igiene medicina preventiva e sanità pubblica),
Walter De Caro, presidente di CNAI (Consociazione nazionale associazione infermieri) ed Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva. Per Palombi la pl 106 è un testo molto innovativo che viene incontro soprattutto alle necessità della popolazione anziana del Lazio, aumentata notevolmente negli ultimi anni. “Assieme al Giappone, l’Italia è il paese più anziano nel mondo – ha spiegato Palombi – Il dato del 2017 è 180/196 anziani ogni cento bambini”. Come ha spiegato Palombi, nel Lazio migliaia di accessi ai pronto soccorso sono di anziani in stato di solitudine. L’infermiere familiare, previsto dalla pl 106, dovrebbe essere l’autentico regista dell’assistenza domicilare al paziente. “Condividiamo l’impianto della legge”, ha dichiarato De Caro, secondo il quale tuttavia dovrebbe essere indicata la collocazione dell’infermiere di famiglia nel sistema di assistenza sociosanitaria, individuando nel contempo un metodo di misurazione dell’attività dello stesso. Dubbi sull’impianto della legge sono stati invece espressi da Rosati, Cittadinanzattiva, soprattutto laddove non si chiariscono competenze e ruoli tra i vari soggetti interessati. Perplessità questa condivisa dalla consigliera Chiara Colosimo (FdI), intervenuta durante l’audizione, come pure il consigliere Ciani, “Siamo coscienti – ha dichiarato Ciani a proposito dei possibili conflitti di competenze – che quando c’è una novità bisogna capire come si integra. Intanto il problema è capire se è utile. In tal caso l’integrazione la troviamo”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio