Audizioni su Ama, sentiti professionisti su pareri richiesti da ex presidente
Confermata la versione dell’ex Ad Bagnacani nella prima audizione.
11/04/2019 - Ancora audizioni in commissione Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti del Consiglio regionale del Lazio sulla vicenda Ama, nell’ambito dell’indagine conoscitiva avviata per fare chiarezza sugli eventi che nei primi mesi del 2019 hanno portato alla bocciatura del bilancio 2017 dell'azienda municipalizzata da parte di Roma Capitale e alla conseguente revoca del suo consiglio di amministrazione. Oggi sono stati sentiti tre professionisti che furono incaricati dall’ex consiglio di amministrazione di Ama di redigere due pareri: uno (dello studio Lipani-Catricalà) sull’interpretazione della normativa statale in merito alla prorogatio delle funzioni degli organi di controllo delle società partecipate e l’altro (del professore Enrico Laghi) sulla regolarità della trascrizione nel progetto di bilancio di alcuni crediti che l’azienda vantava verso il socio unico, Roma Capitale. Entrambi i pareri furono chiesti dopo che il Collegio dei sindaci e Roma Capitale avevano dato parere negativo al bilancio del 2017.
Sul primo punto, gli avvocati Antonio Catricalà e Damiano Lipani hanno confermato che gli atti prodotti dal Collegio dei sindaci di Ama dopo i 45 giorni di proroga – tra i quali il parere negativo sul bilancio 2017 – sarebbero da considerare nulli, poiché la legge Madia del 2016 ha precisato che anche agli organi di controllo delle società in house va applicata integralmente la legge n. 444 del 1994 che, appunto, fissa in 45 giorni il tempo massimo di proroga degli organi amministrativi delle società fino alla nuova nomina da parte dell’Assemblea dei soci. Questa tesi, affermata dall'ex Ad Lorenzo Bagnacani nella
prima audizione, era stata contestata dal presidente del Collegio dei sindaci, Mauro Lonardo, nell’audizione dell’
8 marzo scorso.
Anche sul secondo punto, sono stati sostanzialmente confermati i rilievi mossi da Bagnacani. Infatti, Enrico Laghi – professore ordinario di economia aziendale all’Università “La Sapienza” di Roma – ha spiegato che agli organismi di controllo (in questo caso il Collegio dei sindaci) spetta sollevare rilievi sulle procedure e sulle attività di controllo che portano alla redazione di un progetto di bilancio e non rilievi tecnici che invece sono di competenza della società di revisione. Nella fattispecie, la questione sottoposta al parere del professore Laghi era la modalità di contabilizzazione adottata da parte di Ama nella seconda stesura del bilancio dei 18 milioni di euro per servizi cimiteriali che l’azienda partecipata rivendica come credito nei confronti del socio unico Roma Capitale e che invece quest’ultima non gli riconosce.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio