Lavoro nero Agricoltura, approvato Testo Unificato
Restano da esaminare le disposizione finanziarie e il titolo della legge. Lunedì il via libera definitivo prima del passaggio in Aula.
11/07/2019 - La commissione Lavoro, presieduta da Eleonora Mattia, ha approvato il testo unificato sull’emersione del lavoro nero in agricoltura, elaborato a partire dalle due proposte di legge presentate in materia, la
proposta di legge n.100 di iniziativa dei consiglieri Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti) e Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali) e la
pl 107 d’iniziativa della Giunta regionale.
Accantonato l’articolo sulle disposizioni finanziarie per il consueto passaggio in commissione Bilancio. Il testo, come annunciato dalla presidente Mattia, viene oggi stesso inviato al Bilancio e lunedì prossimo, dopo il via libera sui fondi a disposizione, la commissione Lavoro tornerà a riunirsi per approvare sia l’articolo accantonato che il titolo della legge che al momento recita: “Disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”.
Presenti i consiglieri Salvatore La Penna (Pd), Daniele Giannini (Lega), Marta Bonafoni, Roberta Lombardi (M5S), Loreto Marcelli (M5S) e l’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino, che ha accolto numerosi emendamenti presentati da Bonafoni, Capriccioli e Mattia e da Giannini.
Tra gli emendamenti più rilevanti quelli sui Centri polifunzionali (art. 5), presidi interculturali e di legalità finalizzati all’erogazione di servizi per l’inclusione sociale dei lavoratori agricoli, istituiti con la presente normativa. Fra i compiti svolti dal personale dei Centri, sono ora inclusi percorsi formativi rivolti all’inclusione sociale dei lavoratori agricoli immigrati e percorsi di sostegno alle lavoratrici agricole vittime di violenza (Bonafoni, Capriccioli, Mattia) e l’assistenza per l’ottenimento delle agevolazioni previste per i servizi non solo di trasporto pubblico ma anche privato convenzionato (Giannini), accogliendo così alcune richieste pervenute in sede di audizioni con le organizzazioni sindacali.
Fra le istanze accolte, nuove previsioni trovano luogo all’articolo 7 (Programma operativo triennale degli interventi) che coinvolge anche enti del Terzo settore. Proprio le associazioni di volontariato avevano sollecitato riferimenti espliciti al ruolo della Grande distribuzione organizzata e la possibilità di contemplare una sorta di “avanzamento di carriera” per i braccianti. Così, gli interventi saranno finalizzati anche a “promuovere appositi protocolli d’intesa con la rete della GDO volti a contrastare le pratiche di sfruttamento della manodopera nell’intera filiera produttiva e di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli” e “incentivare, anche con benefici economici, l’autoimprenditorialità dei lavoratori agricoli” (Bonafoni, Capriccioli, Mattia).
A proposito delle Condizioni di accesso ai benefici economici da parte delle imprese agricole e revoca (art. 8) inoltre, un emendamento Mattia prevede che in ogni caso è escluso da essi “l’impresa i cui proprietari, soci o amministratori abbiano riportato sentenze anche non definitive di condanna per violazione della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, per delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro l’incolumità pubblica, delitti contro l’economia pubblica, l’industria e il commercio, delitti contro il sentimento per gli animali e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto e delitti di cui agli articoli 600, 601 602 e 603bis del codice penale” (Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, Tratta di persone, Acquisto e alienazione di schiavi, Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro; ndr).
E’ stato inoltre inserito un nuovo articolo (12bis), il quale prevede entro un anno dall’entrata in vigore della legge e successivamente a cadenza biennale, che la Giunta regionale presenti “al Comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali e alle commissioni consigliari competenti una relazione sullo stato di attuazione degli interventi previsti dalla presente legge” (Bonafoni, Capriccioli, Mattia).
Quanto agli “indici di congruità” (art. 4), che definiscono il rapporto tra ore lavorate e quantità e qualità di beni e servizi offerti dai datori di lavoro, il regolamento di Giunta da emanarsi terrà conto della dinamicità richiesta in sede di audizioni dagli operatori del settore.
“Daremo alla nostra regione un’importante legge di civiltà, una legge molto innovativa e avanzata rispetto ai protocolli sottoscritti in altre regioni”, ha detto l’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio