Lemmetti e Calabrese: "La liquidazione di Roma Metropolitane andrà avanti"
Aurigemma rilancia l'idea di un ingresso della Regione Lazio nella società capitolina. Patanè chiede tempo per una riflessione.
17/10/2019 - “Se la Regione si mette nella posizione di approfondire la proposta di oggi sull’ingresso nel capitale di Roma Metropolitane a me va benissimo. Ma il piano di risanamento è imprescindibile”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore al Bilancio di Roma Capitale, Gianni Lemmetti, nel corso dell’audizione che si è svolta oggi in sesta commissione, Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da
Eugenio Patanè (Pd). Quella di Lemmetti è la risposta alla soluzione avanzata dal vicepresidente della commissione
Antonello Aurigemma (Gruppo Misto) il quale aveva ipotizzato una partecipazione societaria della Regione Lazio come alternativa alla liquidazione volontaria della società capitolina preposta alla progettazione e alla realizzazione delle metropolitane romane. Aurigemma ha rilanciato la sua idea, auspicando che fosse possibile “rinviare la seduta dell’Assemblea di domani e fare degli incontri con le parti tecniche”, per verificare la fattibilità dell’ipotesi.
Anche il presidente Patanè ha chiesto a sua volta se fosse possibile “riflettere un po' di più e cercare di capire se sono possibili diverse soluzioni”. Dello stesso avviso il presidente della commissione regionale Bilancio,
Fabio Refrigeri (Pd), secondo il quale “forse chiedere una verifica ulteriore sembra doveroso”. Gli assessori capitolini hanno spiegato comunque che l’istanza sarà riportata all’Aula. “Il Campidoglio nel 2016 ha già deciso di non ricapitalizzare l’azienda. Abbiamo preso la via della liquidazione controllata. Volete entrare? A valle del risanamento possiamo fare tutto, ne possiamo parlare, per la Regione le porte sono aperte. Ma la ricapitalizzazione della Regione al posto del risanamento è impossibile, perché si è già deciso di non ricapitalizzare”.
Nel corso dell’audizione, Lemmetti ha ricordato che a portare la Giunta capitolina alla delibera per la messa in liquidazione controllata della società è stata la presa d’atto che il capitale sociale era giunto al disotto del minimo legale. Il provvedimento prevede la nomina di un collegio di liquidatori, che dovrà garantire l’esercizio provvisorio della società per completare le opere e le attività già a essa affidate. Lemmetti ha inoltre spiegato che il personale sarà ricollocato presso le altre società partecipate di Roma Capitale.
“I conti di questa azienda non sono in ordine, vanno messi in sicurezza – ha sottolineato l’assessore alla Città in movimento, Pietro Calabrese, il quale ha ipotizzato una liquidazione molto rapida “che potrà essere interrotta in qualsiasi momento”, ma che non interromperà gli affidamenti per i lavori della metro C di cui Roma Metropolitane è stazione appaltante. Su questo aspetto è intervenuto l’amministratore unico dimissionario della società, Marco Santucci,
già ascoltato in sesta commissione la scorsa settimana, il quale, invece, vede a rischio la continuità nei lavori, in relazione ai “contenziosi pazzeschi sulla linea C” e agli appalti “complicati”. Santucci ha affermato con determinazione che “i problemi sono dovuti al socio unico che ha stipulato un contratto in perdita per la società di cui è proprietario” e che “la società non brucia nessun denaro pubblico”. Preoccupazioni sulla continuità negli appalti sono state espresse anche dal capogruppo della Lega,
Daniele Giannini, secondo il quale “si rischia il blocco di tutti i procedimenti".
“Roma Capitale ha deciso di ridurre il numero delle attività, riducendo i costi, così la società non poteva più stare in equilibrio” secondo Gianpaolo Pavoni della segreteria della Cisl di Roma e Rieti. “Noi – ha proseguito Pavoni – pensiamo che ci sia stata premeditazione da parte del comune di Roma che ha ritenuto di portare l’azienda a un punto di non ritorno”. Nel corso dell’audizione sono state ascoltate anche Paola Propana, Uil Trasporti, e Daniela Orlando, Filt Cgil, entrambe dipendenti di Roma Metropolitane, le quali hanno manifestato preoccupazioni in merito al ricollocamento del personale nelle altre società partecipate capitoline.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio