Sviluppo economico: audizioni con oggetto due proposte di legge

I testi vertono uno sull'istituzione di un registro per prodotti a denominazione comunale, l'altro sull'applicazione di una tecnologia di sicurezza per la tracciabilità dei prodotti agroalimentari.
Coltivazioni agricole. 07/11/2019 - Audizione in commissione XI, Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, presieduta da Massimiliano Maselli, su due proposte di legge: la  n. 112 del 18 febbraio 2019, "Istituzione del registro regionale dei comuni con prodotti De.Co.", e la n. 109 del 6 febbraio 2019, "Applicazione dei servizi di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti agroalimentari tramite tecnologia BlockChain". Mentre sulla prima sarà necessario un ulteriore appuntamento di audizioni, a proposito della seconda è emersa l’opportunità, prima di dar corso eventualmente all’iter della proposta, di un incontro tecnico con Arsial e Lazio Innova, presente l’assessorato, incontro al quale il presidente Maselli ha dato incarico di presenziare allo stesso primo firmatario della proposta, Davide Barillari del Movimento 5 stelle.

Per quanto riguarda l’audizione di oggi, il primo firmatario Sergio Pirozzi ha introdotto la proposta n. 112 dicendo che questa normativa può diventare a suo avviso un esempio da imitare per le altre regioni, visto che solo la Liguria si è avviata finora  su questa strada. Amatrice ha ben 16 prodotti a denominazione comunale, ha concluso Pirozzi, e questo ha aiutato non poco nel post terremoto. Da parte di Antonio Rosati, presidente Arsial, la raccomandazione è stata quella di inserire questa iniziativa legislativa in un processo generale di semplificazione: esistono già svariati marchi di qualità e il Lazio vanta altresì circa 400 prodotti riconosciuti a livello nazionale come prodotti alimentari tradizionali ed è opportuno non creare sovrapposizioni per non indurre confusione nel consumatore.  Sempre da parte Arsial, il dott. Di Giovannantonio ha citato come monito proprio l’esempio della Liguria portato da Pirozzi, dove, fatta la legge, ci è voluto un anno per il regolamento a causa delle difficoltà di classificazione e di scelta dei prodotti da inserire.

Del tutto in sintonia con le preoccupazioni di Arsial si è detto Silverio De Bonis, presidente regionale Anpci Lazio, secondo il quale il problema principale resta lo spopolamento delle aree interne e non creare conflittualità tra i piccoli comuni deve essere un altro obiettivo prioritario del legislatore. “La qualità deve essere il discrimine” nell'ambito della sterminata offerta che caratterizza Roma, a differenza dei piccoli centri, secondo Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, turismo e lavoro di Roma Capitale, che si è detto critico, quindi, su un passaggio della proposta di legge in cui si afferma che il marchio De.co. non vuole essere un marchio di qualità.

Infine Enrica Onorati, assessore regionale all'Agricoltura, Promozione della filiera e della cultura del cibo, Ambiente e Risorse naturali, ha auspicato un ciclo di audizioni con le categorie interessate e segnalato anche lei un elemento di riflessione doverosa nel rischio di sovrapposizione tra De.co. e altri marchi di qualità. Onorati ha sottolineato inoltre che la materia prima dei prodotti Deco, a volte, non è di esclusiva origine locale; "creare aspettative che poi vengono deluse" è il principale rischio da evitare, a suo avviso. Tra i consiglieri, ha di nuovo preso la parola Pirozzi per sottolineare il carattere prettamente locale e di promozione turistica del registro che questa legge vuole istituire per una tipologia di prodotti, ha aggiunto, che esiste già a livello comunale. In linea anche Francesca De Vito del M5s, che si chiede se non sia il caso di ribaltare il discorso, partendo non dal prodotto ma dal comune (anche perché poi non solo di prodotti agricoli si tratta, ha detto). Michela Califano del Pd ha detto che anche a suo avviso non ci sono questi rischi, poiché si tratta solo di uniformare la gestione comunale dei prodotti De.co.

A seguire, Davide Barillari ha illustrato il tema della seconda audizione, la proposta di legge n. 109, su cui ha raccolto l’apprezzamento del presidente Arsial Rosati per quella che può essere la valenza di questo testo di implementare la possibilità di scelta da parte del cittadino. Anche De Bonis si è detto favorevole a questa proposta di legge, mentre l’ass. Onorati ha suggerito anche su questa un confronto con le categorie di settore e ha annunciato che ha preso informazioni su questo tipo di tecnologia presso Lazio innova, apprendendo che la società regionale ha già dei progetti allo studio e con essa si potrebbe aprire un tavolo, che al limite potrebbe persino rendere non necessario un testo di legge in materia. Di qui la proposta di Maselli di procedere a un incontro tecnico prima di andare oltre con l’iter del testo di legge.

Presente all’audizione anche il consigliere Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio