Parti sociali in audizione sul Documento di economia e finanza regionale
Sindacati e organizzazioni datoriali in sala Etruschi
12/11/2019 - Le parti sociali sono state ascoltate oggi in commissione Bilancio, presieduta da
Fabio Refrigeri (Pd), sul “Documento di economia e finanza regionale 2020 anni 2020-2022” (Defr). La mattinata è stata dedicata alle audizioni con i rappresentanti sindacali, il pomeriggio alle organizzazioni dei datori di lavoro. In linea di massima, quasi tutti gli intervenuti hanno chiesto di poter formulare osservazioni puntuali nei prossimi giorni, visto che il documento di 166 pagine che delinea gli scenari macro economici e detta le linee programmatiche per il prossimo triennio è stato diffuso solo nei giorni scorsi.
Sono comunque giunte in audizione le prime indicazioni. Luca Bozzi, Cisl Lazio, ha posto l’accento sulla necessità di un maggiore contrasto all’evasione fiscale, da cui possono derivare risorse da redistribuire, e sulle politiche infrastrutturali, con particolare riguardo per il trasporto pubblico locale con le centinaia di migliaia di cittadini del Lazio che ogni giorno si muovono per andare al lavoro. Per Pierluigi Talamo, Uil Lazio, stiamo assistendo a una continua perdita di posti di lavoro a tempo indeterminato, a favore di una crescita dei posti precari. Talamo ha toccato anche il tema della politica dei rifiuti, per la quale ci si aspettano risultati tangibili. Invece, per Anelio Corsi, Cgil Roma e Lazio, c’è stata una lieve crescita dell’occupazione ma non dei livelli retributivi, mentre Luciano Luppino, Ugl, ha annunciato la presentazione di un documento emendativo su lavoro, trasporti e rifiuti. A tale proposito, il presidente Refrigeri ha ricordato che gli emendamenti al Defr dovranno essere presentati entro lunedì prossimo, il 13 novembre (i subemendamenti entro il giorno successivo).
Dopo questo primo giro di audizioni, l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, ha fatto il punto sul quadro di finanza pubblica già definito, a seguito dell’intesa con il governo per il triennio 2020-2022 che ha portato alla salvaguardia di tutti i trasferimenti statali per le politiche sociali, l’istruzione, l’inclusione. Diverso il discorso per il fondo trasporti. Sartore ha ricordato che i trasferimenti per il trasporto pubblico sono legati alle performance, che i tagli sono giunti a un livello non sopportabile per tutte le regioni, ma che il Lazio sta peggio, in quanto c’è Roma con il suo extra costo in quanto capoluogo di Regione ma anche capitale d’Italia e sede dello Stato Città del Vaticano. Sartore ha toccato i temi legati alla prossima manovra di bilancio, ricordando gli sforzi fatti per raggiungere gli equilibri di un bilancio comunque appesantito ogni anno da oltre 1,2 miliardi di euro di rate di ammortamento dei mutui. “Gli effetti di 7,1 miliardi di euro della manovra 2020-2023 – ha detto Sartore a tale proposito – avrà un impatto sul Pil più alto di quello della manovra dello Stato”. Il tasso di disoccupazione invece dovrebbe passare dal 10,8% al 9,6%.
Tra gli altri temi trattati, Sartore ha parlato anche della pressione fiscale, e dell’addizionale Irpef più alta nel Lazio: se vero è che l’aliquota è quella massima, vale a dire il 3,33 per cento, è altrettanto vero che l’aliquota massima riguarda una platea ridotta , grazie al fondo tagliatasse e alle esenzioni previste per le famiglie con più di tre figli a carico, per i nuclei famigliari aventi uno o più figli disabili, per i soggetti ultrasettantenni portatori di handicap, per i contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro. Anche le agevolazioni sull’Irap vanno nella stessa direzione di un alleggerimento della pressione fiscale. Misura ancora insufficiente per Marcello Bertoni, Unindustria, il quale ha aperto nel pomeriggio il giro d’interventi dei rappresentanti delle parti datoriali. Bertoni s’è detto preoccupato per i tempi di erogazione dei fondi Por Fers. Sulla stessa lunghezza d’onda, in materia di credito ed erogazione dei finanziamenti, Fabrizio Migliorati, FederLazio, Augusto Di Lazzaro, Confimprese, e Alessandro Mezzi, Cia Lazio, mentre Antonio Fainella, Confartigianato, ha auspicato interventi per rendere più competitive le piccole imprese alle prese con il mondo dell’e-commerce. Cosimo Peduto, Confesercenti, secondo il quale la durata media delle imprese che aprono i battenti si abbassa sempre di più, ha manifestato preoccupazione per gli effetti delle nuove norme contenute nel collegato, in relazione alla possibile apertura di nuovi centri commerciali.
A puntualizzare alcuni passaggi del Defr, è intervenuto per la Giunta Roberto Delogu, componente del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Lazio. In particolare, Delogu ha ricordato i tre pilastri strategici dell’undicesima legislatura: redistribuzione-riduzione delle disparità, crescita sostenibile nell’ambiente, nella società, e nell’economia, gestione controllata del bilancio attraverso interventi espansivi e, al contempo, di razionalizzazione della spesa. A chiudere l’audizione, è intervenuto l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. “Gli elementi sostanziali di questo Defr – ha detto D’Amato - sono due. Per la prima volta abbiamo raggiunto un equilibrio strutturale dei conti della sanità, un elemento che la Regione Lazio non conosceva da almeno un decennio. Il secondo – ha concluso D’Amato - è l’avvio del prossimo ciclo di programmazione europea 2021-2027, per il quale è importante fare sistema con le parti sociali”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio