Sanità e welfare nel Defr: gli assessori D'Amato e Troncarelli in audizione
"Il sistema sanitario del Lazio non produce e non produrrà disavanzo"
14/11/2019 - “Per la prima volta abbiamo raggiunto un equilibrio economico della gestione della sanità. E’ questo un elemento strutturale importante che si desume sia dal consuntivo 2018, con un avanzo di sei milioni di euro, sia dai margini operativi degli ultimi esercizi sempre positivi sia dalle previsioni per i prossimi due anni. Il sistema sanitario del Lazio non produce e non produrrà disavanzo.” Così ha esordito l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, nel corso dell’audizione in commissione Bilancio, presieduta da
Fabio Refrigeri (Pd), sul “Documento di economia e finanza regionale 2020 anni 2020-2022” (Defr).
“Il Fondo sanitario regionale – ha proseguito D’Amato - è pressoché alimentato totalmente dal fondo nazionale. Dopo un decennio, per la prima volta l’incremento (più 1,4%) di due miliardi di euro del fondo nazionale è superiore al tasso d’inflazione (più 0,89%). E’ questo un segnale importante di controtendenza per il sistema Italia e anche per il Lazio”. E’ questo il dato di fondo che, secondo D’Amato, pervade il Defr e che si accompagna al miglioramento della cosiddetta griglia dei livelli minimi di assistenza (Lea). “L’obiettivo strategico del prossimo triennio 2020-2022 – ha spiegato D’Amato – sarà quello di avviare la piena integrazione tra ospedale, territorio e prevenzione, potenziando l’assistenza domiciliare, con un incremento della spesa stimato in 60 milioni di euro”. Il Defr annuncia anche un incremento della spesa per l’assistenza alle persone non autosufficienti (Rsa) e per la riabilitazione. D’Amato ha toccato anche il tema del personale, il cui costo assorbe poco meno di un terzo dei circa 12,5 miliardi del bilancio del settore sanitario. “Abbiamo avuto un aumento di teste che ha superato il turnover e c’è stata una diminuzione delle categorie flessibili”, ha detto D’Amato. Il Defr prevede anche il potenziamento degli investimenti sul patrimonio immobiliare sanitario e sugli impianti tecnologici sulla base di un programma volto all’adeguamento ai requisiti strutturali di sicurezza e alle esigenze della programmazione regionale.
E’ poi intervenuta la consigliera
Valentina Corrado (M5s) che ha chiesto conto della reale consistenza del fondo di dotazione delle aziende sanitarie e ha posto una serie di questioni sul funzionamento del Cup e sull’utilizzo delle macchine diagnostiche e dei tecnici a loro preposti.
Orlando Tripodi (Lega) ha chiesto notizie dei singoli bilanci delle aziende ospedaliere, mentre
Giancarlo Righini (FdI) si è soffermato sul destino degli immobili degli ospedali dismessi.
Enrico Panunzi (Pd) ha evidenziato la necessità di una programmazione che tenga conto delle specificità diverse delle cinque province del Lazio.
Devid Porrello (M5s) ha chiesto conto del processo di accorpamento delle Asl. Su quest’ultimo punto, D’Amato ha replicato che non si è ravvisata adesso l’esigenza di proseguire. Tra gli altri temi trattati nel cosro della sua replica, D’Amato ha dichiarato che l’utile di 6,4 milioni di euro sarà messo a disposizione della contrattazione decentrata per i pronto soccorso e per il personale nelle aree disagiate.
Fragilità è invece la parola chiave pronunciata dall’assessora alle Politiche sociali, welfare ed enti locali, Alessandra Troncarelli, in apertura del suo intervento in commissione Bilancio. Le risorse in campo, ha detto, tra regionali, statali e comunitarie ammontano a 227 milioni di euro. Troncarelli ha subito posto l’accento sulle iniziative a favore delle famiglie disagiate, ai centri famiglia, al sostegno economico per l’abbattimento delle rette degli asili nido alle madri che altrimenti devono lasciare il lavoro. Alla macro area disabilità sono destinati 110 milioni di euro, con particolare riguardo all’assistenza domiciliare e alla figura del cosiddetto caregiver, vale a dire il familiare che assiste un proprio congiunto disabile, figura per la quale è previsto un contributo economico individuale dai 700 ai 1500 euro, in funzione della disabilità.
Sempre in materia di fragilità, Troncarelli ha ricordato anche gli interventi per contrastare il rischio di povertà. Secondo l’assessora Troncarelli, “il 2019 è stato un anno particolarmente importante per il welfare regionale, perché il Consiglio regionale, con un lungo lavoro in commissione, provvedeva ad approvare il piano sociale regionale ‘Prendersi cura, un bene comune’ che segue di tre anni l’approvazione della legge di riordino del complesso normativo regionale”. Troncarelli ha ricordato che il 2020 sarà destinato alla formulazione dei contenuti dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) e alla costituzione del sistema informativo regionale.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio