Audizione in nona commissione sulla crisi dell'Istituto di vigilanza privata Gruppo Secur
I sindacati denunciano il mancato pagamento di varie mensilità e le pessime condizioni in cui operano circa 400 vigilantes. L’azienda chiede 15 giorni di tempo per fornire risposte.
25/02/2020 - La commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), si è riunita oggi per un’audizione sulla crisi dell'Istituto di vigilanza privata Gruppo Secur, chiesta dal consigliere Fabrizio Ghera (FdI), con i sindacati, l’azienda e l’assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Berardino.
Si tratta di una vertenza sindacale che scaturisce dalla procedura di amministrazione straordinaria concessa il 5 aprile 2017 alla Sipro – Sicurezza professionale srl, con la nomina di un commissario straordinario e la successiva cessione dell’azienda all’unico offerente, il Gruppo Secur srl, nel novembre del 2018, dopo il parere favorevole del Ministero dello Sviluppo economico (Mise). L’atto di compravendita è datato 5 febbraio 2019 ma, secondo i rappresentanti sindacali intervenuti oggi in audizione e come documentato anche dalla lettera del Commissario straordinario della Sipro, depositata agli atti della commissione, il gruppo Secur non ha adempiuto agli impegni presi. In particolare, i rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Lazio, hanno denunciato l’inosservanza di tutti gli accordi firmati con i sindacati da febbraio 2019, il mancato pagamento di varie mensilità e le pessime condizioni in cui i vigilantes sono costretti a svolgere servizi particolarmente rischiosi, come il trasporto di denaro e altri valori con mezzi e strumenti poco idonei a salvaguardare la loro incolumità.
Il quadro emerso dall’audizione non sembra prospettare una soluzione positiva, anche perché – come riportato nella lettera del Commissario straordinario della Sipro – “se i dati a giugno 2019 fossero fedeli e corrispondenti ad una completa e corretta contabilizzazione, la situazione sarebbe estremamente compromessa, sia a livello economico sia a livello finanziario”. La lettera dà conto anche delle mancate risposte della Secur alle richieste del Ministero e di due convocazioni mandate deserte.
Nonostante ciò, Emanuele Venditti, presidente del cda della Secur, ha chiesto ulteriori 15 giorni di tempo per permettere all’azienda di presentare delle controdeduzioni e, rispondendo a domanda precisa dell’assessore Di Berardino, anche un piano per mantenere gli impegni assunti, a partire dal pagamento degli stipendi ai circa 400 lavoratori.
La presidente Mattia, d’accordo con Di Berardino e Ghera, ha quindi annunciato che tra due settimane convocherà nuovamente la Secur e i sindacati per trovare una soluzione e che, nel frattempo, l’assessore regionale prenderà contatti con la Prefettura e con il Mise per aprire un altro tavolo di confronto, visto che – come ha detto lo stesso Di Berardino – la Regione non era mai stata informata prima di questa crisi.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio