Come riscrivere il bilancio, alla luce del Covid-19: concluso il ciclo di audizioni con gli assessori28/04/2020 -
Ci aspetta un turismo “autarchico”, “autoctono”, “indigeno”, “regionale”. Queste le parole usate da alcuni consiglieri regionali, nel corso dell’audizione con l’assessora al Turismo e alle pari opportunità, Giovanna Pugliese, in commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd), riunitasi oggi in modalità telematica. L'uscita dall’emergenza Covid-19, con le relative restrizioni, per rispettare le regole sul distanziamento sociale per alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, sarà caratterizzata da un turismo domestico, regionale, tutt’al più nazionale, con scarsa presenze in arrivo dall’estero. Gli operatori del settore si aspettano un sostegno dalle istituzioni e come gli altri assessori ascoltati nei giorni scorsi, anche Pugliese ha provveduto a una ricognizione dei capitoli di bilancio di competenza del proprio assessorato, al fine di individuare la quota di “bilancio libero”, da indirizzare agli interventi legati al nuovo scenario.
“Il totale del bilancio assegnato per l’ambito turismo nel bilancio 2020 era il seguente: 3,689 milioni di euro per la parte corrente e un milione in conto capitale”, ha spiegato Pugliese la quale ha aggiunto che attualmente le risorse disponibili ammontano a 759 mila euro per la parte corrente e 600 mila euro in conto capitale e ha ricordato nel dettaglio gli impegni già presi.
“Allo stato – ha spiegato l’assessora Pugliese - rispetto alle attività previste, risultano disponibili per la parte corrente i fondi originariamente previsti per la partecipazione alle Fiere Internazionali (circa 600.000 euro) e quelli che si intendeva rivolgere al sostegno delle manifestazioni storiche per le realtà iscritte al relativo Albo regionale. A ciò si aggiunge una piccola quota prevista dalla legge regionale sui cammini. Sostanzialmente la quota residua corrente di 684.130,60 euro è attribuita ai diversi capitoli inerenti la “promozione turistica”, mentre la quota di 75.000 euro è attribuita al capitolo corrente per la legge regionale sui cammini. Evidentemente, vista la intervenuta emergenza, è intenzione di questo assessorato rivedere l’iniziale programmazione, alla luce di due evidenze: le fiere internazionali per le quali era programmata la partecipazione della Regione Lazio risultano allo stato annullate o rinviate sine die; è impensabile che in questa fase i Comuni possano cimentarsi nell’elaborazione di progetti da sottoporre a successiva valutazione, senza contare che i tempi della normale procedura non sarebbero conciliabili con la necessità di avviare in tempi brevi la pianificazione di eventi che siano di attrattività turistica per il territorio, a partire dall’inizio della stagione estiva”.
Pugliese ha illustrato anche una serie di proposte alternative, dall’animazione territoriale e interventi mirati e localizzati in località di particolare valenza ed attrazione turistica all’organizzazione di fam-trip dedicati (settore della meeting industry, settore del turismo nazionale); dal sostegno a eventi di particolare rilevanza turistica sul territorio alla realizzazione di un “Punto di informazione turistica” mobile in grado di spostarsi sul territorio in occasioni di eventi e manifestazioni. Anche l’implementazione dei punti turistici fissi esistenti e la crezione di nuovi in location strategiche come il porto di Civitavecchia e il potenziamento del sito VisitLazio e dei social ad esso collegati sono tra le ipotesi sul tavolo.
“Resta fondamentale – ha concluso Pugliese - l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano triennale per il turismo, giunto in aula alla conclusione della discussione generale, prima della forzata interruzione, sia perché esso “sblocca” l’utilizzo dei fondi di bilancio qui descritti sia perché permetterà l’elaborazione di un piano annuale del turismo dettagliato e specifico”.
Nel dibattito che è seguito, sono emerse numerose proposte. Gaia Pernarella (M5s) suggerisce bonus per le famiglie che non possono fruire di spiagge attrezzate, e delle agevolazioni per bus e treni diretti alle località balneari. Per Francesca De Vito (M5s) è necessario “dirottare parte dei fruitori del turismo balneare sulle nostre montagne”. Michela Califano (Pd) ha posto l’accento sulla legge sui cammini e sul trekking, ricordando che “ci sono percorsi ben tracciati, altri che hanno bisogno di manutenzione”. Giuseppe Simeone (FI) ha ricordato le richieste degli stabilimenti balneari: avere certezza della durata della concessione e, visto l’aumento delle spese in arrivo, lo sgravio del canone demaniale in tutto o in parte. Secondo Valentina Corrado (M5s) è necessario dare sostegno alle strutture alberghiere per le opere di sanificazione, in quanto è un costo che si aggiungerà a tutti gli altri oneri, oltre che “attraverso la revisione per rimodulazione dei tributi e delle aliquote in maniera commisurata a determinate condizioni e la previsione di contribuzioni a fondo perduto”. Giancarlo Righini (FdI) ha parlato di un turismo “autarchico”, della necessità di sviluppare un turismo ambientale nelle aree interne di pregio e di “rafforzare il ruolo dei parchi, che possono diventare un volano del rilancio del turismo ambientale”, mentre in merito alla fiscalità per Rigini la tassa di soggiorno si abbatterà, quindi si deve lavorare sul credito d’imposta.
Orlando Tripodi (Lega) ha ricordato la proroga delle concessioni demaniali al 2033 che permetterebbe alle attività di investire. Per Eugenio Patanè (Pd) “ogni euro che investiamo nel turismo ce ne ridà sette”, quindi “è arrivato un momento di cambio di passo”, attraverso la creazione di una cabina di regia ad hoc. Per Marta Leonori (Pd) ci viene chiesto da più parti di investire in formazione, mentre Roberta Lombardi (M5s) ha spostato il focus sulle pari opportunità, altro settore che compete all’assessora Pugliese, e sul sostegno alle famiglie con genitori entrambi lavoratori con bambini che dal 4 maggio dovranno fare una scelta su chi dovrà tornare a lavorare, se il lavoratore o la lavoratrice. Per Antonello Aurigemma (FdI), “il settore turistico va rivisto nel suo insieme, ed è necessario sospendere immediatamente il piano del turismo nato un anno fa, quando non c’era l’emergenza”. Le risorse dell’assessorato al Turismo e pari opportunità sono ridicole, per Gino De Paolis (Lista Zingaretti), “dobbiamo puntare a un turismo regionale o poco più” e gli aiuti dovrebbero andare a chi riesce a mantenere i livelli occupazionali pre-crisi. D’accordo sulla linea del turismo “autoctono”, secondo Emiliano Minnucci (Pd) “i cittadini sentiranno il bisogno di andare nelle zone meno antropizzazte della regione, quindi dovremo gestire questi flussi e incanalarli nel turismo fuori porta, evitando lungaggini”.
L’assessore allo Sviluppo economico
Dopo la replica di Pugliese è stata la volta di Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, start-up e innovazione, il quale ha ricordato che le risorse libere da impegni giuridicamente vincolanti afferenti al suo assessorato ammontano a otto milioni circa in conto capitale e otto milioni sulla parte corrente. “Mi rimetterò a quello che riterrà la Giunta e il Consiglio – ha detto Orneli - , se si valuta che ci sono cose più importanti. Sulla parte capitale stiamo preparando otto milioni liberi non impegnati, in vista della fase due, per misure che riteniamo possano aiutare la ripresa del sistema produttivo: un milione nel 2020 sulla legge 60, bando per infrastrutture per i comuni e per i consorzi industriali, ovvero per il futuro consorzio unico, 4,5 milioni e mezzo complessivi. Poi il piano Fiat, un milione nel 2020, 1,5 milioni nel 2021 e un milione nel 2022. Abbiamo quattro milioni quest’anno e due milioni il prossimo per il testo unico del commercio per la riqualificazione dei mercati: può essere un bando per i comuni, che sono i proprietari dei mercati, per fare la manutenzione straordinaria. 650 mila euro 20 e 600 mila nel 2021 per interventi di cui al Testo del commercio per la tutela del commercio. Ancora non impegnati dobbiamo fare il nuovo bando sulle reti del commercio su cui abbiamo nel 2020 2,5 milioni di euro, 5 milioni nel 2021 e 7,5 milioni nel 2022. Quindi, 15 milioni. Sono una misura particolarmente significativa e può essere parte di un pacchetto di misure per la ripartenza del commercio, delle attività economiche su strada, al termine dell’emergenza coronavirus”.
Orneli ha poi elencato una serie di altre misure e altre risorse liberabili, tra le quali, sulla spesa corrente: 2,7 milioni di euro nel 2020 per cofinanziare il nuovo piano dell’artigianato, 885 mila euro per il fondo per la tutela del commercio; fondo per le librerie, 250 mila euro; 100 mila euro per il nuovo piano della cooperazione, 100 mila euro liberi per la tutela dei consumatori, poi risorse di cui alla legge sulla cooperazione. Orneli ha ricordato le risorse liberabili da subito: 500 mila euro correnti per i mercati rionali, 100 mila euro per le spese per le relazioni comunitarie internazionali, 1,5 milioni per la partecipazione della Regione Lazio a Dubai che non c’è più e altri 200 mila euro per la convenzione con il sistema camerale, “Tutte cose che non si faranno più nel 2020 a causa dell’emergenza Covid”, ha concluso Orneli.
Nel corso del dibattito che è seguito, Valentina Corrado (M5s) ha ricordato l’annunciata volontà di mettere cento milioni in più, per le imprese. Per Francesca De Vito (M5s) è necessario diversificare anche il tipo di aiuto, dalla riduzione e sospensione della pressione fiscale possiamo dare un sostegno alle piccole attività. Giancarlo Righini (FdI) ha ricordato che per molte imprese il lockdown proseguirà, per parrucchieri, estetisti, che devono pagare l’affitto senza avere alcun sostegno. Sono intervenuti anche Marta Leonori (Pd), Fabrizio Ghera (FdI), Gaia Pernarella (M5s), Roberta Lombardi (M5s), Giuseppe Simeone (FI):
Orlando Tripodi (Lega) ha posto due questioni. “Dobbiamo prevedere – ha detto - al più presto il fondo perduto, per bar ristoranti, estetiste, affitti anche se non aprono le serrande. Poi c’è il mondo delle scuole private, se devono restituire le rette, ma devono comunque pagare le spese.”
“Faremmo un errore se non mettessimo le fondamenta per un nuovo modello di sviluppo, saremmo dei cattivi amministratori”, ha concluso Orneli.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio