In sesta commissione audizione sulla grave crisi che ha colpito Civitavecchia
Il presidente dell’Autorità portuale del Lazio, Francesco Di Majo: "Contrazione nei settori crocieristico e trasporto passeggeri". Bene le merci, chiesti interventi per il settore energetico.
08/05/2020 - La commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da
Eugenio Patanè (Pd), si è riunita oggi per un’audizione con il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro settentrionale,
Francesco Maria Di Majo e con l’assessore regionale
Mauro Alessandri, titolare delle deleghe ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, sulla situazione del sistema portuale del Lazio in emergenza Covid19 e sulle misure da porre in essere nella fase di ripartenza. Rinviata la seconda parte dell’audizione con il solo assessore per fare il punto – dando seguito alla
precedente del 30 aprile – sull’applicazione dell’ordinanza n. 55 del 30 aprile 2020, con riferimento al trasporto pubblico dopo la fase di riapertura delle attività a partire dal 4 maggio. Il presidente Patanè, inoltre, ha annunciato che molto probabilmente venerdì 15 aprile in commissione inizierà l’esame del Piano energetico regionale con la relazione dell’assessore Alessandri.
Il presidente Di Majo ha incentrato la sua lunga relazione quasi esclusivamente sulla situazione del porto di Civitavecchia, facendo solo qualche accenno agli altri due gestiti dall’Autorità, Fiumicino e Gaeta. Dai dati riportati è emerso un quadro molto allarmante, che ha suscitato un ampio dibattito in commissione con gli interventi di
Marietta Tidei (gruppo Misto),
Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti),
Devid Porrello (M5s),
Giuseppe Simeone (FI),
Emiliano Minnucci (Pd) e, infine, dello stesso assessore Alessandri. Da parte di tutti si è sottolineato che, da un lato, il blocco nel settore crocieristico sta creando enormi problemi a Civitavecchia, essendo il primo porto in Italia; dall’altro, che sono necessari importanti investimenti nelle attività commerciali e nel settore energetico, dove si scontano ritardi e mancati interventi di fronte a importanti novità avvenute recentemente.
Di Majo ha iniziato il suo intervento facendo una panoramica sulla situazione dei quattro macro-settori che interessano il porto di Civitavecchia: Crocierismo; trasporto passeggeri/autostrade del mare; merci; polo energetico e boa petrolifera. “Tutti i settori, tranne uno, sono in fortissima sofferenza a causa di questa crisi di emergenza sanitaria”, ha detto il presidente. “Il più colpito di tutti – ha proseguito – è sicuramente quello crocieristico, che ha avuto un crollo vertiginoso nel mese di marzo. Non ci sono più navi da crociera che arrivano al porto di Civitavecchia e tutti gli analisti dicono che il settore non vedrà ripresa fino a settembre-ottobre”. Anche il settore dei traghetti è in crisi: “Le linee sono operative limitatamente al trasporto di tir e merci, non di passeggeri, tranne casi eccezionali (come i rimpatri da Barcellona o esigenze particolare dalla Sardegna). A differenza del crocierismo, però, in questo settore si prevede una leggera ripresa a giugno-luglio”, ha detto Di Majo.
Il presidente ha poi spiegato che il settore delle merci è quello meno colpito dalla crisi e dalle misure restrittive: “Il traffico continua a essere svolto, con riduzioni in alcuni comparti ma addirittura in leggero aumento in altri”. Per quanto riguarda il settore energetico, per Di Majo, “anch’esso è in sofferenza, ma la causa non sta tutta nel coronavirus perché esiste una problematica legata alla centrale termoelettrica di Torrevaldaliga nord. Nel 2019 l’Enel ha deciso di ridurre drasticamente la propria produzione per la riconversione a gas e questo ha comportato la conseguente riduzione dell’importazione di carbone che alimenta la centrale. Parliamo di una riduzione del 50 per cento”. Secondo il presidente, “il coronavirus non ha fatto altro che peggiorare questa situazione, con ripercussioni molto impattanti non solo sull’Autorità in termini di minori introiti da tasse portuali ma anche sul territorio, su tutta l’economia locale che gravita intorno alla centrale. Abbiamo chiesto interventi al Ministero dello Sviluppo economico sin dal settembre 2019, prima del coronavirus, mettendo in evidenza l’impatto socioeconomico sul territorio”.
Sempre con riferimento al tema dell’energia, Di Majo ha anche fatto cenno al caso di Fiumicino, essendo Civitavecchia il punto di accesso del combustibile per l’aeroporto, alimentato da due boe petrolifere sotto la giurisdizione dell’Autorità portuale. “La riduzione del 95 per cento del traffico aereo – ha detto Di Majo – ha ovviamente ridotto drasticamente la richiesta di carburante e quindi, di conseguenza, ha provocato anche qui una grande contrazione delle entrate tributarie dell’ente”.
In conclusione, il presidente ha spiegato alla commissione che questo scenario ha determinato in termini numerici una perdita prevista nel bilancio 2020 di circa 19,8 milioni di euro, superiore al 50 per cento delle entrate dell'ente. Di Majo ha anche spiegato che "quest'ultime consistono principalmente in cinque voci: una tassa e sovrattassa sulle merci, una di ancoraggio, i diritti di porto sui passeggeri, quelli sui crocieristi e quelli sui mezzi pesanti”.
Hanno partecipato alla seduta telematica anche i consiglieri: Roberta Lombardi (M5s), Fabio Refrigeri (Pd), Fabrizio Ghera e Antonello Aurigemma (FdI).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio