Gender pay gap: audizione sulla legge a favore della Parità retributiva
Mattia: "Se è vero che nella situazione pre-Covid, secondo i dati Istat, le donne percepivano circa il 20% in meno degli uomini, oggi, in fase di crisi le donne risultano ulteriormente penalizzate".
26/05/2020 -
Si è tenuta stamane, in modalità telematica, la penultima audizione in commissione Lavoro, formazione, Pari opportunità, presieduta da Eleonora Mattia, sulla proposta di legge regionale n. 182 "Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne".
Dopo una breve introduzione della presidente Eleonora Mattia (PD), in cui ha ricordato quanto oggi sia più urgente arrivare all'approvazione della legge. "Perchè - ha spiegato - se è vero che nella situazione pre-Covid, secondo i dati Istat, le donne percepivano circa il 20% in meno degli uomini, oggi questa fase di crisi, in particolare con lo smart working, le donne risultano ulteriormente penalizzate".
Oria Argano di Befree (Cooperativa sociale contro tratta, violenze, discriminazioni); ha espresso plauso verso la legge ma ha anche chiesto un intervento più incisivo nella parte dei congedi parentali ai padri. "Mi piace rompere questa condizione che i congedi siano delle mamme - ha dichiarato nel suo intervento - occorre smontare un sistema per cambiare la famiglia italiana, almeno laziale. Smontare questa cultura matriarcale. Il modello del nord europa può essere un buon punto di riferimento".
Marcella Corsi, docente dell'Università La Sapienza, si è soffermata sul tema della differenza retribuitva tra i generi, definendolo un tema cruciale e molto dibattuto in Europa. Nel suo intervento ha osservato come nella legge si fa riferimento alle realtà private, dove sì c'è una differenza più marcata, ma invita a non trascurare anche il settore del pubblico che non ne è esente. Ha segnalato la disparità di trattamento che nasce dalla tipologia contrattuale, ma anche dalla segregazione occupazionale, e rileva che nella legge se ne faccia un riferimento troppo poco diretto. Ha espresso consenso all'istituzione del registro delle imprese virtuose, definito "uno strumento fondamentale", ma perchè non rimanga una legge di principi ha chiesto che venga normato anche il "chi" dovrebbe farsi carico dello stesso registro e, quindi, proposto un osservatorio ad hoc.
A farle eco anche Antonella Faieta del Telefono rosa, " bene la legge, ma il problema è poi come i principi però verranno attuati, non ci sono norme che codificano l'attuazione pratica".
Infine, Roberta Lombardi (M5S) ha auspicato che la legge approdi in aula presto, anche la prossima settimana. La presidente del gruppo M5S in Consiglio regionale ha aggiunto " con il contributo di tutte le persone audite, si può arrivare a un testo completo, da una situazione che aveva già criticità, si è aggiunta la criticità derivanti dall'emergenza Covid19 che va a ripercuotersi sulle donne e sulla famiglia. Dovremmo fare un sforzo ulteriore - ha concluso - e sfruttare la mozione sul tema famiglia, spostando il tema a livello nazionale".
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio