Patrica, dal Comune e dai comitati un secco "no" al nuovo impianto di trattamento dei rifiuti liquidi
Audizione nella commissione consiliare, Aurigemma chiede una nuova convocazione con la presenza dell’assessore.
18/06/2020 - Un progetto per un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti liquidi “Tecnology managent waste”, in un’area già compromessa dal punto di vista ambientale, quella di Patrica, in provincia di Frosinone. Questo il tema dell’audizione che si è svolta oggi in commissione Rifiuti del consiglio regionale del Lazio, presieduta da
Marco Cacciatore, che ha introdotto la discussione, spiegando la situazione di quel territorio, “più volte interessato da insediamenti di questo tipo”.
Anna Petrucci e
Flavio Piroli, del comitato “La Rinascita”, hanno parlato di “drammatico stato ambientale, si tratta di un impianto che ha un grande impatto, confina con tre abitazioni, che non vengono menzionate nel progetto, nel terreno interessato passa anche un corso d’acqua. Si tratta di una zona che rientra all’interno del Sito di interesse nazionale (Sin) della Valle del Sacco, un impianto che, infine, è molto vicino alla linea ferroviaria ad alta velocità".
“Il Comune di Patrica non accetta nuove realizzazioni di questo tipo. Non c’è soltanto l’impianto di cui parliamo oggi, complessivamente nell’area di Patrica saranno trattate circa sette, ottocentomila tonnellate annue di rifiuti”, così il sindaco
Lucio Fiordalisio, che poi ha aggiunto: “Ci troviamo su un’aria fortemente compromessa, da tutti i tutti i punti di vista. Un’area circoscritta, sulla quale sono insediate aziende chimiche, sottoposte a direttiva Seveso, c’è inquinamento da polveri sottili, ci troviamo per di più in una zona esondabile. Chiediamo di rendere da subito rendere efficace la legge regionale sulle aree ad elevato rischio ambientale”.
E’ stata poi la volta di
Flaminia Tosini, direttrice regionale Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti, che ha riassunto tutte le iniziative dell’amministrazione per la Valle del Sacco, iniziative che puntano ad “acquisire tutti i dati necessari per la bonifica. Per riguarda l’impianto di trattamento dei rifiuti liquidi - ha spiegato - si tratta di un progetto presentato da un soggetto privato, stiamo facendo tutti i passaggi previsti dalla procedura, prima della convocazione delle conferenza dei servizi. La direzione si muove all’interno della pianificazione regionale. L’obiettivo non è dire no a tutti gli impianti, che servono nella nostra Regione, dobbiamo trovare i siti migliori, appunto attraverso la pianificazione. Un tema che attiene al Consiglio regionale”.
E’ stata poi la volta dei consiglieri regionali presenti.
Gaia Pernarella (M5s) ha ricordato che “abbiamo ascoltato diversi comitati locali che in questi anni hanno visto fiorire richieste di impiantistica sul territorio: per questo anche all’interno del Piano rifiuti dobbiamo inserire il divieto di nuovi impianti nelle zone compromesse, come il Sin della Valle del Sacco. Dobbiamo trovare il modo di farlo insieme, trovando il metodo migliore per tutelare il territorio”.
Da
Antonio Aurigemma (FdI) è arrivata una precisa richiesta: “Questo non è un organismo tecnico - ha spiegato - ma una commissione del Consiglio regionale del Lazio, non una conferenza dei servizi. Con la nostra richiesta di convocazione di questa commissione non volevamo fare una valutazione tecnica, ma politica, sull’opportunità di nuovi impianti in una zona letteralmente martoriata. Bisogna riconvocare la commissione, serve l’intervento dell’assessore, per comprendere qual è la volontà politica della Regione. I cittadini sono stati turlupinati dall’amministrazione. Saremo al fianco dei sindaci e dei cittadini per difendere quel territorio”.
Marco Cacciatore, concludendo l’audizione ha spiegato che “comunque oggi abbiamo un elemento in più, avevamo l’urgenza di trattare questo argomento, prima di iniziare le votazioni sul Piano rifiuti. Il Piano non parla delle localizzazioni, è vero, ma fissa i principi. Recepisco, comunque, la richiesta di Aurigemma di una nuova commissione con la presenza dell’assessore”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio