Proseguono le audizioni in sesta commissione sul Piano energetico regionale
Sentiti prima Enel e poi Comuni, Confederazione Aepi, Kyoto club e Fondazione Ecosistemi.
22/06/2020 - Proseguono le audizioni sul “Piano energetico regionale” (PER Lazio) – la proposta di Deliberazione consiliare n. 43 del 2 Aprile 2020 – in commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da Eugenio Patanè (Pd). Dopo quella del
15 giugno, oggi si è svolta una doppia seduta in modalità telematica, prima con Enel e poi con i sindaci di Montalto di Castro, Civitavecchia e Tuscania, insieme alla Confederazione Aepi, Kyoto Club e Fondazione Ecosistemi. A causa dei tempi ristretti e dei tanti temi sollevati nel corso del primo incontro, la commissione, acquisita la disponibilità dei rappresentanti di Enel, ha deciso di riconvocarli nei prossimi giorni per concludere in modo esaustivo l’audizione.
Patanè ha introdotto la prima seduta chiedendo ai rappresentanti di Enel “un parere complessivo sul nostro Piano energetico regionale ma anche di fornire più informazioni possibili ai consiglieri, in vista della fase emendativa, sui processi e le evoluzioni che sono in corso nelle centrali più importanti – quella di Torrevaldaliga Nord e quella di Montalto di Castro – e sui programmi di Enel sul fotovoltaico e sulle rinnovabili”. Per Enel hanno risposto, ciascuno per la propria sfera di competenza,
Gaetano Evangelisti, responsabile Affari Territoriali di Enel Italia,
Nicola Bracaloni, responsabile TL Coal Thermal Generation Italy ed
Eleonora Petrarca, responsabile Business Development Enel Green Power. Dopo una breve presentazione aziendale della multinazionale “che opera in oltre 34 paesi e che rappresenta il più grande operatore privato nelle rinnovabili e il più grande distributore privato di energia del mondo” e dopo aver ricordato alla commissione gli obiettivi europei dell’Italia in tema di energie rinnovabili, Evangelisti ha detto che “per accompagnare la transizione energetica è prevista la realizzazione di nuova capacità a gas a garanzia della sicurezza energetica nazionale, poiché lo spegnimento delle centrali a carbone farà venir meno 8 Gigawatt di impianti cosiddetti programmabili, che dovranno essere progressivamente sostituiti attraverso lo sviluppo di fonti rinnovabili, per loro natura non programmabili”. Gli impianti flessibili a gas, ha spiegato Evangelisti, serviranno proprio a garantire la stabilità del sistema nel Paese nella fase di transizione verso le fonti rinnovabili. Poi, il manager ha parlato del Lazio: “Chiusura dell’impianto alimentato a carbone della centrale di Civitavecchia entro il 2025 e, in generale, di tutti gli impianti Enel a carbone in Italia; nuova capacità rinnovabile anche nel Lazio, attraverso lo sviluppo di progetti di ampia scala principalmente nell’eolico e nel solare fotovoltaico; interventi di incremento delle reti, con investimenti per circa 780 milioni di euro nel triennio 2020-2022; installazione di oltre 2.400 punti di ricarica per le auto elettriche entro il 2022, con 1.200 già disponibili”. Bracaloni si è soffermato invece sulla riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord da carbone a gas, “con notevoli vantaggi dal punto di vista ambientale” e sulla sostituzione delle macchine a Montalto di Castro con altre “a maggiore efficienza e a minore impatto ambientale, con minori livelli di emissione proprio per garantire anche qui la sicurezza del sistema elettrico”. Se gli iter autorizzativi saranno rapidi, ha spiegato Bracaloni, da una parte si potrebbe anticipare la chiusura del carbone e dall’altro, di conseguenza si potrebbe accelerare sulle fonti rinnovabili.
Il vicepresidente della commissione,
Gino De Paolis (Lista Civica Zingaretti), è intervenuto per rivendicare l’ascolto dei territori prima di prendere decisioni sul Piano energetico regionale e, a tal proposito, ha citato la mozione approvata all’unanimità dal comune di Civitavecchia contraria alla centrale a gas di Torrevaldaliga Nord. Posizione condivisa anche da
Devid Porrello e
Silvia Blasi (M5s). Il primo ha ricordato tutta la storia dell’impianto di Civitavecchia e i disagi vissuti da quella popolazione, chiedendo di cambiare il metodo dei processi decisionali. “Anche se a gas – ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale – si tratta di un impianto molto impattante, che ha una potenza installata molto alta e che continua a insistere sulla stessa popolazione. Non vedo alcuna nuova progettualità da parte di un ente così grande come Enel nel redistribuire gli impianti e ridimensionare gli impatti sui territori”. Critica anche Blasi: “Questo territorio ha dato già tanto, non solo al Lazio, ma all’Italia intera, perciò quando Enel parla di riconversione delle centrali e di passaggio alle fonti rinnovabili, deve prestare molta attenzione perché si tratta di comunità fortemente provate da tutto ciò che Enel ha comportato in questi decenni di energia elettrica, anche dal punto di vista economico, visto che qui il territorio ha una vocazione agricola molto importante”. Blasi ha poi posto una serie di quesiti molto dettagliati sui progetti di fotovoltaico, geotermia e di riconversione in atto.
Marietta Tidei (gruppo Misto) ha detto che – a suo avviso – nel corso degli anni Enel abbia probabilmente gestito in modo sbagliato le relazioni con le comunità locali: “Forte di una posizione da monopolista si è comportata anche in maniera prepotente”. Tuttavia, per Tidei, va riconosciuto lo sforzo in atto per la transizione energetica.
Emiliano Minnucci (Pd) ha esortato Enel a “ragionare con le comunità locali per sperimentare forme assolutamente innovative, a zero emissione, che possano produrre una rivoluzione copernicana su quel territorio per ripensare a una terza fase di massima innovazione, non transitoria. Una sfida in positivo da lanciare a Enel”. Temi sui quali Enel potrà rispondere nella seconda parte dell’audizione, che sarà convocata nei prossimi giorni.
La seconda audizione di oggi sul Piano energetico regionale è stata richiesta da De Paolis e Marta Bonafoni della Lista Civica Zingaretti e ha visto la partecipazione di
Luca Benni, vicesindaco di Montalto di Castro;
Ernesto Tedesco, sindaco di Civitavecchia;
Marco Quarantotti, consigliere con delega all’Ambiente del Comune di Tuscania;
Rachele Marseglia della Confederazione AEPI (Associazione europea per i professionisti e le imprese);
Annalisa Corrado di Kyoto Club;
Silvano Falocco, Fondazione Ecosistemi. I rappresentanti degli enti locali hanno messo in evidenza le peculiarità dei loro territori rispetto agli impianti di energia, mentre gli esperti hanno sostanzialmente ribadito le critiche al Piano emerse nella precedente audizione con gli altri stakeholders.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio