26/06/2020 -Venerdì prossimo l'ultimo appuntamento con il ciclo di audizioni sul progetto di riorganizzazione deciso dalla Regione.
Quinto appuntamento, in commissione Mobilità e trasporti del Consiglio regionale del Lazio, con le audizioni sul Piano per il trasporto pubblico locale urbano, in particolare sulle nuove unità di rete e sui servizi minimi. Nella riunione di oggi si è parlato della zona dei Castelli romani e della Valle del Sacco. Introducendo la riunione, il presidente della commissione, Eugenio Patanè, ha spiegato che “si tratta di una convocazione che ha lo scopo di far partecipare i Comuni e le associazioni di categoria al processo di riforma del trasporto pubblico locale”.
Di seguito, come nelle scorse sedute, l'assessore Mauro Alessandri, i tecnici della direzione regionale e gli esperti dell'università, hanno introdotto il tema, sia dal punto di vista politico che tecnico, partendo da un quadro della situazione attuale per arrivare ai cambiamenti previsti nelle linee guida per il trasporto pubblico urbano facendo riferimento, in particolare, agli obiettivi da raggiungere: arrivare a tutti i Comuni del Lazio, con una ripartizione più equa delle risorse, in base a criteri trasportistici. Un elemento di novità arriva dai nuovi fondi (240 milioni) messi a disposizione del Lazio dal ministero dei Trasporti per il rinnovo dei mezzi.
E' stata poi la volta degli interventi di assciazione e amministratori locali. Adolfo Tammaro (Marino) ha posto una serie di questioni: dall'obiettivo degli incassi, all'integrazione con Cotral, al trasporto scolastico per le superiori, al percorso da compiere per arrivare alla bigliettazione unica. Giuseppe Derighi (Anci Lazio) ha sottolineato “l'importanza di queste audizioni perché pemettono di condividere il lavoro fatto dalla Regione” e ha posto la necessità “di una normativa transitoria per passare dal vecchio al nuovo modello senza traumi”. Benedetto Paris (Labico e Gorga) ha parlato dell'esperienza del consorzio Tpl, progetto sperimentale di trasporto in forma associata e ha chiesto garanzie sul rispetto dei progetti di integrazione già avviati, positivo il suo giudizio sul processo di integrazione tariffaria, infine ha chiesto di rendere più efficienti i collegamenti con le aree rurali e montane. Rachele Ludovici (Fiuggi) ha spiegato le esigenze del suo territorio. Massimo Piacenza (Città Metropolitana) ha parlato di un “lavoro ampiamente condivisibile” e della necessità di “costruire le unità di rete in un processo di collaborazione”. Carlo Caldironi (Città Metropolitana) ha chiesto di capire il possibile impatto del Piano regione sulla viabilità, con particolare riferimento alle zone di montagna e chiesto di usare mezzi meno pesanti.
Nelle repliche Stefano Fermante (direttore regionale trasporti) ha ribadito “che il programma di esercizio sarà concertato con le amministrazioni, ovviamente considerando l'esigenza di una integrazione con la rete Cotral e cercando di rispondere alle varie esigenze, anche quelle del trasporto scolastico e delle aree montane. Per quanto riguarda i consorzi tra Comuni già esistenti, dovremo partire da quelle esigenze che rappresentano il nucleo su cui lavorare”. Mentre Antonio Mallamo, amministratore unico di Astral, ha specificato che dopo la definizione delle unità di rete, in rapporto con i territori, spetterà alla società regionale definire le caratteristiche del servizio per ogni unità di rete: “Siamo già facendo un'attività di monitoraggio sui servizi esistenti – ha spiegato – in maniera da ottimizzare i chilometri a disposizione. Sarà un monitoraggio costante, per poter adeguare l'offerta di trasporto alle reali esigenze dei cittadini. Essenziali saranno anche l'integrazione tariffaria e delle diverse reti. Entro giugno del 2021 dovremo pubblicare i nuovi bandi del servizio per arrivare pronti al primo gennaio 2022”. Di ottimizzazione del servizio da realizzare nella fase di progettazione ha parlato anche Alessandro Avenali (La Sapienza).
L'assessore Alessandri, chiudendo gli interventi, ha precisato che “si tratta di un'operazione di riforma che incide su un sistema consolidato, penso, ad esempio, al sistema delle piccole imprese, oltre 70 aziende, che gestiscono il servizio adesso: servirà un'opera di modernizzazione e di riorganizzazione. Serve uno sforzo di sistema, di innovazione. Anche dal punto di vista dei Comuni c'è un'opportunità in più, per risolvere problemi finanziari e di gestione e per dare un servizio migliore. Sarà il programma di esercizio il momento in cui cercare di risolvere le tante esigenze che sono state sollevate nel corso dell'audizione”.
La prossima settimana, sempre di venerdì, come ha annunciato il presidente Patanè, si svolgerà l'ultima audizione prevista dal calendario della commissione, sul litorale sud e il sud pontino. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio