La nona commissione vota la riforma del sistema integrato di educazione e istruzione per l'infanzia
La proposta di legge n. 99 passa ora all’esame dell’Aula per l’approvazione definitiva.
26/06/2020 - La commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio del Consiglio regionale, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), riunita oggi in modalità telematica, ha approvato all’unanimità la proposta di legge regionale n.99 (“Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia”), di iniziativa della stessa Mattia e di Salvatore La Penna (Pd), sottoscritta anche da Emiliano Minnucci e Valentina Grippo del Pd e da Laura Corrotti (Lega).
Presentato in commissione il 21 marzo del 2019, il provvedimento è stato oggetto di varie audizioni in cinque sedute per tutto il 2019, mentre l’esame dell’articolato ha richiesto tre sedute tra dicembre 2019 e febbraio 2020. L’emergenza da Covid-19 ha poi fatto slittare l’approvazione dell’articolo sulle disposizioni finanziarie in
commissione Bilancio al 24 giugno e oggi è arrivato finalmente il via libera definitivo per l’Aula.
Dopo un breve intervento dell’assessora regionale Alessandra Troncarelli, hanno votato a favore del provvedimento: Eleonora Mattia, Valentina Grippo, Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti) e Roberta Lombardi (M5s), le quali hanno anche indicato proprio la presidente della nona come relatrice per l’Aula. Nel ringraziare le colleghe, Mattia ha ricordato l’ottimo lavoro svolto in commissione, “la passione, la forza e la competenza di tutte, un approccio intelligente per riformare un intero settore che ha visto l’ultima legge circa 40 anni fa”, ha detto. La proposta di legge n. 99, infatti, dando attuazione al decreto legislativo n. 65 del 2017 e, conseguentemente, alla legge 13 luglio 2015, n. 107 (cosiddetta ‘buona scuola’), intende aggiornare la normativa regionale in materia di servizi educativi per l’infanzia, ferma a due leggi regionali del 1973 e del 1980. “In tal modo – ha aggiunto Mattia – discipliniamo, oltre ai nidi, gli ulteriori servizi ad essi integrativi che rispondono al mutato contesto socioeconomico e alle rinnovate esigenze dei genitori e, soprattutto, delle madri lavoratrici (la previsione dei nidi domestici ne è un esempio)”. La presidente ha anche ringraziato l’assessora Sartore per le disposizioni finanziarie regionali che, insieme ai fondi statali, “consentiranno di abbattere le rette e di aumentare i posti negli asili nido”.
Un plauso al lavoro svolto in commissione è arrivato anche dalle altre consigliere. La vicepresidente Grippo ha parlato della fase Covid-19 che inevitabilmente comporterà qualche ulteriore intervento in Aula e ha auspicato un aumento delle risorse stanziate complessivamente per il settore dell’educazione e dell’istruzione. Anche Marta Bonafoni ha parlato di “correzioni da apportare alla luce della brutta novità che il Covid ha rappresentato per questo settore, con la stessa sintonia che abbiamo trovato in questi mesi”. Bonafoni ha poi auspicato che il provvedimento sia messo all’ordine del giorno dell’Aula prima del Piano rifiuti, d’accordo con Roberta Lombardi, la quale ha sottolineato come anche in questo caso “abbiamo lavorato con uno spirito collaborativo e intelligente, dialettico nei momenti delle divergenze, ma sempre finalizzato al bene dei nostri concittadini”. Infine, è intervenuto anche l’altro firmatario della proposta di legge, Salvatore La Penna.
Il provvedimento votato oggi si compone di 52 articoli, ripartiti in 9 Capi: I) “Disposizioni generali”; II) “Istituzioni, soggetti e funzioni”; III) “Requisiti dei servizi educativi” (definisce in via generale le caratteristiche strutturali dei servizi educativi, ivi inclusi gli arredi e i giochi, e i titoli di studio richiesti agli operatori); IV) “Nido” (definisce le caratteristiche di ricettività, funzionamento ed edificazione); V) “Servizi educativi integrativi” (oltre ai servizi standard, prevede una specifica disposizione per il nido istituito presso civili abitazioni); VI) “Strumenti” (disciplina le autorizzazioni e l’accreditamento dei servizi educativi e contiene anche disposizioni per valutare la qualità dei degli stessi servizi; VII) “Programmazione, finanziamento e attuazione” (affida al Consiglio regionale, su proposta della Giunta, il Piano regolatore regionale dei servizi educativi per l’infanzia contenente i criteri per programmare interventi, stabilire tariffe e attuare tutte le disposizioni della legge. Tra criteri di ripartizione dei fondi a favore dei comuni, vengono riconosciute specifiche premialità per quelli montani e semimontani sulla base del numero di bambini con disabilità); VIII) “Vigilanza e sanzioni”; IX) “Disposizioni finali” (contiene le disposizioni per la copertura finanziaria del provvedimento nonché l’abrogazione delle due vecchie leggi del 1973 e del 1980).
Con le disposizioni finanziarie approvate in commissione Bilancio su proposta dell’assessora Alessandra Sartore (articolo 50), la proposta di legge ha ottenuto una copertura finanziaria di
48,67 milioni nel triennio 2020-2022: 10,5 mln per il 2020; 17 mln per il 2021; 21 mln per il 2022; 170 mila euro per il Sistema informativo regionale dei servizi educativi (creazione e relativa manutenzione) e per il monitoraggio e la valutazione.
Questi gli interventi da finanziare: voucher per le famiglie in condizioni di particolare fragilità per concorrere al pagamento delle rette di frequenza; sostegno ai Comuni per la contribuzione ordinaria al contenimento delle rette alle famiglie e per investimenti e manutenzioni delle strutture, nonché per la riqualificazione degli edifici e l'ampliamento dell'offerta sul territorio; promozione dei cosiddetti servizi educativi a carattere sperimentale (in natura, in orario notturno o nei giorni festivi), anche a carattere innovativo e di ricerca; progetti di continuità educativa, di sostegno ai poli educativi e ai coordinamenti pedagogici territoriali 0-6, ivi comprese le sezioni primavera che, nell'ambito dei progetti di continuità educativa, operano in modo alternativo all'ultimo anno di nido o al primo della scuola dell'infanzia; rimborsi delle spese di viaggio sostenute dai componenti della Consulta regionale per i servizi educativi.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio