Street art, audizione in commissione Cultura sulla proposta di legge a firma Leonori
Attenzione alla sicurezza dei cantieri e chiare linee guide per i comuni fra le richieste degli artisti ed esperti.
21/07/2020 - La commissione Cultura, spettacolo, sport e turismo del Consiglio regionale, presieduta dalla vice presidente Marta Leonori (Pd), si è riunita oggi in audizione in modalità telematica sulla proposta di legge n. 222 (“Disposizioni per la valorizzazione, promozione e diffusione della Street Art”), prima firmataria la stessa Leonori.
Dopo il parere favorevole all’unanimità a fine giugno allo schema di delibera di Giunta n. 122 che, in attuazione dei commi 66, 67 e 68 dell’articolo 7 della legge di stabilità regionale 2020 (L.R. 28/2019), stanzia 200 mila euro per l’annualità 2020 in favore delle amministrazioni locali e individua criteri e modalità per la concessione dei contributi previsti dall'Avviso pubblico "Lazio Street Art”, la proposta di legge intende sostenere in modo più strutturato la creatività giovanile e le amministrazioni pubbliche per contribuire a riqualificare e valorizzare in chiave artistica aree urbane, in particolare periferiche.
Come ha spiegato Leonori, la proposta di legge segue il bando che nasce da un emendamento in Legge di stabilità, e riprende una legge sullo stesso tema della Regione Puglia “ma con elementi di novità condivisi con le realtà territoriali. Vorremmo presentare gli emendamenti a inizio settembre”, ha annunciato.
All’audizione sono intervenuti artisti, rappresentanti di associazioni, giuristi e organizzatori culturali che hanno portato il loro contributo alla conoscenza di quest’arte sempre meno illegale e spontanea che sta diventando la nuova arte pubblica.
Fra i punti messi in luce dagli interventi, in primo luogo la necessità di porre attenzione alla sicurezza del cantiere, all’impatto ecologico e di definire chiare linee guide per i comuni auspicando una standardizzazione dell’iter burocratico. Fondamentale per tutti una commissione di qualità per scegliere le opere e gli artisti. Importante anche la conservazione, manutenzione e restauro delle nuove opere, anche se non tutti sono stati d’accordo su quest’ultimo punto.
Per Giuseppe Pizzuto,
“artorney”, avvocato e curatore d’arte, co-fondatore di Wunderkammern, galleria di street art
infatti,
bisogna
“metabolizzare che si tratta per la maggior parte di interventi effimeri che possono essere sostituiti da nuovi progetti, ciò che rispetta anche l’essenza della street art”. Anche Greg Jager, visual artist partito dai graffiti e arrivato con il suo astrattismo all’urban art contemporanea, si è detto “a favore della rigenerazione di muri già dipinti, creare circuitazione, è stato sempre più o meno così”, chiedendo invece sostegno per la comunicazione, prevendendo che parte del budget sia investito per l’ufficio stampa, “un passo di crescita e avanzamento rispetto a quanto fatto in passato”.
Felicitandosi per la scelta della proposta di legge e del bando "Lazio Street Art” di sostenere artisti e opere con contributi, occorrerebbe però tutelare la figura dell’artista, “preoccupandosi che queste risorse vengano ripartite in modo efficiente” (Pizzuto), definire più puntualmente la questione dei diritti di autore (Giovanni M. Riccio, legale esperto di diritto d'autore arte urbana) e “offrire all’artista le condizioni necessarie per innalzare la propria creatività, non solo un muro in più”, ha detto Francesco Dobrovich, fondatore dell’agenzia NUfactory per la promozione e produzione della cultura contemporanea.
Tuttavia, il tema della conservazione, manutenzione e restauro, non solo valorizzazione, nel caso si decida di portarle avanti nel tempo, “potrebbe essere un aspetto anche molto innovativo della pl, nell’ottica della valorizzazione dei luoghi che poi dobbiamo mantenere in uno stato di manutenzione dignitoso”, ha ricordato Riccio.
Ledo Prato, esperto nelle politiche per i beni culturali e Segretario generale dell’Associazione Mecenate 90, ha proposto non solo un censimento delle opere esistenti, ma una vera e propria catalogazione individuando una metodologia per la catalogazione, in modo che dopo un ceto numero di anni si possa ridipingere sulla stessa parete senza perdere la memoria storica, ma anche di coinvolgere i comuni sin dall’inizio del progetto.
Per Mirco Pierri, curatore d'arte urbana e co-fondatore del collettivo a. DNA che cura il progetto Urban Area ad Ostia, la pl “potrebbe essere un precedente molto importante a livello nazionale”, tuttavia si è interrogato se sia giusto fare così tante nuove opere in più. Per Pierri inoltre si dovrebbe parlare più di arte pubblica, muralismo, urban art che non di street art. “La Regione Lazio ha il potere di sovvertire questa comunicazione, sarebbe un passo importante”. “Siamo ormai arrivati quasi a una saturazione del territorio”, gli ha fatto eco Alessandra Arpino, gallery assistant e responsabile progetti outdoor dell’Associazione culturale e Galleria Wunderkammern, per la quale occorre chiedersi se sia opportuno o meno inserire un ulteriore elemento di street art nel territorio, e se lo è, ha detto, “che sia dettato da motivazioni pratiche, per una riqualificazione vera”.
Come Pierri e David Diavù Vecchiato, street artist, fondatore del Museo di Urban Art di Roma (MURo), per Arpino resta da definire chi valuta e sulla base di cosa. “Lavorare con una giuria di curatori che vengono da un percorso internazionale che possono portare un punto di vista nuovo, anche dall’estero”, ha proposto Jager per il quale “l’arte deve andare ancora più a braccetto con luoghi di aggregazioni, infrastrutture, non solo sulle superfici verticali ma anche sul tessuto vero e proprio”. “Serve la costituzione di un comitato di tecnici con ruoli formali”, ha detto Vecchiato offrendo la collaborazione degli street artist e sottolineando l’aspetto della sicurezza, altrimenti si rischia un “salto indietro in tema di sicurezza”. “Sicurezza uno dei temi fondamentali da portare nella legge”, anche per Tina Loiodice, artista che, dal suo atelier trasteverino, lo Spazio 40 Galleria, ha rivolto la propria attenzione al mondo della street art realizzando opere all'interno di numerosi progetti romani.
Per Claudio Gnessi, Presidente dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, infine, la proposta ha il “pregio di definire un perimetro che lascia spazio ai comuni che attorno a questi principi di base possono poi realizzare concretamente gli interventi”, così come per Stefano Antonelli, curatore d’arte, fondatore e direttore del Museo Condominiale di Tor Marancia, “il testo è andato a cogliere le varie istanze”, fra le quali “la gestione del dopo e la pubblicità”.
“La collega Leonori ci pone davanti a una sfida, in maniera anomala a quanto avviene di solito, la pl viene presentata successivamente a un bando “sperimentale”, perché è la prima volta che la Regione Lazio si approccia a finanziare un bando destinato alla street art”, ha detto la vice presidente Gaia Pernarella (M5S). “Questa situazione anomala potrebbe venire in nostro soccorso perché sperimenteremo sulla fattività quali sono le difficoltà e quali i punti di forza su cui la legge dovrà puntare. Ci sono tra di noi delle visioni politiche diverse, ma la volontà unanime di portare questa norma a compimento perché riteniamo che agire all’interno di un quadro normativo fa la differenza”.
“Dare linee guida snelle che si adattano ai piccolissimi centri così come a Roma”, ha concluso Leonori che ha proposto di creare un elenco ad hoc sull’urban art nel prossimo aggiornamento degli esperti delle commissioni giudicatrici.
All’audizioni erano presenti anche le consigliere Marietta Tidei (Gruppo misto) e Francesca De Vito (M5S).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio