Via libera in sesta commissione al nuovo modello di programmazione del trasporto pubblico locale
Lo schema di deliberazione torna in Giunta per l’approvazione definitiva. Stanziati 62 milioni per tutti i comuni laziali (esclusa Roma Capitale), suddivisi in 15 bacini di utenza.
14/09/2020 - La commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, del Consiglio regionale del Lazio, riunita oggi nella sede di via della Pisana, ha espresso parere positivo all’unanimità allo schema di delibera di Giunta n. 135 “Approvazione del nuovo modello di programmazione del trasporto pubblico locale”. Il provvedimento torna in Giunta per l’approvazione definitiva.
Il nuovo modello di programmazione del trasporto pubblico locale era stato presentato in sesta commissione circa un anno fa, nella
seduta del 3 ottobre del 2019, alla quale sono seguite le audizioni con gli enti locali interessati e le associazioni rappresentative datoriali e dei lavoratori del settore del trasporto pubblico, con le quali sono stati acquisiti gli approfondimenti in materia di ridefinizione del livello dei servizi minimi e di individuazione delle Unità di rete. Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, è stata effettuata la consultazione con le amministrazioni locali (prevista dalla Delibera di Giunta n. 912/2019), attraverso un questionario on line a cui hanno risposto 104 comuni. Le amministrazioni hanno fornito utili informazioni per costituire le nuove 11 Unità di rete individuate dal modello e alla collocazione di ciascun comune al loro interno.
Oggi, quindi, il nuovo modello elaborato dalla Direzione regionale Infrastrutture e Mobilità (con la collaborazione dell’Università “La Sapienza”), aggiornato con la consultazione degli enti locali, è pronto per essere adottato dalla Regione Lazio, con rilevanti novità. In primo luogo, cambierà il criterio della distribuzione delle risorse regionali (62 milioni di euro): saranno ripartite non più sulla base della spesa storica ma rispondendo agli effettivi fabbisogni di mobilità dei territori. In tal modo le risorse saranno distribuite tra tutti i 377 comuni laziali (esclusa Roma Capitale) e non più solo ai 181 comuni attuali (la cui copertura riguarda l’87 per cento della popolazione regionale). Le risorse saranno assegnate in base a una serie di criteri di equità ed efficienza, basati su uno studio sulle reali esigenze di mobilità che hanno i singoli territori, attraverso il quale sono stabiliti i servizi minimi da garantire.
In secondo luogo, il modello proposto prevede la formazione di quindici bacini che avranno il compito di programmare il servizio. Oltre ai quattro capoluoghi di provincia (Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti), sono state individuate 11 Unità di rete: Tirreno Nord (20 comuni per un totale di 338.490 abitanti); Valli del Tevere (31 comuni, 265.153 abitanti); Valle del Sacco (27 comuni, 223.411 abitanti); Castelli Romani (16 comuni, 350.948 abitanti); Valle dell’Aniene (43 comuni, 209.515 abitanti); Tuscia (52 comuni, 211.714 abitanti); Reatino (67 comuni, 80.532 abitanti); Terra di Lavoro 34 comuni, 123.313 abitanti); Ciociaria (47 comuni, 268.849 abitanti); Litorale Sud (14 comuni, 387.579 abitanti); Sud Pontino (20 comuni, 273.716 abitanti).
Ci sarà un periodo di transizione (2020-2022) per evitare una frattura troppo netta con il vecchio sistema. Dal primo gennaio 2022, infine, Astral SpA avrà le funzioni di stipula e gestione dei nuovi contratti di servizio, con conseguente trasferimento delle risorse necessarie a tal fine. La società regionale sarà tenuta a procedere all’adempimento dell’obbligo di “Preinformativa”, finalizzato all’affidamento mediante procedura di gara aperta dei servizi di Tpl nel territorio regionale.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio