Commissione lavoro, focus su tirocinanti della giustizia e bonus assunzionale per le imprese
Due audizioni con l'assessore al lavoro Claudio Di Berardino per fare il punto sulle due situazioni.
13/10/2020 - Due audizioni oggi in commissione IX - Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Eleonora Mattia, con l'assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Berardino, la prima per aggiornamenti sulla vertenza "precari della giustizia" inseriti nei percorsi integrati di politica attiva presso gli Uffici giudiziari del Lazio, la seconda avente come tema lo stato dell'avviso pubblico "Bonus assunzionale per le imprese - Aiuti in esenzione". Risolvere in fretta il problema della contrattualizzazione dei lavoratori precari della giustizia, anche eventualmente al di fuori delle loro attuali attività, questa la parola d’ordine degli intervenuti nella prima audizione. Nella seconda, l’assessore ha dato chiarimenti su numeri e tempistica del rilascio dei bonus alle imprese, in alcuni casi già in corso.
Nella prima audizione la Cgil Lazio con Fiorella Puglia anzitutto ha chiesto chiarimenti sul numero esatto di questi lavoratori, che all’organizzazione sindacale risultava essere di 97 unità. Si tratta comunque di personale che già da 11 anni opera presso il Ministero della Giustizia, ma né il recente reclutamento di 616 operatori della giustizia tramite liste di collocamento (legge 56) né un altro bando per titoli per altri mille operatori circa, ancora aperto fino al 15 ottobre, sembra averne tenuto conto. Anzi a questi bandi ha potuto partecipare una platea molto maggiore di concorrenti, il che mette in dubbio il fatto che tutti i precari del Lazio ottengano da essi soddisfazione. Cgil si chiede quindi cosa voglia fare la regione, ipotizzando anche un utilizzo di questi lavoratori particolarmente formati nel campo delle attività inerenti l’attuale emergenza sanitaria.
Anche Cisl Lazio, con Marco Sozzi, ha parlato di “bandi sbilanciati” a proposito di quelli citati dalla Cgil e ha auspicato una soluzione di impiego anche eventualmente al di fuori della giustizia. Flp (Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche) è intervenuta con Antonino Nasone, che ha ribadito il parere negativo espresso dalla sigla già prima dell’uscita del bando per i 616; meglio, a suo avviso, il secondo bando, che almeno è gestito dal ministero, ma comunque è aperto anche ad altre categorie di lavoratori e quindi non garantisce l’assorbimento. Si chiede una riapertura del bando con un bonus di punteggio per i tirocinanti della giustizia e nel frattempo una loro contrattualizzazione a tempo determinato da parte della regione. Intervenuti anche due lavoratori, in rappresentanza della categoria.
Accertare anzitutto di quante persone si tratti, questa la priorità secondo Marta Bonafoni della lista Zingaretti; in secondo luogo, va risolta una volta per tutte questa vicenda e da questo punto di vista il Covid, con l’emergenza connessa, può fornire una chiave di soluzione. Il numero esatto è di 86, ha detto l’assessore Di Berardino; per quanto riguarda i concorsi, si tratta di una prima risposta alle sollecitazioni operate dalla regione presso il ministero in favore di questa categoria, ma se alcuni dovessero non ottenere soddisfazione da queste procedure la regione dovrà attivarsi ancora con il ministero per risolvere il problema anche dei rimanenti.
La seconda audizione è stata introdotta dal consigliere Maselli di Fratelli d’Italia, che ha ricordato come l’avviso per i bonus assunzionali risalga a due anni fa ed era finalizzato a incrementare le assunzioni da parte delle imprese a fronte di un bonus variabile nel suo importo, bonus che però non sono stati ancora erogati. Un ritardo che, nonostante l’emergenza sanitaria sopraggiunta nel frattempo, è eccessivo, a questo punto, secondo Maselli.
L’assessore ha risposto che a maggio scorso è stata istituita una task force, dopo il cambio di direzione negli uffici regionali e dopo il lockdown, per portare a compimento il lavoro arretrato, tra cui questo avviso pubblico. A fronte di 6 milioni di finanziamento iniziale, ha detto l’assessore, sono 343 le domande ammesse al beneficio, 290 delle quali sono già liquidabili, altre 53 in fase di definizione (mancano documenti). Al momento, 338 domande restano fuori perché ci vorrebbero dieci milioni per accontentare tutti, ma si stanno reperendo le risorse per dare anche a queste una risposta positiva.
Alcuni provvedimenti di liquidazione sono già stati fatti, ha specificato poi a proposito della tempistica la dottoressa Elisabetta Longo degli uffici regionali, per un importo complessivo di circa 1,5 milioni di euro; le altre 53 domande che risultano mancanti di qualche elemento sono in corso di lavorazione, ma dipende anche dal feedback delle imprese rispetto alle richieste di integrazione inviate.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio