Distretti logistico ambientali, audizione in commissione decima sulla proposta di legge
Il testo, apprezzato dagli intervenuti nei suoi intenti, andrà però coordinato con più recenti normative emanate nella medesima materia, questa l'esigenza emersa dagli interventi.
15/10/2020 - Ascoltate oggi in X Commissione - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, presieduta da Marco Cacciatore, alcune sigle di associazioni di categoria e ambientaliste
sulla proposta di legge n. 17 del 20 aprile 2018 "Istituzione dei distretti logistico ambientali". Come ricordato in apertura di audizione dal promotore del testo Eugenio Patanè del Pd, esso si ispira alla normativa europea in materia e intende promuovere dei distretti omogenei tra loro per pianificare la raccolta dei rifiuti, con la finalità della riduzione della produzione di rifiuti e anche dell’incremento degli scambi energetici. Gli obiettivi da raggiungere saranno poi indicati in dettaglio dai piani di distretto previsti dalla proposta di legge.
Ancora il consigliere Patanè ha detto che si tratta di una proposta di legge che risale alla scorsa legislatura e necessita ora di aggiornamenti, anche in base a nuove normative, come quella sull’economia circolare. Il testo introduce una legislazione generale che andrà poi specificata in un regolamento apposito (previsto all’articolo 7).
Tra gli invitati, unica associazione di categoria ad aver risposto all’appello è stata Unindustria Lazio con Aldo della Peruta, che ha detto che si riserva di inviare un documento più circostanziato ma il testo gli appare lodevole nei suoi intenti; tuttavia si intravvede una difficoltà di allineamento della normativa, specie con riferimento ai procedimenti autorizzativi per gli impianti.
Tre, invece, le associazioni ambientaliste che sono intervenute: Legambiente Agro romano, con Massimiliano Coppola, pur concordando nel ritenere interessante questa iniziativa legislativa, si è riservata di produrre più circostanziate osservazioni in un secondo tempo. Associazione Carte in regola, con Anna Maria Bianchi, ha annunciato un documento scritto in cui erano contenuti dei rilievi su una certa obsolescenza del testo, ma, dopo aver ascoltato l’intervento introduttivo del consigliere Patanè, ha detto che in gran parte i contenuti del documento si possono ritenere già presi in considerazione ai fini del lavoro emendativo.
Per Associazione pontina ecologia e ambiente, Giorgio Libralato ha concordato nel ritenere la proposta interessante ma ha aggiunto che essa necessita di chiarimenti sul punto, in particolare, della produzione di energia da rifiuti (articolo 1); bisogna evitare, a suo avviso, soprattutto che si addivenga a un incenerimento generalizzato. Ok a politica integrata dei prodotti, ma altri rilievi sono stati fatti da Libralato sull’articolo 3, nel quale è auspicato l’inserimento della previsione del recupero dei siti industriali dismessi, con maggiore attenzione alle problematiche del risanamento di acqua e aria. Alla tutela dei lavoratori già prevista nella pl, va aggiunta quella delle popolazioni, a suo avviso; osservazioni anche sull’articolo 6, in cui andrebbe inserito per Libralato un canale preferenziale per le produzioni con minore impiego di acqua, e sull’articolo 7 della proposta.
Tra i consiglieri, Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle ha detto che il tema dell’autosufficienza va preso in seria considerazione: questa normativa non deve diventare un modo per favorire la nascita di nuovi impianti di grandi dimensioni, a suo parere. Gli altri consiglieri presenti hanno preferito rinviare a fasi successive le loro osservazioni sulla normativa.
Per gli uffici regionali, è intervenuta l’ing. Leonilde Tocchi, che ha detto che la proposta va sicuramente aggiornata con la normativa sull’economia circolare, ma per il resto appare pienamente coerente con il nuovo piano rifiuti. Il presidente Cacciatore ha concluso quindi i lavori fissando i termini per la presentazione di emendamenti e relativi subemendamenti, al fine di dare inizio quanto prima all’esame dell’articolato.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio