21/01/2021 -Al centro del dibattito il mancato pagamento dell'una tantum prevista dall'accordo nazionale. La Fondazione: “Dalla Regione pagamenti insufficienti”. L'assessorato: “Paghiamo regolarmente quanto dovuto”.
L'applicazione del nuovo contratto della sanità privata da parte della Fondazione Santa Lucia è stata al centro di un'audizione congiunta della commissione Sanità e della commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, rispettivamente presiedute da Paolo Ciani ed Eleonora Mattia.
Il tema è stato introdotto da Marta Leonori (Pd), secondo la quale “servono rassicurazioni sulla vertenza del Santa Lucia per il rinnovo del contratto di lavoro. Si tratta di un'eccellenza anche grazie alla qualità e all'impegno dei lavoratori. Il confronto sul contratto va avanti da diverso tempo. La Regione è stata protagonista. La trattativa ha avuto momenti difficili, dopo 14 anni di attesa si deve arrivare alla piena applicazione del contratto, valorizzando le professionalità presenti”.
La richiesta dei sindacati è chiara: mentre è stata applicata la parte tabellare del nuovo contratto -hanno spiegato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl – manca ancora chiarezza sulla una tantum prevista dall'accordo nazionale. Unanime la richiesta di chiudere la vertenza in breve tempo. Da parte sua la Fondazione Santa Lucia, rappresentata dal direttore generale Edoardo Alessio, ha dichiarato che “da novembre applichiamo il nuovo contratto collettivo nazionale, come abbiamo sempre fatto. Ci battiamo anche per contrastare il dumping contrattuale che subiamo come struttura, si tratta di vera e propria concorrenza sleale”. La questione dell'una tantum, ha spiegato il legale dell'azienda, sarebbe legata a una richiesta di chiarimenti all'Agenzia delle entrate sul regime fiscale da applicare.
La Fondazione è tornata a battere sul contenzioso con la Regione sui rimborsi da ricevere. “L'accreditamento definitivo – ha spiegato Alessio - è del 2016. Svolgiamo neuroriabilitazione ospedaliera di alta specialità, un livello di complessità molto superiore rispetto a quanto ci viene riconosciuto dalla Regione, anche Tar e Consiglio di Stato ci hanno dato ragione. In pratica riceviamo il 50 per cento di quello a cui avremmo diritto”.
Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) ha invitato la proprietà ad attenersi al tema dell'audizione: “Cosa c'entrano i codici dei servizi accreditati, all'ordine del giorno c'è l'applicazione del contratto? Essere eccellenza, come sicuramente è il Santa Lucia, vuol dire anche rispetto integrale del contratto di lavoro”. D'accordo anche Ciani: “Anche io sono stupito. Da novembre a oggi è in corso un confronto aperto, anche sulla restituzione dell'acconto sui futuri aumenti contrattuali che la Fondazione ha versato ai lavoratori, credo che ci siano le possibilità per giungere a una conclusione, di questo dobbiamo parlare”. Secondo Francesca De Vito (M5s), invece, “la giustezza della battaglia del Santa Lucia è stata riconosciuta da Tar e Consiglio di Stato. E' un problema che la Regione deve risolvere. La commissione deve monitorare costantemente la la situazione. Sulla stessa linea anche Massimiliano Maselli (FdI) “è evidente che i pagamenti della Regione sono in ritardo e insufficienti”.
Tesi ribattuta da Egidio Schiavetti (assessorato alla Sanità): “Paghiamo puntualmente tutte le strutture accreditate. Non c'è nessuna diatriba con la Regione che possa giustificare la non applicazione integrale del contratto. Anzi, la Regione ha fatto la sua parte anche sul contratto, impegnandosi a coprire il 50 per cento dei costi maggiori dovuti all'applicazione dell'accordo. Non ci tirino in ballo”.
Ciani, concludendo l'audizione, ha ribadito che “la questione dell'una tantum e il tema dell'indennità di vacanza contrattuale restano irrisolti. Rimandare sempre alla tematica del contenzioso fra Regione Fondazione non aiuta. Sono tematiche diverse e non sovrapponibili. Mi auguro che presto si arrivi a un accordo fra proprietà e lavoratori”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio