Rifiuti: la discarica di Magliano Romano torna all'attenzione della decima Commissione
Il sito è al centro ormai da sei anni di una vicenda di autorizzazioni riguardanti l’ipotesi di riclassificazione da inerti a rifiuti speciali. A giorni l’ultima conferenza dei servizi.
16/02/2021 - Allarmato da un passaggio contenuto nel nuovo Piano di gestione dei rifiuti, il Sindaco di Magliano Romano, Francesco Mancini, e le associazioni Ecologica Monti Sabatini-No Discarica Magliano Romano e Gruppi Ricerca Ecologica Lazio che da anni si battono contro l’ipotesi di riclassificazione della locale discarica da sito per rifiuti inerti a rifiuti speciali, hanno chiesto l’audizione odierna in decima commissione del Consiglio regionale, presieduta da Marco Cacciatore.
Un incontro che segue quello di oltre un anno fa, sempre in commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, e in attesa della prossima terza e ultima conferenza dei servizi sulla vicenda iniziata nel lontano 2014 che si terrà nei prossimi giorni.
“Il sito – ha spiegato il sindaco - è stato censito dalla Città metropolitana di Roma come “area soggetta a fattore escludente integrale”, in quanto ubicato a 600 metri da una scuola e dal centro abitato del paese. La discarica di inerti aveva una sua tollerabilità, un impianto che in qualche modo poteva essere accettato, ma sicuramente quella stessa tipologia di impianto, riconvertita a discarica di rifiuti non pericolosi, non garantisce più gli stessi criteri di localizzazione, le distanze previste dal Piano”.
Il passaggio che ha “preoccupato non poco” prevede che tutte le disposizioni in materia di localizzazione e gestione degli impianti “si applicano soltanto agli impianti oggetto di progettazione e realizzazione ex novo e non invece agli impianti legittimamente esistenti alla data di approvazione del Piano, sia in occasione di rinnovo delle relative autorizzazioni, che di varianti sostanziali e non sostanziali”.
Una richiesta di tipo interpretativo quindi quella rivolta alla Direzione regionale competente convocata in audizione, per confermare che “nel caso di cambi di categoria di discarica, non può essere applicata una disposizione del genere perché non può intendersi come variante sostanziale. È ormai prassi della Regione Lazio – ha proseguito il sindaco - istruire anche cambi di categoria di discarica, istruendole con le procedure delle varianti sostanziali. Poco male, prima di questa disposizione, da un punto di vista procedurale cambiava poco: tutte e due avrebbero dovuto essere sottoposte a VIA e tutte e due avrebbero dovuto scontare i criteri di localizzazione degli impianti. Diversamente, abbiamo avallato che qualsiasi discarica di inerti può essere tranquillamente convertita in deposito per rifiuti nucleari radioattivi”, la conclusione di Mancini.
Quanto alla motivazione della riconvocazione della conferenza dei servizi, Flaminia Tosini, direttrice regionale Politiche ambientali e Ciclo dei rifiuti, ha spiegato che ciò è stato necessario in seguito all’approvazione del Piano. “Tutti gli aspetti tecnici saranno valutati in conferenza dei servizi, convocata con ampio anticipo per permettere a tutti di valutare le situazione. Tutti gli aspetti che sono stati sollevati saranno ripresentati. E’ un procedimento complesso e sarà la conferenza dei servizi la sede per valutare tutti quanti gli aspetti”, la risposta.
Un “intervento sintetico”, per il consigliere Emiliano Minnucci (Pd) firmatario, insieme al presidente Cacciatore e ai consiglieri Fabrizio Righini (FdI) e Devid Porrello (M5S) di una mozione approvata circa due anni fa dal Consiglio regionale a tutela di questo territorio.
Tuttavia, Minnucci ha riconosciuto corretto discutere “gli aspetti di merito nella sede appropriata, è giusto ci sia separazione delle funzioni. Sono certo che saranno tenuti nella debita considerazione tutti gli elementi”. Per il consigliere, occasioni come l’audizione odierna e la conferenza dei servizi, non possono far altro che rendere sempre più alta la partecipazione di una popolazione “con capacità di resistenza cui va dato atto, che ha visto la partecipazione di tutto il comprensorio, non solo Magliano”, in questa vicenda “lunga e tormentata”.
“Prendiamo atto che giustamente non possiamo interferire all’interno degli atti amministrativi”, ha aggiunto Valerio Novelli, presidente della commissione Ambiente, “resteremo vigili”.
“Ci si confronta nel rispetto delle dovute autonomie, il confronto era volto a mettere al centro alcune tematiche”, ha concluso Cacciatore con un suggerimento agli enti locali e al sindaco di Magliano Romano in particolare, “di farsi artefici e protagonisti proponendo delle soluzioni alternative che siano di minor impatto e concertate all’interno dei territori”.
All’audizione erano presenti anche i consiglieri Laura Cartaginese (Lega) e Paolo Ciani (Centro Solidale – Demo. S).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio