In commissione Sanità Francesco Ripa di Meana, direttore generale degli Ifo
Audizione richiesta dal vice presidente, Loreto Marcelli (M5S), dopo la mozione respinta a fine gennaio sul depotenziamento progressivo dell’istituto.
22/02/2021 - Francesco Ripa di Meana, direttore generale degli Istituti Fisioterapici Ospitalieri, oggi in commissione Sanità, presieduta da Giuseppe Simeone, sull’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma.
Audizione richiesta dal vice presidente della Commissione, Loreto Marcelli (M5S), che insieme alla capogruppo Roberta Lombardi, il 27 gennaio scorso ha presentato una mozione respinta dall’Aula sul depotenziamento progressivo dell’istituto, con la perdita di medici apicali a fronte di un aumento del numero di dirigenti amministrativi, declassamento di alcuni servizi e Uoc (unità operative complesse) e cancellazione di altre, obsolescenza del parco macchine di radiologia, nonché sulla scelta di un partenariato pubblico-privato invece di utilizzare i fondi europei a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, messi a disposizione dalla Regione.
Ripa di Meana ha risposto con una lunga relazione giudicata da Simeone “esauriente” nella quale, slide alla mano, ha respinto le critiche, presentando gli avanzamenti dell’Ifo. “Molte delle cose dette sono basate su informazioni incomplete”, ha spiegato.
61milioni di euro è il valore delle opere 2021-25 su tutte le linee di finanziamento, escluso il PPP, il partenariato pubblico-privato. “Circa 300 posti letto, 9 sale operatorie, altre due in arrivo, 10mila ricoveri annui e più di un milione 300 mila prestazioni ambulatoriali”, i numero dell’Ifo. E inoltre, “due Piani strategici per la ricerca e una forte riorganizzazione dell’assistenza affinché l’Ifo potesse assumere il suo ruolo centrale nel SSR e per il 2021 sono già avviati una serie di progetti che guardano verso il futuro”, ha proseguito il direttore generale. “Il Piano ha chiarito, per il Regina Elena grandi linee di tendenza sulla ricerca - la medicina di precisione e la ricerca avanzata nella diagnostica - e quell’insieme di servizi che permettono all’istituto di posizionarsi in maniera chiara, come fanno gli istituti internazionali, e non in un coacervo di prestazioni”. Fra gli effetti positivi del Piano, la creazione di una serie di Uoc e Uosd “più chiare nelle mission, che sono invece proprio il contenuto che ha permesso al nostro istituto di dotarsi di un’organizzazione valida. I risultati sono prima di tutto di chiarezza delle responsabilità”, ha rivendicato Ripa di Meana. Quanto agli otto primari andati via, alcuni sono andati in pensione o sono diventati universitari, altri hanno assunto primariati, sostituiti facendo concorsi e si è stabilizzato personale precario. L’istituto ha appena concluso tre coperture delle Uoc, e “stiamo concludendo altri tre concorsi che dotano unità operative che permettono una solida visione verso il futuro e coprono un turnover naturale”. 63 i medici assunti nel 2020, “è difficile parlare di declino, di un’azienda abbandonata”, ha detto Ripa di Meana. Quanto al PPP, con la Regione Lazio era stato concordato di non accedere alla gara mentre era stato proposto il project financing, ma poiché quest’ultimo è in ritardo, “siamo quindi in discussione con la Regione di utilizzare lo sviluppo del 20% a disposizione della gara comunitaria per avere i due acceleratori lineari, avremo le due macchine nuove nel giro di qualche mese”. Il direttore generale ha infine riferito che l’Ifo ha affrontato il Covid come ospedale della rete, trovando “un equilibrio fra la tutela del paziente fragile e la continuità dell’assistenza. In alcuni settori abbiamo fatto più dell’anno scorso, con numeri straordinari di assistenza ambulatoriale. Rimane effettivamente il tema dell’attività ambulatoriale del San Gallicano – ha concluso - che ha avuto un arresto negli ultimi mesi dell’anno”. E’ stata quindi sviluppata la telemedicina e il teleconsulto.
Per Rodolfo Lena (Pd), “i numeri di oggi ci dicono di una struttura che funziona, che è riuscita a gestire bene il problema delle visite e dei controlli”, anche durante l’emergenza Covid. “600 interventi di robotica, è un numero importante, così come il personale aumentato a tempo indeterminato e le stabilizzazioni. Si può fare ancora di più, ma partiamo da una base molto molto buona”, ha detto.
D’accordo con Lena il vice presidente Paolo Ciani (Centro Solidale – Demo.S) che ha spiegato: “è evidente che si può fare sempre di più e meglio, quello che in Aula non condividevamo era un approccio che partiva dell’idea che per far meglio bisognasse dire che fino ad adesso non era stato fatto nulla”.
Per Chiara Colosimo (FdI), come per Marcelli, sarebbe stato più opportuno “essere inseriti negli 83milioni dei fondi comunitari invece del project financing pubblico-privato”. Inoltre, ha detto, “c’è qualcosa che non mi torna in questa relazione, e che non torna a chi lavora all’interno”. Come ha ricordato Massimiliano Maselli (FdI), “il Regina Elena ha avuto una cifra modica di soli 864mila euro per due tomografi computerizzati”. “Dai dati ascoltati”, ha aggiunto, “si evince una crescita dell’istituto da tutti i punti di vista, ma in un’azienda ci dovrebbe essere piena armonia quando le cose vanno bene. Riceviamo una serie di preoccupazioni finalizzate all’interesse di questo istituto di eccellenza”. Per “essere sicuri che tutto procede per il meglio”, Maselli ha quindi proposto una visita in loco della commissione Sanità.
“Sarò molto contento di ricevervi”, la risposta di Ripa di Meana che con il presidente Simeone verificherà l’effettiva possibilità di una visita stante le norme anti-Covid attuali.
All’audizioni erano presenti anche i consiglieri Davide Barillari (Gruppo misto) e Daniele Giannini (Lega) e Egidio Schiavetti dell’assessorato alla Sanità.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio