04/03/2021 -Dagli operatori del settore la richiesta di porre attenzione a formazione e artigianato.
Seconda giornata di audizioni in commissione Sviluppo economico, presieduta da Massimiliano Maselli, avente ad oggetto la proposta di legge concernente: "Disposizioni per promuovere il settore della moda".
Ricordiamo che la proposta di legge di cui è primo firmatario Massimiliano Maselli (FdI), fu presentata a dicembre 2019, quindi prima che la pandemia travolgesse il nostro paese con le conseguenze economiche che conosciamo, da qui l’esigenza, secondo il presidente Maselli, di coinvolgere gli addetti ai lavori per conoscere quali siano le concrete esigenze degli operatori per poter rilanciare questo settore fatto di eccellenze di piccole e medie imprese. Molti gli interventi di oggi sia di plauso alla legge che di suggerimenti. Da più fronti è stata apprezzata l’idea di istituire un tavolo permanente della moda, ma è giunta anche la richiesta di porre maggiore attenzione all’artigianato. Proprio su questo punto ha parlato la project manager Erika de Guttry del gruppo LVMH “quello che facciamo in Italia è capire le esigenze delle nostre maison, e ci rendiamo conto che c’è una forte necessità di trovare persone nell'ambito dell'artigianato, anche per questo siamo spesso impegnati in partneship con le scuole”. Filippo Maria Capitanio, esperto start up moda ha parlato di giovani imprese e di start up “perché - ha spiegato Capitanio - è un area dove molto spesso non ci sono abbastanza bandi o iniziative per promuovere e fare networking, proprio per le iniziative di giovani imprese, ne conosco diverse anche molto meritevoli al femminile, dove sarebbe importante dargli lo spazio che meritano”. Sull'importanza della formazione delle scuole professionali si è soffermata la Fondazione Micol Fontana “con il Comune e la Provincia di Roma per 14 anni abbiamo tenuto corsi e seminari professionali con indirizzo moda che molti pensano siano degli istituti di seconda categoria, invece sono degli istituti con dei laboratori straordinari. Noi abbiamo un archivio gigantesco che è riconosciuto come archivio storico di interesse nazionale, ma con l’amministrazione Raggi si è bloccato tutto”.
Al termine della seduta la consigliera Francesca De Vito (M5S) ha dichiarato:” molti di voi hanno parlato della differenza del settore moda tra le grandi industrie e quelle che sono le piccole botteghe artigiane. Questo è qualcosa che noi non possiamo e non dobbiamo perdere, quindi ben vengano iniziative del genere che danno nuovamente la visione fondamentale su quello che si deve tutelare, non solo dal punto di vista commerciale, ma dal punto di vista di tutto quello che rappresenta il nostro made in Italy. Mi auguro che anche a livello nazionale prima o poi si sblocchi la questione e si punti alla creazione di un ministero del made in Italy”.