Infrastrutture, gli investimenti sulla banda larga per garantire Dad e smart working
La rete ha tenuto e la copertura raggiunge la maggior parte del territorio regionale. Semplificare i passaggi burocratici per velocizzare lo sviluppo delle reti, la richiesta degli operatori.
08/03/2021 - Oggi in Commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da Eugenio Patané, tutti i maggiori operatori di telecomunicazioni e di infrastrutture di rete per fare il punto sullo stato dei lavori e gli investimenti relativi a cablaggio e banda larga nel territorio del Lazio.
Audizione richiesta dalla capogruppo M5s in Consiglio regionale,
Roberta Lombardi, a un anno dall’inizio del lockdown che ha determinato per milioni di lavoratori e di studenti il proseguimento delle attività da remoto. La situazione pandemica ha profondamente mutato le abitudini sociali e produttive, creando un notevole incremento di traffico sulla rete. “Lo smart working potrebbe diventare la nuova normalità, come forza politica ce lo auspichiamo”, ha detto Lombardi, mentre “il tema della Dad, ha come presupposto infrastrutturale la rete”. Occorre quindi capire se la progettualità in corso di realizzazione è adeguata ai nuovi bisogni emersi con l’emergenza Covid. Se gli investimenti previsti pre-pandemia e le opere di adeguamento dell’infrastruttura sono adatti al nuovo scenario.
Positiva la risposta degli operatori, da Tim a WindTre, da Fastweb a Vodafone e Linkem. La rete Ftth (Fiber to the home) “è a prova di futuro”, ha assicurato Andrea Falessi, direttore relazioni esterne del
player infrastrutturale
OpenFiber, e potrà continuare ad essere usata “nei prossimi decenni”.
Oltre a quanto già in corso, sia come soggetti privati sia in quanto vincitori di gare pubbliche per perseguire gli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale Europea ed arrivare a quella che viene definita la Gigabit Society, tutte le società di telecomunicazioni hanno già previsto ulteriori piani di investimento.
“In Italia le industrie del settore hanno pianificato investimenti nell’ordine di 50 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, a fronte della cifra stanziata nell’ultima versione disponibile del Piano nazionale di ripresa e resilienza che è di 1,1miliardi”, ha affermato Roberto Basso di
WindTre.
Dai piccoli borghi alle città nessuno è escluso dal piano strategico Banda Ultralarga coerente con gli obiettivi europei. E la mission di
Infratel, società
in house del Ministero dello Sviluppo economico, punta proprio a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente in alcune aree del Paese.
Quanto al Lazio, “è in linea con il deficit infrastrutturale di tutto il paese”, ha detto il direttore generale Salvatore Lombardo. In attesa di una rete adeguata alle esigenze della società moderna restano alcuni comuni molto piccoli e dispersi nel territorio regionale, con densità abitativa nell’ordine del migliaio di unità immobiliari per comune. “C’è ancora un deficit di 150 comuni – ha spiegato – che
saranno oggetto di un intervento previsto nel 2022, per consentire anche la rendicontazione dei fondi comunitari di cui gran parte di questa infrastruttura è oggetto di finanziamento pubblico, e sarà tutto in fibra ottica tranne alcune aree marginali, soprattutto case sparse o piccole frazioni, che saranno dotate di una rete FWA la cui banda minima per il cliente è di almeno 100 megabit, quindi di gran lunga superiore alla portata del rame”. Questa misura infrastrutturale è stata accompagnata da misure di incentivazione, dedicate in primis alle famiglie con reddito Isee sotto 20mila euro. E’ in fase di avvio il voucher che riguarderà le famiglie con reddito Isee sotto 40mila e imprese. “E’ inoltre già in corso – ha proseguito Lombardo - un percorso di infrastrutturazione di tutte le scuole del Lazio che avranno una fibra ottica dedicata e 1gb per ogni scuola connessa”, partendo dalle aree cosiddette bianche, cioè non di interesse commerciale degli operatori di telecomunicazioni a differenza delle aree nere. Il progetto si concluderà nel 2023. Per le aree grigie invece, dove sono situati comuni di media dimensione che non sono oggetto di interventi privati, Infratel sta studiando meccanismi di interventi pubblici analoghi alle aree bianche. “Il piano è stato inserito nel quadro economico del Recovery fund e avrà avvio nell’anno in corso”.
La tecnologia FWA (Fixed Wireless Access) o Fibra Misto-Radio, che utilizza la fibra ottica fino alla stazione radio base e la rete mobile LTE/LTE Advanced per il tratto finale, “aiuta alla riduzione del “digital divide” in alcuni comuni particolarmente svantaggiati rispetto alla copertura in fibra tradizionale”, ha detto anche Paolo Paganin, direttore di rete di
Vodafone, operatore che copre con la rete mobile il 99% della regione e che ha in prospettiva di estendere la tecnologia FWA.
Anche per Claudia Pollio di
Linkem,
“la FWA offre già prestazioni del tutto adeguate a servire le famiglie nei principali scopi di utilizzo della rete. Può garantire capillarità del servizio con importanti accelerazioni nei piani di copertura”.
Tim, ha continuato a rafforzare la qualità del servizio anche della rete mobile. “La copertura mobile per FWA è ben oltre il 99% della popolazione laziale, con tecnologia 4G Lte, disponibile sostanzialmente in tutti i comuni del Lazio”, ha detto Stefano Gigli, responsabile operazioni Centro Italia di Tim. E “un accordo siglato con Eutelsat – ha aggiunto Giulio Di Giacomo - ci permetterà di raggiungere con tecnologie satellitari anche quelle zone dove ad oggi non ci sono forme efficaci di copertura in termini di trasmissione dati con le tecnologie già citate. Nel 2020 il programma ha permesso di raggiungere con tecnologia in tecnologia Fttc (Fiber to the Cabinet, ossia “fibra fino al cabinato”, dove il collegamento in fibra è limitato alla tratta dalla centrale al cabinato e non fino a casa) 198 nuovi comuni nel Lazio, per un totale di oltre 600 armadi collegati in fibra, disponibili ad erogare servizi fino a 200megabit di banda”. Quanto alla copertura di rete fissa in Ftth, “nel Lazio i dati sono leggermente migliori rispetto alla media nazionale”, ha concluso Stefano Gigli.
“Le reti hanno tenuto perché gli investimenti che sono stati fatti da noi come da altre aziende del settore, hanno aumentato la resilienza delle infrastrutture di connettività”, ha detto Basso di WindTre, la cui rete mobile 4G copre il 99,83% del territorio della regione. “In
5G si arriva al 68% della popolazione, ma in alcune province siamo già oltre il 90%”. Sei miliardi di euro su scala nazionale il valore dello sviluppo del 5G di WindTre, per offrire nei prossimi mesi una copertura molto ampia.
Per Matteo Durante, planning manager di
Fastweb, la modalità più efficace è FWA 5G che assicura elevate prestazioni. “Obiettivo per il Lazio è coprire piccoli e medi comuni o quartieri poco serviti da rame o fibra in 100 comuni nei prossimi 3 anni per un bacino di oltre 700mila unità immobiliari, lo sforzo maggiore che sta mettendo in campo Fastweb in sinergia con gli altri progetti che riguardano la copertura in fibra”.
Se i dati sono quindi decisamente positivi, gli operatori hanno però posto il problema della semplificazione burocratica. “E’ importante declinare digitalizzazione e semplificazione nei tavoli di lavoro”, ha detto Paganin di Vodafone.
“Per avere le autorizzazioni ad installare un cantiere, nel solo comune di Roma bisogna attendere quattro pareri – ha spiegato Basso - sovraintendenza statale, capitolina, la valutazione ambientale preliminare e il comitato di qualità urbana ed edilizia. La somma di questi tempi supera di gran lunga i termini indicati dal Codice delle comunicazioni elettroniche. Nello specifico della Regione Lazio, l’annullamento da parte della Corte Costituzionale del Piano paesaggistico regionale ha contribuito a rendere complesso tutto l’iter delle autorizzazioni”. Rimettere presto mano al PTPR per un iter più veloce, l’auspicio di Basso che fra i suggerimenti che potrebbero accelerare i tempi cita l’omogeneità della modulistica, “sembra banale ma l’eterogeneità rende particolarmente oneroso il processo”. Sostanzialmente dello stesso parere Roberto
Tognaccini, direttore Centro Italia sviluppo rete di Open Fiber ma anche Lombardo di Infratel:
“nei prossimi anni – ricorda - arriveranno investimenti pubblici e privati, perdere mesi per un’autorizzazione significa sprecare un opportunità”.
Per il presidente
Patané, “gli interventi inducono a una riflessione. Noi che ci occupiamo di lavori pubblici sappiamo bene che il tema non sono tanto le risorse ma le vicissitudini burocratiche”. Quanto al PTPR, Patané ha detto che nelle prossime settimane arriverà in Aula. “Il nostro interesse è che tutto il territorio sia connesso e non ci siano cittadini di serie A e B”, e qualora si dovessero verificare altri eventi come la pandemia da Covid, tutte le scuole e i lavoratori in smart working devono essere messi in grado di continuare le attività. Senza dimenticare che sta cambiando il modo di vivere nel territorio, mutando “radicalmente anche la geografia della nostra regione”. Per questo Patané ha invitato gli operatori a far pervenire suggerimenti e osservazioni da poter integrare in una risoluzione della commissione.
All’audizione erano presenti anche i consiglieri Gino De Paolis (Lista Civica Zingaretti), Emiliano Minnucci (Pd) e Orlando Tripodi (Lega).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio