Audizione in commissione Sanità sulla proposta di legge che valorizza l'invecchiamento attivo
Positivo il giudizio di sindacati, medici e rappresentanti centri anziani. Tutti chiedono di approvare rapidamente il testo.
16/03/2021 - La commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da
Giuseppe Simeone (FI), si è riunita oggi in modalità telematica per un’audizione sulla proposta di legge regionale n. 232 concernente: “Norme a tutela della promozione e della valorizzazione dell’invecchiamento attivo”, che ha ricevuto giudizi molto positivi da parte dei soggetti invitati: sindacati, medici e rappresentanti dei centri per gli anziani. Prima degli interventi di questi ultimi, la consigliera
Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti) ha riassunto brevemente i contenuti della proposta di legge n. 232, sottoscritta da numerosi consiglieri e scelta come testo base nella seduta del 25 febbraio scorso nell’esame abbinato con altri due testi, uno di Paolo Ciani (Centro Solidale-DemoS) e l’altro di Marietta Tidei (gruppo Misto). “Il provvedimento nasce da una proposta che Cgil, Cisl e Uil hanno presentato ai consiglieri nella scorsa legislatura, affinato durante questa, anche alla luce degli effetti del Covid 19”, ha detto Bonafoni. “Obiettivo della proposta – ha aggiunto la proponente – è quello di trasformare il soggetto anziano da mero e prezioso ricettore di servizi ad attivatore di possibilità e di opportunità, in una logica di scambio intergenerazionale assolutamente trasversale nelle materie trattate”.
Anche
Paolo Ciani è intervenuto per ribadire che “la legge sull’invecchiamento attivo pone l’accento sugli anziani in una maniera diversa da come spesso culturalmente abbiamo affrontato questo tema, quindi non solo visti come fruitori di servizi socio-sanitari e parte fragile della società, ma come protagonisti in primo piano”. Ciani ha spiegato che ha chiesto di far partecipare all’audizione anche medici altamente specializzati in materia di disturbi cognitivi, demenze e alzheimer, “perché – ha detto – in questa nostra legge noi prevediamo di investire molto nella prevenzione, punto focale della questione”.
Tra i soggetti indicati da Ciani, sono intervenuti il prof.
Camillo Marra, direttore Uos di dipartimento Clinica della Memoria – specialità Neurologia – del Policlinico Gemelli e il prof.
Giuseppe Bruno, responsabile del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze, Clinica della Memoria – specialità Neurologia – del Policlinico Umberto I, i quali hanno presentato alla commissione due relazioni contenenti molti dati e indicatori che mettono in relazione, in termini positivi, gli interventi preventivi sull’invecchiamento attivo con la riduzione dei costi “sanitari, sociali e personali” delle malattie legate alla demenza. “I pazienti affetti da demenza – ha detto Marra – sono stati affetti prima da disturbi cognitivi iniziali, anche 15-20 anni prima del danno patologico. Occorre anticipare il momento della diagnosi per ridurre i costi, pianificando interventi di prevenzione e di cura prima dell’esordio franco dei sintomi di demenza”.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno espresso unanime apprezzamento per la proposta di legge, attraverso i loro rappresentanti intervenuti in audizione:
Natale Di Cola segretario generale Cgil Roma e Lazio;
Alessandra Romano, Spi Cgil Roma e Lazio;
Ewa Blasik, Cisl Lazio;
Paolo Terrinoni, Cisl pensionati Lazio;
Laura Latini, Uil Roma e Lazio;
Oscar Capobianco e
Maria Carla Pucci, Uil pensionati Lazio. I loro interventi sono stati riassunti in un comunicato congiunto diffuso subito dopo l’audizione, nel quale hanno ribadito che “la proposta è il frutto di un lavoro di elaborazione del sindacato che già nella precedente legislatura aveva prodotto una legge di iniziativa popolare sostenuta da migliaia di firme di cittadini della nostra regione”. Cgil, Cisl e Uil hanno poi sottolineato che “il testo in discussione parte dalla convinzione che gli anziani debbano essere considerati una risorsa per il paese e che adeguate politiche di invecchiamento attivo siano in grado di allontanare nel tempo il momento della non-autosufficienza”. Infine, i sindacati hanno auspicato un esame rapido sia in commissione che in Aula “per approvare definitivamente la legge anche come un primo parziale risarcimento nei confronti di una generazione che anche nella nostra regione sta pagando un prezzo molto alto in questa terribile pandemia”.
Apprezzamento per la proposta di legge è stato espresso anche da
Michele De Maio, presidente del Coordinamento romano centri anziani, mentre il dott.
Alessandro Ciglieri, esperto di attuazione politiche sociali, ha suggerito alcune piccole correzioni da apportare al testo per renderlo “più attuativo”: usare il distretto sociale come “attore diretto” piuttosto che il comune; inserire l'invecchiamento attivo tra i Leps regionali "affinchè venga inserito tra gli interventi, facendo sinergia tra i vari fondi (in particolare con il nuovo Fondo di sostegno al care giver familiare)"; differenziare la denominazione "e forse anche i contenuti" delle attività di volontariato rispetto a quelle obbligatorie in capo ai beneficiari di Reddito di cittadinanza (Rdc), "per evitare confusione e in alcuni casi sovrapposizione nelle aree di intervento". In alternativa, Ciglieri ha suggerito di prevedere la partecipazione degli anziani ai progetti utili alla collettività (Puc) previsti dal Rdc, in qualità di volontari, così come permesso dalle normative, "affinchè non vi siano duplicazioni di progettazione e di interventi, ma sinergie di valore per la comunità e il territorio", ha concluso Ciglieri.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio