18/03/2021 -Audizione congiunta delle commissioni Urbanistica e Ambiente: il nodo per l'acquisizione al patrimonio demaniale è la demolizione dello scheletro abusivo.
Istituito il monumento naturale, a giugno del 2020, il percorso per trasformare davvero l'area della ex Snia Viscosa in un parco vero e proprio parco resta pieno di ostacoli. In particolare nell'audizione di oggi nelle commissioni Urbanistica, presieduta da Marco Cacciatore, e Ambiente, presieduta da Valerio Novelli, il tema al centro della discussione è stato l'acquisizione al demanio pubblico del lago. Un passaggio fondamentale secondo il Forum territoriale permanente parco delle energie, rappresentato da Alessandra Valentinelli. Un passaggio bloccato, allo stato attuale delle cose, dalla presenza, proprio dentro il lago, di uno scheletro abusivo in cemento. Secondo l'Agenzia per il demanio va valutata la sicurezza del manufatto, secondo la direzione regionale andrebbe direttamente demolito perché non compatibile con il lago stesso, ma la relativa ordinanza del Comune di Roma è stata cassata dal Consiglio di Stato. In più c'è un ricorso al Tar per chiedere l'annullamento del decreto di istituzione del monumento naturale.
Una situazione che ha destato la preoccupazione dei comitati, ma anche degli stessi consiglieri regionali, a partire proprio dal presidente Cacciatore che ha parlato di “scenario non incoraggiante”, ma anche Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) e Laura Cartaginese (Lega) che hanno criticato “l'assenza del Comune di Roma che avrebbe potuto portare elementi di chiarezza proprio sulla demolizione”.
Cacciatore ha, infine, ricordato che nel Piano territoriale paesistico regionale che arriverà presto all'attenzione del Consiglio regionale, “è stato inserito un vincolo paesistico proprio per dare ancora maggiori tutele all'area lungo la Prenestina, un luogo magico, una sorta di reazione della natura alla cementificazione di quel quadrante”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio