08/04/2021 -Il direttore regionale Consoli: siamo al lavoro per riesaminare tutti gli atti più recenti.
La commissione Rifiuti del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marco Cacciatore, ha affrontato oggi la questione della discarica di Roncigliano, nel comune di Albano, su cui sono avviate due richieste di variante per riaprire l'impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti (tmb) e per utilizzare parte dell'area per realizzazione un impianto per la produzione di biogas.
La storia di questa area è stata illustrata da Francesca Gnani (associazione Salute e ambiente): “La discarica di Roncigliano esiste da 40 anni – ha spiegato – con gravi problemi di inquinamento dell'aria e delle falde acquifere. Oggi chiediamo la revoca immediata di due volture firmate dalla direzione regionale che trasferiscono l'impianto dalla società Pontina Ambiente alla Colleverde, per riaprire il tmb e realizzare un mega impianto per la produzione di biogas. Due provvedimenti, secondo noi, illegittimi che la Regione deve revocare in autotutela”.
Dello stesso tenore l'intervento di Danilo Ballanti (Italia Nostra Castelli romani): “L'area della discarica è in una situazione di gravissima emergenza. Migliaia di abitanti da 40 anni vivono in un raggio inferiore al chilometro previsto per legge”.
E' stata poi la volta di Vito Consoli, direttore Capitale naturale, parchi e aree protette della Regione Lazio. Consoli ha innanzitutto spiegato la riorganizzazione della direzione Rifiuti avvenuta da pochi giorni, per cui le competenze nella gestione del Piano rifiuti sono state divise da quelle che riguardano le autorizzazioni per gli impianti. “Sono stato incaricato di occuparmi di questa seconda parte – ha spiegato Consoli - E' stato creato un gruppo di lavoro, insieme alla direttrice generale della Regione e ad Arpa, per esaminare i provvedimenti aperti e quelli chiusi di recente. Chiedo alle assocazioni di inviare di nuovo alla mia attenzione le istanze di annullamento presentate, ne terremo, ovviamente, conto all'interno di questo lavoro che stiamo facendo”,
“Il male vero – ha dichiarato concludendo la seduta il presidente Cacciatore - è la concentrazione di potere in poche mani, il Piano rifiuti regionale finalmente parla di autosufficienza e prossimità per il trattamento e lo smaltimento, con impianti più piccoli, preferibilmente pubblici, ora va realizzato. Gli enti locali devono diventare protagonisti per renderlo effettivo. Lo scenario amministrativo, insomma, ci aiuta a disegnare un futuro diverso per la nostra Regione, impianti come quello di Albano non sono compatibili con le regole che ci siamo dati”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio