Centocelle-Giardinetti, la tratta chiusa dal 2015 al centro dei lavori della sesta commissione
Assenti però Atac e Roma capitale, dei quali la Regione vuole sondare la disponibilità a una ipotesi di riapertura.
15/04/2021 - La sospensione della tratta ferroviaria Giardinetti-Centocelle è stata oggi all’attenzione della VI Commissione - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da Eugenio Patanè. La consigliera del Pd Michela Di Biase, richiedente l’audizione, ha illustrato il tema, dicendo che esso è diventato ancora più urgente in pandemia: la ferrovia in oggetto ha sempre consentito il facile raggiungimento della stazione Termini dal quadrante est della capitale ma ad agosto 2015 la tratta periferica è stata chiusa, non si capisce bene, ha proseguito la consigliera, se in seguito a un atto formale, ma sicuramente con una motivazione, la presenza della metro C, che non si è rivelata sufficiente. Emersa dall’audizione la disponibilità della Regione a collaborare a una riapertura, anche se l’assenza odierna, “grave”, come la ha definita Patanè, degli interlocutori principali sul tema, Roma Capitale e Atac spa, non facilita di certo una soluzione rapida, ha concluso il presidente.
Presenti per Legambiente Lazio il presidente Roberto Scacchi e Amedeo Trolese, il primo è intervenuto a precisare che si parla di 3 km su 9, quindi un terzo della linea ferroviaria; con la necessità di distanziamento imposta dalla pandemia sui mezzi pubblici il ripristino è ancora più urgente, a beneficio di un territorio periferico molto popoloso, ha detto.
Il coordinatore dell’Osservatorio regionale trasporti, Andrea Ricci, ha aggiunto da parte sua che non essendoci una coincidenza tra la metro C e la linea in questione, non si vede come la metropolitana potrebbe essere in alcun modo sostitutiva del tratto della ferrovia al momento non operativo. Dello stesso parere il rappresentante del comitato di quartiere Centocelle storica, Silvio Bruno, che ricorda anche come un grave danno al quartiere di Centocelle fosse stato fatto già con l’abolizione del tratto della ferrovia che portava fino a piazza dei Mirti. Bruno ha ricordato anche la presenza di una Asl e di strutture sanitarie come i policlinici Tor Vergata e Casilino e l'ospedale Vannini, lungo il percorso.
A seguire, Fausto Bertuccioli e Mariano Punzo dell’associazione Città Alessandrina hanno definito l’ Alessandrino come un quartiere “senza trasporto pubblico” ormai, praticamente. Assenza di Atac e Roma capitale lascia pensare che ci siano problemi tra i due enti; almeno lo spostamento del capolinea di Centocelle in coincidenza con la fermata della metro C sarebbe di facile realizzazione per non costringere i cittadini, specie in ore notturne, a fare centinaia di metri in condizioni di sicurezza precarie.
Per l’associazione TrasportiAmo, David Nicodemi ha parlato di “chiusura scriteriata” da parte di enti che fuggono di fronte alle proprie responsabilità, come dimostra la loro assenza oggi. Bacino popoloso e anche molto colpito dal contagio, quello penalizzato da questa situazione, ha aggiunto Nicodemi, per il quale non può bastare la promessa di una futura tramvia. Per l’Ecomuseo Casilino, Claudio Gnessi infine ha ricordato gli istituti scolastici penalizzati dalle carenze trasportistiche ricordate, su tutti il liceo Kant al Casilino.
Per l'Assessorato ai Lavori pubblici e tutela del territorio, mobilità, in rappresentanza dell’assessore Mauro Alessandri, Nicola Passanisi ha ricordato come la Regione abbia favorito il progetto della tramvia da Tor Vergata che dovrebbe andare in compensazione della tratta chiusa, ma per questo progetto si sono evidenziate criticità, ragion per cui la Regione ha fatto dei passi con il Comune in favore della riapertura della tratta ferroviaria chiusa, valutata l’incidenza economica.
I progetti alternativi sono interessanti "ma i tempi sono molto stretti", quindi intanto va riaperta la tratta ferroviaria, ha detto Patanè in conclusione dei lavori, anche se l’assenza delle parti Atac e Roma capitale non consente al momento di avere risposte in merito al tema. Assenza deplorata anche da Di Biase, che ha chiesto passi ufficiali della commissione in proposito, passi che il presidente si è riservato di valutare insieme alle altre componenti dell'ufficio di presidenza della commissione stessa.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio