Concorso Allumiere, audizione di Mauro Buschini in commissione Trasparenza
L’ex presidente del Consiglio regionale conferma di aver agito correttamente con dimissioni e richiesta di istituire una commissione ad hoc per fare chiarezza.
25/06/2021 - La commissione Trasparenza e pubblicità, presieduta da
Chiara Colosimo (FdI), si è riunita oggi per la settima audizione sul tema “Procedure concorsuali eseguite presso il comune di Allumiere a cui ha attinto anche il Consiglio regionale del Lazio”. Dopo quelle con i sindaci di Allumiere, Guidonia, Ladispoli, Bracciano, Anguillara Sabazia, Monterotondo, Tivoli e Civitavecchia, e quella con il Segretario generale del Consiglio regionale del Lazio, oggi la tredicesima commissione ha incontrato
Mauro Buschini, consigliere regionale ed ex presidente del Consiglio regionale. Buschini si è dimesso dalla carica il
7 aprile scorso, proprio a seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa che parlavano di presunte irregolarità relative al concorso di Allumiere e alle assunzioni in Consiglio regionale. “Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da presidente per garantire al mio successore di nominare in piena autonomia i membri della Commissione Trasparenza che ho fortemente voluto e che, sono sicuro, farà luce sulla vicenda”, disse Buschini in quell’occasione. Concetti ribaditi anche oggi, nel corso dell’audizione svolta in modalità telematica e in diretta streaming sul canale Youtube del Consiglio.
La vicenda, ormai nota, riguarda alcuni concorsi banditi dal comune di Allumiere che hanno prodotto varie graduatorie, alle quali hanno attinto, da dicembre 2020 in poi, altri comuni del Lazio e lo stesso Consiglio regionale. In particolare, quest’ultimo ha attinto da due diverse graduatorie per assumere 16 assistenti amministrativi (categoria C) e 5 funzionari (categoria D). Le presunte irregolarità al centro dell’indagine della tredicesima commissione riguardano la prima graduatoria, quella degli assistenti amministrativi, vicenda sulla quale stanno indagando anche le Procure di Roma e di Civitavecchia, a seguito di alcuni esposti presentati dopo che sono emerse presunte anomalie nella procedura concorsuale, con particolare riferimento al numero di concorrenti che hanno superato la preselezione e al numero di idonei finali nella graduatoria per istruttori amministrativi.
In apertura di seduta, rispondendo alla presidente Colosimo, Buschini ha spiegato come è nata la procedura assunzionale decisa dall’Ufficio di presidenza del Consiglio e quali sono state le tappe principali. In primo luogo, l’ex presidente del Consiglio ha precisato che l’Ufficio di presidenza non ha inteso aumentare la pianta organica o la necessità di personale. “Nel Consiglio regionale – ha detto Buschini – non vengono fatte assunzioni dal 2011, nonostante da quella data fino al 2019 ci siano state 154 cessazioni di personale, soprattutto per quiescenza, alle quali vanno sommate quelle del 2020. Inoltre – ha proseguito Buschini – va analizzato anche il numero complessivo di 520 dipendenti del Consiglio (310 di ruolo e 210 non di ruolo), perché può apparire considerevole ma in realtà alcuni dipendenti non svolgono funzioni amministrative per l’Ente, poiché circa 60 sono distaccati nelle segreterie, altri 50 in trasferimento presso la Giunta, altri ancora in comando presso altre amministrazioni”. A titolo esemplificativo, Buschini ha citato i casi dei Garanti e degli organismi autonomi, come il Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom), che hanno più volte lamentato carenza di personale e conseguenti difficoltà nell’espletare le proprie funzioni.
Da qui è nata l’esigenza di assumere nuovo personale ma – ha puntualizzato Buschini – la procedura è potuta partire solo dopo l’approvazione del Piano triennale del fabbisogno, subordinata allo sblocco del budget da parte della Giunta regionale, avvenuto solo il 24 giugno 2020. “Si arriva così alla delibera dell’Ufficio di presidenza del 28 luglio 2020 – ha spiegato Buschini – con la quale si approva il Piano triennale e si prevedono una serie di azioni per reperire il personale: concorsi, scorrimento di altre graduatorie e altri strumenti che la legge mette a disposizione. Si aggiungano poi le complicazioni legate alla diffusione del Covid, che in quel momento ci ha impedito di fare concorsi e anche di sbloccare un nostro concorso per dirigenti di circa 10 anni fa, suggerendoci quindi di ricorrere allo scorrimento di altre graduatorie.”. Buschini ha quindi ripercorso la cronologia delle diverse fasi della procedura che ha portato infine alla scelta delle graduatorie dei comuni di Allumiere e di Arcinazzo Romano, spiegando più volte come non sia stato fatto altro che seguire i criteri indicati nel Regolamento di organizzazione: “Il 20 ottobre gli uffici del Consiglio hanno scritto alla Giunta regionale e, per conoscenza, alla Funzione pubblica, per chiedere se ci fosse la disponibilità di personale in moblilità. Ricevuta risposta negativa dieci giorni dopo, gli uffici hanno allora scritto alle 5 province laziali per chiedere se ci fossero graduatorie disponibili, ma anche qui la risposta è stata negativa (18 novembre). A questo punto, sono stati interpellati i 5 comuni capoluogo di provincia e tutti i comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale, come prevede il Regolamento, per capire se ci fossero graduatorie disponibili tra quei 126 enti. Sono arrivate diverse graduatorie – ha concluso Buschini – alcune scadute, altre non in linea con i profili che cercavamo, tranne quelle dei due comuni di Allumiere e di Arcinazzo.”.
Come già accaduto nella precedente audizione con il Segretario generale, la consigliera
Francesca De Vito (M5s) ha riproposto la questione della scelta dell’Ufficio di presidenza di attingere alle graduatorie più recenti e non a quelle più vecchie, senza motivarlo.
Marta Leonori (Pd), ha chiesto invece se Buschini fosse a conoscenza di eventuali problematiche legate alla procedura di Allumiere e quale sia stato il suo ruolo nella stesura degli atti che hanno portato alla scelta di quella graduatoria, mentre
Orlando Tripodi (Lega) ha chiesto se questa soluzione fosse stata suggerita al presidente del Consiglio proprio dal sindaco di Allumiere, Pasquini, all’epoca suo collaboratore.
Fabrizio Ghera (FdI) ha posto la questione politica delle mancate dimissioni di tutto l’Ufficio di presidenza che – a suo avviso – avrebbero dovuto necessariamente seguire quelle di Buschini.
Alla consigliera
De Vito, Buschini ha risposto con le stesse argomentazioni già addotte nella scorsa audizione dalla dott.ssa Felci e dal dott. Pezone, aggiungendo solo che la scelta del Consiglio del 28 luglio ha consolidato quanto già deciso dalla Giunta quattro mesi prima, a marzo, quando la stessa aveva modificato il regolamento in modo analogo a quanto poi fatto in via della Pisana e, cioè, dando priorità alle graduatorie più recenti. Alla consigliera
Leonori, l’ex presidente ha risposto di non essere a conoscenza di alcuna anomalia sul concorso di Allumiere quando è stata formalizzata la convenzione per attingere alla graduatoria. Per quanto riguarda invece il quesito posto da Orlando
Tripodi, Buschini ha risposto di non aver mai parlato col sindaco Pasquini del concorso di Allumiere, precisando inoltre che lo stesso era già in servizio nello staff della presidenza del Consiglio regionale del Lazio quando lui ha sostituito Daniele Leodori e che lui lo ha confermato in quel ruolo in quanto è stato confermato tutto il personale già in servizio, tranne quello che volontariamente ha deciso di seguire l’ex presidente Leodori in Giunta regionale. A
Ghera, infine, Buschini ha risposto ribadendo la correttezza del proprio comportamento, confermata anche da un parere pro-veritate richiesto a un avvocato e lasciato agli atti della commissione, non entrando però nel merito delle scelte degli altri membri dell’Ufficio di presidenza. L’ex presidente ha sottolineato ancora una volta la sua ferma volontà di fare chiarezza su questa vicenda e le sue dimissioni – ha detto – vanno in questa direzione, poiché era giusto che fosse un altro presidente a nominare la commissione Trasparenza e a trasmettere tutte le carte.
Eugenio Patanè (Pd), infine, ha chiesto maggiori chiarimenti sulla pianta organica e sulla necessità di ricorrere a nuove assunzioni tramite lo scorrimento di altre graduaorie piuttosto che con proprio concorso. Buschini ha risposto che nel Piano triennale è spiegato bene e in modo puntuale il quadro attuale del personale, dove siano le carenze e quali siano gli strumenti e il budget a disposizione per colmare le lacune. "Il Covid - ha aggiunto - ci ha impedito di fare concorsi.".
Hanno partecipato alla seduta anche l’altro vicepresidente
Fabio Capolei (FI-Epi) e i consiglieri
Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti),
Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali),
Paolo Ciani (Centro Solidale – DemoS),
Valerio Novelli (M5s),
Antonello Aurigemma (FdI) e
Sara Battisti (Pd).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio