Nona commissione, inviata all'Aula la proposta di legge sulla "blue economy"
A seguire, una audizione sul bonus per le famiglie di utenti dei nidi e strutture equiparate.
30/11/2021 - Esame finale oggi in commissione nona presieduta da Eleonora Mattia, della proposta di legge n. 224 del 15 luglio 2020, concernente: "Disposizioni per la promozione della formazione, l'occupazione e lo sviluppo nei settori della Blue economy". Dopo il voto favorevole della commissione, la proposta deve ora essere calendarizzata dal Consiglio per diventare legge della regione Lazio. Termina così il lungo iter in commissione di questa proposta, per la quale le
audizioni erano partite da febbraio scorso, proposta definita "importante" dalla presidente Mattia.
Restavano da votare oggi solo due articoli della proposta, l’11 che consisteva nella norma finanziaria e il 12 sull’entrata in vigore della legge; l’articolo 11 era stato però emendato in commissione bilancio con un testo che lo sostituiva integralmente, cosicché la sua approvazione da parte della commissione nona ha coinciso con l’approvazione dell’intero articolo. Altri tre emendamenti erano stati formulati inoltre dalla commissione bilancio, uno al comma 3 dell’articolo 3, uno al comma 1 dell’articolo 4, e uno all’articolo 8 bis; anche questi emendamenti sono stati approvati, dopo di che si sono votati (a favore) l’articolo 12 sull’entrata in vigore, la proposta di legge nella sua interezza e infine il coordinamento formale della proposta di legge a cura del servizio legislativo del Consiglio.
La presidente Mattia ha infine dato la parola per i ringraziamenti di rito ai consiglieri Gino De Paolis della lista Zingaretti e Daniele Ognibene di LeU Lazio, anche loro soddisfatti che si sia giunti alla fine di questo lavoro, auspicando una rapida presa in carico da parte dell’Aula.
A seguire, una audizione su "Avviso Bonus Asili nido e servizi integrativi privati convenzionati, modalità e procedure per l’accreditamento". Le associazioni intervenute hanno manifestato una disparità di trattamento dovuta al fatto che questo bonus sia riservato alle strutture accreditate, nonostante molte strutture equiparate per legge (la legge n. 7 del 2020) ai nidi non riescano ancora ad accreditarsi a causa di problematiche informatiche esistenti nella procedura a ciò destinata.
Ha preso la parola, per la Associazione Seizerosei, Benedetta Biondi, che ha manifestato il rammarico della associazione per aver scoperto che il bonus di cui a questo avviso fosse destinato solo ai nidi, escludendo gli altri tipi di strutture equiparate per legge, come ad esempio gli spazi gioco. Questo rischia però di penalizzare gli utenti di questo tipo di strutture, che sono private per la maggior parte, ma autorizzate a svolgere i loro servizi attraverso una determina dirigenziale, anche se in attesa di accreditamento. L’avvocato Mammone ha aggiunto poi che la fascia di utenza coperta da questi servizi rappresenta quelli che sono stati esclusi dai servizi pubblici, quindi a maggior ragione è importante realizzare una equiparazione, onde porre fine a questo circolo vizioso che si è creato, tra fondi riservati alle strutture accreditate e impossibile accreditamento di molte di esse che pure sono equiparate a quelle che ne beneficiano.
Per l’Associazione Unisci, che rappresenta molte di queste strutture, Barbara Basile ha detto che i fondi andrebbero corrisposti alle strutture piuttosto che alle famiglie, per evitare che le famiglie siano condizionate nella loro libertà di scelta. I tempi di accreditamento sono poi molto lunghi e le procedure diverse a seconda dei contesti locali, ha aggiunto Basile.
Per quanto riguarda l’Associazione Ondagialla, Valentina Colasanti ha esposto il problema dell’accreditamento in scadenza (luglio prossimo). Ha poi preso la parola Barbara Gambardella, a nome dello Spazio Be.Bi.; questo tipo di servizio non è stato inserito nelle previsioni normative, se ne chiede quindi l’equiparazione agli altri servizi educativi per l’infanzia, poiché ci sono evidenti analogie con gli spazi gioco, che invece sono equiparati.
In risposta a questo ultimo intervento, la presidente ha tenuto a precisare che la regione Lazio nell’emanare la legge 7 del 2020 si è attenuta a un decreto legislativo nazionale che aveva individuato determinati requisiti, individuazione a cui la Regione si è semplicemente adeguata.
Per la giunta regionale, Antonio Mazzarotto ha detto, a proposito dell’avviso, che solo i servizi accreditati possono essere beneficiari dei fondi, pertanto il problema diventa l’accreditamento, per il quale è necessario che ci sia l’applicativo funzionante, ha aggiunto il dirigente. A questo proposito è in corso la procedura di appalto con la relativa gara, che richiede ancora dei tempi tecnici: non appena la tempistica sarà chiara, cosa che probabilmente accadrà già durante la prossima settimana, si passerà a formare la delibera di accreditamento. Sul tema posto dagli spazi Be.Bi., il dirigente regionale ha confermato quanto detto da Mattia, aggiungendo però che, data l’evidente analogia con gli spazi gioco, non dovrebbero esserci problemi a riconoscere l’accreditamento anche a quelli, non appena la procedura potrà partire. Sulla destinazione del bonus, Mazzarotto ha spiegato infine che in questo caso, a differenza che in passato, il bonus è riservato appositamente alle famiglie, con finalità di abbattimento del costo della retta, quindi ogni recriminazione in merito appare fuori luogo.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio