La pandemia nella Asl Roma 4, audizione in commissione speciale Covid-19
Le relazioni della direttrice generale Cristina Matranga e dei vertici sanitari hanno messo in evidenza l’enorme lavoro svolto.
07/12/2021 - Proseguono in Commissione speciale emergenza Covid-19 le audizioni con i direttori generali delle Aziende sanitarie locali del Lazio, finalizzate ad avere un quadro generale dell’impatto della pandemia sulle attività e sui servizi erogati ai cittadini. Oggi, l’organismo presieduto da
Paolo Ciani (Centro Solidale-DemoS), si è riunito in modalità telematica per ascoltare la direttrice della Asl Roma 4,
Cristina Matranga.
La direttrice ha esordito spiegando che la sua esperienza durante il periodo di pandemia è stata vissuta fino a maggio all’Asl Roma 1 (suo precedente incarico) e poi, dopo la nuova nomina, all’Asl Roma 4. Successivamente, Matranga ha presentato le caratteristiche territoriali della Asl di sua competenza: “Un’Azienda molto grande – ha detto – con un bacino di utenza pari a circa 323 mila abitanti e articolata in quattro distretti, che sono molto diversi tra di loro. I Distretti 1 e 2 sono sulla fascia costiera e comprendono i Comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere, Cerveteri e Ladispoli. Il Distretto 3, che è il distretto intorno al Lago di Bracciano, comprende cinque Comuni. Infine, il Distretto 4, che è molto particolare, perché è il più popoloso, con circa 100 mila abitanti, non ha presìdi ospedalieri ma soltanto presìdi territoriali e si caratterizza per un numero molto elevato di Comuni, ben 17, tra cui molti di piccole dimensioni, tra i mille e i duemila abitanti”. Matranga ha poi precisato che dei due presìdi ospedalieri della Asl Roma 4, il San Paolo di Civitavecchia e il Padre Pio di Bracciano, solo il primo è stato interessato dall’apertura di un reparto Covid.
Subito dopo l’introduzione della direttrice Matranga, ha preso la parola la dottoressa
Simona Ursino, direttrice del Dipartimento Prevenzione, la quale ha spiegato che l’Asl Roma 4 “è riuscita a organizzarsi in tempi brevissimi per fronteggiare la crisi pandemica e in questi mesi abbiamo seguito la nostra popolazione molto attentamente”. Ursino ha spiegato che sono stati seguiti circa 23 mila pazienti positivi, che sono stati eseguiti centinaia di migliaia di tamponi, soprattutto nei quattro drive-in aperti nel territorio di competenza. “Abbiamo seguito in contact tracing 230 mila persone – ha detto – un grande sforzo, se pensate che la nostra popolazione è di circa 323 mila persone”. Ursino ha concluso il suo intervento dicendo che “si è creato veramente un clima di estrema collaborazione tra tutti i servizi, quindi riteniamo che tutte quelle che sono state le fragilità iniziali poi si sono rivelate essere la nostra principale risorsa”.
Antonio Carbone, direttore del Polo ospedaliero Civitavecchia-Bracciano, è intervenuto invece per presentare l’andamento della pandemia nel reparto Covid dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia. “Il 20 febbraio 2020 – ha detto Carbone – nasceva una vera e propria task force dell’Azienda, che aveva un mandato ben preciso: quello di implementare le procedure operative per la gestione dei casi sospetti, o confermati, per contatti da infezioni da Covid. Avevamo poi iniziato a predisporre il piano per l’emergenza locale, i piani di informazione, la formazione e la comunicazione. Abbiamo cominciato a identificare le strutture, tutte le responsabilità e i vari percorsi per l’attivazione di tutto quello che era possibile fare in quel momento. Abbiamo iniziato immediatamente a trovare le zone dedicate al pre-triage – ha proseguito il direttore – e abbiamo subito montato, con la collaborazione della Protezione civile, un’apposita tenda di fronte all’ingresso dei due pronto soccorso, sia a Civitavecchia che a Bracciano”.
Subito dopo Carbone, è intervenuto
Giuseppe Guaglianone, direttore della Farmacia, che ha raccontato quello che ha fatto l’Asl Roma 4 per l’acquisto di farmaci, dispositivi di protezione individuale, vaccini e tamponi, mettendo in evidenza le difficoltà affrontate per il loro approvvigionamento. “Successivamente – ha spiegato Guaglianone – la gestione logistica è stata affrontata in modo concreto, creando una farmacia hub, cioè una farmacia che riceve i dispositivi dalla Regione, e una farmacia spoke, che smista ai vari presidi i dispositivi. È una procedura che attualmente è ancora in vigore, che dà la priorità ai reparti che hanno maggiori necessità e urgenza”. Stesse criticità iniziali sono state rappresentate con riferimento all’approvvigionamento dei vaccini Covid, risolte attraverso una razionale cooperazione tra le varie farmacie delle Aziende sanitarie della Regione.
Il quadro generale sulla situazione all’Asl Roma 4 è stato poi completato dagli interventi della dottoressa
Maria Teresa Sinopoli, direttrice della UOC Vaccinazioni (che ha relazionato sulla campagna vaccinale e sullo stato attuale delle vaccinazioni, arrivate a 456 mila), del dottor
Carlo Turci, direttore del Dipartimento Professioni sanitarie e sociali (che ha spiegato l’impatto del Covid sul comparto delle professioni sanitarie) e del dottor
Roberto Di Cicco, direttore amministrativo facente funzioni e Capo del personale. Al termine delle relazioni, la direttrice dell’Asl Roma 4, Cristina Matranga, ha ripreso la parola per riassumere i costi sostenuti per il Covid: 2,7 milioni per l’acquisto di beni; 10 milioni per l’acquisto di servizi; circa 4 milioni per il personale.
Giuseppe Simeone (Forza Italia) è intervenuto per sottolineare che “così come abbiamo visto la settimana scorsa per l’Asl di Rieti, anche qui abbiamo avuto modo di riscontrare la piena efficienza del personale sanitario, che ha saputo immediatamente approcciare bene quello che è stato il Covid. La nostra Regione si è distinta, nel Paese, proprio per l’organizzazione immediata che ha messo in campo. Tutta questa determinazione dovremmo mantenerla sempre, quotidianamente, anche nell’affrontare le liste di attesa, che purtroppo sono quelle che sono, nell’affrontare la quotidianità, visto che proprio per il Covid si è abbassata la qualità della quotidianità”, ha aggiunto Simeone.
Il presidente
Paolo Ciani è intervenuto per ringraziare i vertici della Asl Roma 4 “per la modalità di presentazione, plurale, che dà anche il senso del lavoro di una squadra, perché noi sappiamo che il dramma che abbiamo affrontato è un dramma che ha coinvolto tantissimi professionisti”, ha detto. “Concordo con quello che diceva il collega Simeone – ha proseguito Ciani – perché ho percepito in tanti nostri concittadini il tema di una efficienza che la nostra Regione ha dimostrato in questi mesi, per esempio, sul piano vaccinale, sulla tempestività di alcune risposte, che in parte ha riconciliato tanti nostri concittadini con l’offerta sanitaria pubblica. Questo per noi è un grande vanto di cui siamo fieri. Dobbiamo riuscire a trasformarlo in una organicità di risposta nella quotidianità. C’è tutto il tema di tanti nostri concittadini che si sono curati di meno in questi anni di Covid, anche per loro preoccupazioni, loro paure, oltre che per un’attenzione maggiore della sanità tutta per il Covid. In questo caso dovremo recuperare tanto”, ha concluso Ciani.
Anche il presidente della commissione Sanità,
Rodolfo Lena (Pd), è intervenuto per ringraziare i vertici della Asl Roma 4, “perché – ha detto – ci avete fatto capire come, nonostante le difficoltà, sia stata gestita la pandemia e la campagna vaccinale. Sono d’accordo con il presidente Ciani che adesso, al di là della pandemia, sulla quale siamo tutti molto concentrati, dovremo avere un occhio molto attento a quelle che sono le altre patologie, che purtroppo non si sono né fermate né rallentate durante il periodo Covid. Quindi, dovremmo avere la forza necessaria, da una parte, per la gestione della pandemia da Covid-19 e, dall’altra, per recuperare le liste d’attesa e per recuperare molte di quelle visite di persone che magari non sono proprio andate all’interno dei nostri ospedali, alle quali comunque dobbiamo dare quelle risposte di sanità che c’è necessità di dare anche su patologie molto importanti”.
In chiusura di audizione, Cristina Matranga ha ripreso la parola per porre un tema all’attenzione della commissione: “È molto difficile reclutare personale medico e personale infermieristico in provincia rispetto alle Asl metropolitane. Abbiamo fatto tantissimi avvisi di anestesisti che sono andati deserti e aprire un reparto di terapia intensiva Covid senza anestesisti è veramente una cosa pericolosa. Quindi, colgo l’occasione per porre questo tema, che è un tema da mettere in agenda, cioè come risolvere la questione della scarsa attrattività di queste Aziende”, ha detto Matranga.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio