Inserimento lavoratori disabili e ritardo dei contributi nelle scuole paritarie gli argomenti in nona commissione
03/02/2022 - Due le audizione oggi in commissione nona, presieduta da Eleonora Mattia, una riguardante l'inserimento lavorativo dei disabili, l'altra, invece, sulle possibili ripercussioni sul sistema scolastico regionale dovute al mancato trasferimento fondi alle Scuole Paritarie.
Per quanto concerne quest'ultima, a nome di ANINSEI (Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di istruzione), Goffredo Sepiacci ha spiegato i termini della questione, ricordando come la recente legge regionale n. 7 del 2020 abbia mirato a realizzare il sistema integrato di istruzione per la fascia 0-6, applicando il dettato costituzionale sulla libertà di insegnamento, che dal 2000 è stato declinato in forma di sistema integrato dalla normativa statale. I contributi per le scuole private, per l’importo di 500 milioni circa annui, vengono ripartiti dagli uffici scolastici regionali del Ministero e servono soprattutto a calmierare le rette, specie con riferimento agli alunni disabili, che dovrebbero aggiungere anche il costo del sostegno alla retta normale. Quest’anno a Roma e provincia le scuole paritarie non hanno ricevuto la quota di contributi spettante, inizialmente a causa di un errore nel provvedimento. Questi contributi arriveranno probabilmente tra maggio e giugno, creando problemi non di poco conto per i pagamenti. Ciò che si chiede alla regione è un eventuale anticipo di questi contributi, da recuperare poi a carico dell’ufficio scolastico regionale. Questo per non mettere in crisi l’intero sistema delle scuole paritarie.
Per la FIDAE, Federazione Istituti di Attività Educative, Virginia Kaladich si è detta molto preoccupata per la situazione della erogazione dei contributi. In particolare, l’acconto 2021-22 a oggi non è ancora arrivato, come ha detto Kaladich confermando il precedente intervento. A nome della FISM, Federazione Italiana Scuole Materne, Antonio Trani ha confermato che la situazione è molto grave. La responsabilità è da individuare chiaramente a livello dell’ufficio scolastico regionale a parere del rappresentante, ma le ripercussioni sono significative per tutta la comunità regionale.
Alfonso Corbella per la FOE (Federazione Opere Educative) ha voluto aggiungere che le famiglie hanno attraversato anche le difficoltà della pandemia, inoltre il personale delle paritarie in questo frangente ha fatto un lavoro eccezionale.
Per l’Ufficio scolastico regionale, Rocco Pinneri, riconoscendo la sostanziale correttezza delle ricostruzioni svolte dai precedenti intervenuti, ha spiegato che è a partire dal 2016 che si è accumulato un anno di ritardo, a causa di interventi legislativi di taglio alla spesa che hanno penalizzato solo il Lazio, che non aveva proceduto al taglio dei costi della politica. Inoltre l’ufficio, a dire di Pinneri, non ha la dotazione di personale sufficiente a garantire lo svolgimento delle proprie incombenze. C’è stato poi un disguido burocratico che ha causato un ulteriore ritardo di quattro mesi circa. La dottoressa Anna Maria Sgarra che si occupa delle paritarie ha confermato la bontà della ricostruzione di Pinneri e specificato che si parla di circa 700 istituti, per quanto riguarda le scuole dell’infanzia. Pasquale De Feo ha aggiunto un ulteriore elemento, la difficoltà di interlocuzione con gli enti previdenziali che sono preposti al rilascio del Durc, la dichiarazione di regolarità contributiva.
La presidente Mattia ha apprezzato la buona fede degli intervenuti di parte pubblica ma ha chiesto di trovare una soluzione concreta per questa vicenda. L’assessore Claudio Di Berardino ha poi ringraziato la presidente Mattia ma ha negato che la regione sia in grado di effettuare anticipi di cassa agli istituti, come ipotizzato in uno degli interventi. Garantito comunque l’impegno della Regione a contribuire all’individuazione di una soluzione, eventualmente anche in sede di conferenza stato regioni, ha detto Mattia.
In precedenza si era svolta invece una audizione sulle problematiche relative all’inserimento lavorativo dei lavoratori con disabilità del Consorzio Sintesi, in cui a fare il punto sulla convenzione trilaterale Wind Tre, Consorzio Sintesi e Regione Lazio, è stato il presidente della cooperativa Sintesi, Enzo Remicci.
Il presidente ha illustrato le criticità riscontrate con l’azienda Wind Tre per la gestione delle quote di sostituzione del personale, infatti, ha spiegato Remicci:” Wind Tre pone delle questioni sulle uscite volontarie che non dovrebbero essere sostituite, quindi la Regione intervenga per verificare i contenuti della convenzione”. Il presidente Remicci ha ringraziato pubblicamente Marta Bonafoni e la Presidente Eleonora Mattia, per l’impegno affinché i 4 lavoratori con gravi disabilità che avrebbero dovuto cominciare a lavorare presso il call center della Wind, il 20 dicembre, sono stati finalmente chiamati.
A puntualizzare la posizione di Wind Tre è intervenuto Marco Mondini, il quale dopo aver spiegato brevemente la politica aziendale, sempre attenta all’ occupazione dei disabili, ha precisato al Consorzio Sintesi che il contratto commerciale prevedeva l’obbligo, da parte di Sintesi, di comunicare se le persone che abbandonavano il lavoro, se ne fossero andate in modo spontaneo, o fossero state estromesse fuori dal ciclo produttivo, e ricordato quanto sia importante per l’azienda sapere il perché lasciano. Infine, Mondini ha espresso apertura per un futuro confronto.
Sul valore del progetto portato avanti tra Sintesi e Wind Tre si è soffermato Paolo Weber, Agenzia Spazio Lavoro, “questa esperienza è molto bella e positiva, penso in generale che dobbiamo fare di tutto per preservarla” ha concluso Weber.
Critico l’intervento di Venanzio Cretarola, che ha parlato di criticità sulla gestione della convenzione, ma di essere disponibile a sostenere la cooperativa.
Sull'impiego dei 4 lavoratori hanno espresso soddisfazione Valentina Grippo (Pd) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio