Covid 19, il punto sulla gestione della pandemia nella Asl di Frosinone
Prosegue il ciclo di audizioni della commissione speciale: il quadro fatto dalla direttrice generale, Pierpaola D’Alessandro.
15/02/2022 - Prosegue il viaggio virtuale della commissione speciale per l’emergenza Covid 19, presieduta da
Paolo Ciani, nelle Asl del Lazio. Questa volta è toccato alla direttrice generale dell’Azienda di Frosinone,
Pierpaola D’Alessandro, fare il punto sulla gestione della pandemia.
“Si tratta di una Asl molto grande – ha spiegato - con circa 500mila assistiti, considerando anche molti non residenti che, però, di fatto abitano nella provincia di Frosinone. C’è una popolazione fortemente polarizzata: tanti anziani, ma anche molti giovani. E una situazione caratterizzata da diverse fragilità, soprattutto dal punto di vista oncologico. Il sistema di assistenza non è consolidato, soprattutto per quanto riguarda la presa in carico del cittadino”.
Dopo questa breve panoramica, la direttrice è entrata poi nel merito della gestione della pandemia: “Abbiamo puntato sulla creazione di due poli - distinti, ma anche in rete - uno per la parte sud della Provincia e uno per il nord. Ospedali di riferimento sono stati nella fase più acuta quello di Frosinone e quello di Cassino, adesso come presidio Covid resta soltanto Frosinone”.
Per chiarire meglio il concetto di poli distinti ma in rete, D’Alessandro ha fatto l’esempio del Polo oncologico di Sora: “E’ stato potenziato dal punto di vista logistico e strutturale, ma è diventato anche una struttura diffusa sul territorio, con l’apertura di servizi oncologici a Cassino e Frosinone, sempre con il coordinamento di Sora”.
“Le maggiori criticità – ha proseguito la direttrici – le abbiamo avute a partire dall’ottobre del 2020: abbiamo avuto due picchi, a ottobre e poi a gennaio-febbraio del 2021, con 5mila casi mensili e oltre 1.500 ricoveri. Abbiamo realizzato un sistema di tracciamento, con una piattaforma telematica in grado di informare in tempo reale tutte le strutture dei 91 Comuni della Provincia. Anche per quanto riguarda la campagna vaccinale, abbiamo seguito il modello dei due poli, con due grandi hub, a nord e a sud. Al 15 febbraio, la copertura della popolazione dai 5 anni in su è molto alta, siamo oltre l’85 per cento. La principale criticità, non solo legata alla pandemia è quella della carenza di personale”.
Infine, D’Alessandro ha fatto il punto sulla situazione delle liste di attesa e della prevenzione: “Siamo in difficiltà, perché la nostra capacità è inferiore alla richiesta di prestazioni. Dobbiamo lavorare in collaborazione con la specialistica convenzionata. Stiamo anche cercando di recuperare il terreno perso dal punto di vista della prevenzione, con una massiccia campagna soprattutto su mammografie e tumore del colon.
Un plauso generale per la gestione della pandemia è arrivato dai consiglieri intervenuti:
Loreto Marcelli (M5s), che ha ricordato anche le due mozioni approvate di recente dal Consiglio regionale sui test antigienici nelle parafarmacie e sulla prevenzione del melanoma, e
Sara Battisti (Pd).
Apprezzamento anche dal presidente Ciani, che ha chiesto informazioni sulla situazione nelle Rsa e sulle visite ai degenti. La direttrice della Asl ha spiegato che ci sono stati cluster nella fase iniziale della pandemia, ma molto limitati: “Le visite ai pazienti – ha risposto – sono consentite – con l’obbligo di mascherina Ffp2”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio