Commissione emergenza Covid 19, il punto sulla Asl Rm5
Proseguono le audizioni con le Aziende sanitarie locali del Lazio per avere un quadro sulla situazione nei diversi territori.
01/03/2022 - La commissione speciale emergenza Covid 19 del Consiglio regionale, presieduta da
Paolo Ciani, ha proseguito oggi il ciclo di audizioni sulla situazione delle Asl del Lazio. A fare un bilancio di questi due anni di pandemia per la Asl Roma 5, è stato il direttore generale della
Giorgio Giulio Santonocito.
“A Nerola c’è stata la prima zona rossa del Lazio – ha ricordato– con un focolaio nato in una casa di risposo. Lì trovammo una situazione di totale abbandono degli anziani, non venivano neanche più alimentati. Questo è stato il nostro primo vero impatto con il Covid. Dei 67 presenti nella struttura ne sono sopravvissuti pochi. Quasi una strage. Su quella vincenda abbiamo poi presentato una denuncia alla Procura. Qui abbiamo sperimentato i primi sistemi di verifica di diffusione della pandemia in collaborazione con lo Spallanzani e i medici di medicina generale: fu tatto uno screening totale della popolazione”.
“L’azione di contrasto alla pandemia – ha proseguito il direttore – è poi andata avanti su tre assi. Il primo è stato quello dell’apertura dei centri per i tamponi e del contact tracing. In tutto abbiamo fatto 290mila tamponi molecolari, abbiamo avuto 96 pazienti Covid, con 734 decessi e 88mila guariti. Dal punto di vista del contact tracing, abbiamo rilvato una pesante criticità con la seconda ondata, a partire da ottobre 2020: i casi erano casi decuplicati rispetto alla prima ondata e i contatti, non essendo più attivo il blocco totale dei movimenti, molto più numerosi”.
“Il secondo asse di risposta è quello relativo all’assistenza ospedaliera – ha dichiarato ancora Santonocito – Abbiamo deciso di creare un Covid center per pazienti di media e bassa gravità, un ospedale interamente dedicato, a Palestrina. Complessivamente sono stati assistiti 1.727 pazienti. Con l’impegno di 39 medici, 155 infermieri e 40 operatori socio sanitari. In più abbiamo creato una zona dedicata a Tivoli, con 10 posti letto e 12 in rianimazione. Infine è stata aperta una Rsa pubblica a Zagarolo, successivamente trasformata in Rsa Covid”.
“Il terzo asse – ha concluso il direttore generale – è stato quello relativo alle vaccinazioni. Abbiamo aperto punti vaccinali su tutto il territorio, in particolare a Valmontone è stato creato il primo primo drive in all’outlet, grazie alla collaborazione del proprietario. E’ stato il drive in più grande d’Europa, sono stati fatti fino a 4mila vaccini al giorno, oltre 240mila in tutto (dalla primavera del 2021 fino a ottobre). In tutto nella Asl sono stati iniettate 1milione e 50 mila dosi. Per quanto riguarda la ripartenza: stiamo lavorando sulla riorganizzazione dei sistemi ospedalieri. Il presidio di Palestrina è destinato alla riapertura, avrà tutti i reparti esistenti in precedenza. Stiamo riprogrammando anche l’organizzazione di Tivoli. Stiamo lavorando anche sugli screening, con chiamate agli utenti e un camper attrezzato che gira tutto il territorio e abbiamo presentato il nsotro progetto per il recupero delle liste d’attesa”
Nel dibattito sono intervenuti
Francesca De Vito (gruppo misto), che ha posto una serie di rimande sulla struttura di Palestrina, sulla Rems di Subiaco, sulla carenza di personale, sulle criticità dell'ospedale di Colleferro e in particolare del pronto soccorso, sulla mancanza della risonanza magnetica e
Giuseppe Simeone (FI) che ha puntato l’attenzione sulla necessità di riprendere l’attività ordinaria con tempi accettabili per screening e diagnostica.
Nella sua replica Santonocito ha ribadito che si sta lavorando sugli screening, “stiamo procedendo con le chiamata” e ha ribadito l’impegno per riattivare interamente l’ospedale di Palestrina. Per quanto riguarda le Rems il programma della Asl prevede l’apertura di una nuova struttura a Palombara. Per quanto riguarda, infine, la risonanza magnetica, il direttore generale ha spiegato che l'iter per accedere ai finanziamenti del ministero sta andando avanti, il macchinario dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno.
Il presidente Ciani, chiudendo la seduta ha ricordato il drammatico caso di Nerola: “Uno degli eventi più tragici per la nostra Regione, che ha messo in evidenza l’inefficienza del nostro sistema sanitario per gli anziani lungodegenti” .
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio