Secondo il presidente di commissione Alessandro Capriccioli, andranno approfonditi i temi sull' accoglienza dei profughi e il processo di adesione all'Europa dell'Ucraina07/03/2022 - Sull'attuale situazione di conflitto in Ucraina si è tenuta , in modalità telematica, una audizione in II commissione, presieduta da Alessandro Capriccioli, sulle comunicazioni del Sottosegretario agli Affari esteri, Benedetto Della Vedova e del Direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti.
Ha aperto i lavori il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Marco Vincenzi, il quale ha ricordato l’iniziativa dell’ ’Ufficio di Presidenza del Consiglio con lo stanziamento di 500.000 euro a favore dei comuni per le attività di accoglienza e assistenza ai cittadini ucraini che sono già arrivati o che arriveranno nel territorio laziale. “La Regione Lazio è vicina alla popolazione ucraina – ha dichiarato il presidente Vincenzi - questo contributo va nella direzione della mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea consiliare con la quale si impegna la Giunta a garantire l’accoglienza dei profughi che sono costretti a scappare dalle loro case” .
A seguire il Sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova ha espresso : “ferma condanna dell'aggressione della Russia a uno stato libero e sovrano qual è l’Ucraina”. Ha poi proseguito parlando di “ situazione drammatica e di una insensatezza assoluta. Ad oggi la tregua umanitaria non si è dimostrata solida, abbiamo visto tutti le immagini tragiche di famiglie uccise nel tentativo di fuggire, vedremo se troveranno conferme i tentativi di mediazione Nato. Siamo impegnati con la comunità internazionale perché la diplomazia è l’unica via di uscita. Manteniamo un atteggiamento cauto per non imporre una no-fly zone che significherebbe far scoppiare una guerra. Non è previsto un intervento militare diretto da parte dei paesi della Nato, per converso c’è il sostegno per la fornitura di armi”. Il Sottosegretario ha poi ricordato che Assemblea generale delle Nazioni unite ha approvato la risoluzione che chiede alla Russia di mettere fine alle guerra in Ucraina e ritirare tutte le sue truppe con 141 voti a favore , 5 contrari e 35 astenuti. “ Con questa votazione è stata espressa la condanna del mondo intero verso la Russia, perfino i paesi come Cuba e Cina non sono si sono schierati con Mosca, siamo all’isolamento della Russia”. L’intervento è proseguito con l’elenco dell’impianto sanzionatorio nei confronti della Russia e con un focus sul fronte dei rapporti bilaterali tra Italia e Ucraina, in atto attraverso il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Le sanzioni - ha spiegato Della Vedova - stanno producendo gli effetti dell’isolamento economico e finanziario della Russia, lo abbiamo visto con il crollo del rublo, la confisca dei beni, il blocco dello Swift e delle riserve estere della Banca centrale, la chiusura degli spazi aerei e oggi pomeriggio si ragionerà per eventuali altre sanzioni. Stiamo approfondendo il blocco dell’ importazione di petrolio, altro tema è la sospensione degli acquisti di gas, ma non è oggetto di discussione nell’ immediato. Oggi a Bruxelles si discuterà della richiesta dell’Ucraina al processo di adesione all’Europa, a questa si sono unite la Moldova e la Georgia, c’è l’urgenza di un segnale politico. Sul tema rifugiati – ha concluso il Sottosegretario - che è un tema europeo, si è deciso di attivare la direttiva 55 che consente una via di accesso legale all’Unione europea, con visti che vengono concessi per un anno ma estendibili e che permettono di lavorare, andare a scuola e garantire la sanità. Si ipotizza un flusso di 5 milioni di profughi”.
Il Direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti , nel suo intervento ha fatto una sintesi delle sanzioni e delle attività messe in piedi dalla Comunità europea, ha ricordato oltre alle sanzioni economiche i provvedimenti del Consiglio dell’Unione europea come la sospensione delle emittenti radiotelevisive e internet provider di Russia Today e Sputnik, due elementi fondamentali di quella che il Consiglio qualifica come una “sistematica campagna internazionale di manipolazione dei media e di distorsione dei fatti. “ Altre iniziative sanzionatorie sono state prese nei confronti del regime bielorusso – ha continuato Parenti - che in questo momento è complice della Russia”. Ha poi parlato dello stanziamento della Comunità europea di oltre un miliardo di euro, di cui 500 milioni destinati all’assistenza sanitaria e 500 milioni per forniture militari, e ancora del meccanismo di protezione temporanea, del numero dei profughi che ad oggi ha superato il milione e 700mila, ma destinato ad aumentare. “La risposta europea è stata una risposta solidale - ha dichiarato Parenti - siamo in un momento di svolta per la Comunità europea, non escludo che forse da parte della Russia ci si aspettava una divisione, ma i 27 Paesi non solo sono coesi, ma oggi si delineerà la nuova Europa. La Russia - ha concluso Parenti - ha una responsabilità di fronte alla storia”.
La prima replica agli interventi è arrivata dalla consigliera Michela Di Biase ( Pd), la quale ha spiegato quanto sia importante approfondire il tema dell’ accoglienza, ambito in cui la Regione Lazio potrà essere più utile. Mentre Gaia Pernarella ha parlato dell’importanza della diplomazia quale unica strada da perseguire perché, ha spiegato la consigliera :“ anche se non siamo in guerra, abbiamo delle ricadute economiche sulle materie prime, il nostro paese ha bisogno di un rilancio che nei fatti non vediamo” Ha poi concluso parlando di criptovalute come metodo non convenzionale di pagamento cui la Russia potrebbe far ricorso e di possibili provvedimenti che possano garantire il ricongiungimento dei parenti agli ucraini già in Italia.
Sui tempi del processo di adesione all’Europa da parte dell’Ucraina, chiesto dal presidente Alessandro Capriccioli (+ Europa), sia il Sottosegretario Della Vedova che il Direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti hanno parlato di tempi lunghi, per due ordini di motivi: tecnici e politici. Tecnici perché il paese aderente deve uniformare la propria attività legislativa ed economico finanziaria a quelli che sono i parametri europei, politica perché occorre l’unanimità “ma – ha concluso Parenti - è fuori di dubbio che moralmente l’Ucraina è già un paese europeo”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio