Secodno il sindaco Tidei " non si capisce la ratio di questa legge"10/03/2022 -
La commissione Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Valerio Novelli, nella lunga audizione di oggi ha ascoltato il parere di sindaci e enti gestori dei Parchi sulla proposta di legge n. 306 del 28 luglio 2021 concernente: “Disposizioni per il riordino delle aree naturali protette”.
Con questa legge viene prevista la fine della gestione di alcune aree da parte dei Comuni o dei consorzi di Comuni e l’accorpamento ad altri enti. In particolare, si tratta della riserva di Tor Caldara, affidata al parco dei Castelli Romani, della Riserva di Macchiatonda, accorpata al parco naturale regionale di Bracciano - Martignano, del parco sub-urbano Valle del Treja, accorpato alla riserva naturale Lago di Vico, e della riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, affidata alla riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia. I sindaci dei Comuni interessati, per quattro anni, potranno partecipare, senza diritto di voto, al consiglio direttivo dei nuovi enti di gestione e da qui il no di alcuni presenti, a cominciare dal vicesindaco di Anzio, Danilo Fontana che si è detto contrario all’accorpamento oltre al fatto che la partecipazione del sindaco senza diritto di voto risulterebbe restrittiva. A Fargli eco anche il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, contrario e perplesso sulla ratio di questa proposta di legge, nel suo intervento ha parlato anche di declassamento dell’area della Riserva Naturale regionale Macchiatonda accorpata al più piccolo parco naturale regionale di Bracciano – Martignano, quindi chiesto lo stralcio da questa legge per la Riserva di Macchiatonda. Per il Parco suburbano Valle del Treja ha parlato la sindaca di Mazzano Romano, Nicoletta Irato, la quale ha spiegato che sebbene fossero necessarie alcune modifiche, molte sono le perplessità sui temi riguardanti il patrimonio storico immobiliare e quello della carenza del personale. Dello stesso parere la sindaca del comune di Calcata, Sandra Pandolfi, la quale ha parlato della sua contrarietà all’eventuale cambio dei nomi dei parchi, perché alcuni sono veri e propri brand. Sempre per il Parco Suburbano Valle di Trja è intervento anche il presidente Emiliano Carnà che ha illustrato la peculiarità di quel parco che si innesta anche nel centro storico del paese. Perplessità sono giunte anche dal sindaco di Colli sul Velino, Alberto Micanti e da Paolo Lancia del comune di Contigliano per la Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, dallo stesso sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi che ha ribadito di non capire la ratio di questa legge. Per converso, unanime il consenso alla proposta di legge per gli enti gestori subentranti, tra i quali Giuseppe Ricci, presidente della Riserva naturale Navegna e Cervia che ha parlato dell’accorpamento parchi quale opportunità per fare sintesi, in grado di mettere insieme i diversi soggetti presenti nei territori e quindi fare sistema. A fare chiarezza sulle questioni sollevate dai sindaci è intervenuto Vito Consoli, Direttore regionale Ambiente, il quale ha chiarito il ruolo dei sindaci che e in nessun modo saranno esautorati nella gestione, ma che anzi parteciperanno ad un organo importante qual è la comunità del Parco e alla designazione di due componenti del Consiglio del Parco. Ha ricordato al vice sindaco di Anzio che un sindaco di un comune con più di 15mila abitanti non potrebbe mai far parte del consiglio direttivo, e come questa legge garantisce, invece un ruolo consultivo. Infine, ha concluso spiegando che la proposta di legge disciplina le modalità di passaggio, con particolare riferimento ai beni e al personale e disciplina, inoltre, lo scioglimento dei due consorzi di Comuni che erano stati costituiti per la gestione.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio