Via libera in commissione bilancio alle nuove misure fiscali annunciate nella legge di stabilità
Un’aliquota unica di maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef, all’1,60 per cento, sostituisce i precedenti scaglioni progressivi. Resta invece la non applicazione ai redditi fino a 35mila euro.
22/03/2022 - La commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da
Fabio Refrigeri (Pd), oggi ha approvato a maggioranza la proposta di legge n. 327 dell’11 marzo 2022, “Misure per la riduzione della pressione fiscale e incremento del fondo speciale di parte corrente”.
Si tratta di un provvedimento di quattro articoli con il quale si dà attuazione all’articolo due della Legge di stabilità regionale (“Misure per la riduzione della pressione fiscale”), che ha indicato nella data del 31 marzo 2022 il termine entro cui il Consiglio regionale deve adottare un’apposita legge per la riduzione della pressione fiscale. Nello specifico, l’articolo uno detta disposizioni in materia di addizionale regionale Irpef e Irap, prevedendo per l’anno d’imposta 2022:
- la rideterminazione delle aliquote dell’addizionale regionale sull’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) previste per i redditi imponibili superiori a 15 mila euro. Dalle quattro aliquote precedenti, modulate dall’uno per cento dei redditi tra 15 mila e 28 mila euro, fino all’1,60 per cento dei redditi oltre i 75 mila euro, si passa a un’unica aliquota dell’1,60 per cento per tutti i redditi imponibili superiori ai 15 mila euro;
- la conferma della non applicazione della maggiorazione per i redditi inferiori ai 35 mila euro, finanziata con il “fondo tagliatasse”;
- un “bonus energia”, sottoforma di detrazione di 300 euro in favore dei soggetti con un reddito imponibile ai fini dell’addizionale regionale all’Irpef non superiore ai 40 mila euro, per mitigare gli effetti dell’aumento dei costi dell’energia, anch’esso finanziato con il “fondo tagliatasse” di 295 milioni di euro;
- con riferimento all’Irap (imposta regionale sulle attività produttive), la conferma della misura della disapplicazione dell’aliquota di maggiorazione già prevista nelle leggi di stabilità del 2020 e del 2021.
L’articolo 2 riguarda invece la riduzione del 5 per cento nel 2023 della tassa automobilistica regionale per i contribuenti che effettuano il pagamento entro le scadenze previste. Nello stesso articolo è poi prevista l’abrogazione della disposizione che esentava dal pagamento della tassa (per tre annualità) gli autoveicoli nuovi e di prima immatricolazione, con alimentazione ibrida benzina-elettrica o benzina-idrogeno. Prevista anche l’abrogazione della norma che aveva introdotto la riduzione della tassa automobilistica per i veicoli delle società di leasing e per quelli adibiti ad uso noleggio senza conducente di proprietà delle società che svolgono attività di noleggio di veicoli. L’articolo tre, infine, dispone l’incremento di 3 milioni di euro per il 2022 e di 2,5 milioni di euro per il 2023 del fondo speciale di parte corrente.
Il provvedimento, presentato nella scorsa seduta dal vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio,
Daniele Leodori, passa ora all’esame del Consiglio, senza emendamenti, ma con l’impegno preso oggi dallo stesso Leodori che alcune proposte presentate dai consiglieri di opposizione saranno riformulate per l’Aula, subordinatamente alle verifiche per la quantificazione delle risorse necessarie alla copertura finanziaria. Si tratta di pochi emendamenti presentati soprattutto dal gruppo Fratelli d’Italia, finalizzati all’esenzione dal pagamento dell’Irap per alcune categorie particolarmente colpite dalla crisi attuale (agenzie di viaggio e tour operator, bus turistici, strutture ricettive) ovvero a evitare il taglio di finanziamenti già previsti in varie leggi regionali a sostegno di alcuni settori (sistema fieristico regionale, sistema moda nel Lazio) o di alcune categorie di soggetti deboli (pazienti affetti da patologia ceroidolipofuscinosi, da malattia rara ad alta intensità di cura, “fondo per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva”). Accantonato anche un articolo aggiuntivo presentato da
Sergio Pirozzi (FdI) e dal presidente Refrigeri, finalizzato a contenere gli effetti dell’aumento dei prezzi nel settore elettrico sulle attività economiche e produttive operanti nei comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici del 2016, attraverso un contributo straordinario, tra i 1000 e i 5000 euro, a seconda dello scaglione di potenza elettrica impegnata.
Anche oggi, nel corso della discussione che ha accompagnato l’esame degli emendamenti, i consiglieri di opposizione hanno criticato la Giunta regionale perché secondo loro il provvedimento non comporta una vera riduzione della pressione fiscale bensì solo una sua rimodulazione. A tal proposito,
Giancarlo Righini (FdI) ha anche presentato due emendamenti per cambiare il titolo della proposta di legge ma sono stati entrambi bocciati dalla commissione. Così come sono stati bocciati altri due emendamenti uguali presentati da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, finalizzati a ripristinare le precedenti aliquote di maggiorazione dell’addizionale Irpef, modulate in modo progressivo rispetto agli scaglioni di reddito imponibile (1 per cento per i redditi tra 15 e 28 mila euro; 1,20 per cento per quelli compresi tra 28 e 55 mila euro; 1,60 per cento per quelli oltre i 55 mila euro).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio