Mobilità: dagli assessori capitolino e regionale lo stato dei lavori su metro, tranvie e Roma-Lido
Annunciate nuove importanti opere sulla rete: linea A ferma dal 1 luglio per 18 mesi dalle 21; da luglio stop al tram 8 per sei mesi.
23/05/2022 - Lunga e articolata audizione oggi in VI Commissione - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti sulla situazione infrastrutturale delle metropolitane, tranvie e ferrovie ex concesse di Roma Capitale (in particolare riguardo la tratta ferroviaria Roma-Lido) alla quale sono intervenuti l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Tutela del territorio e Mobilità e l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma Capitale che ha sollecitato l’incontro richiesto dall’opposizione.
Quanto alla Roma-Lido, secondo l’assessore regionale gli investimenti che sono stati messi in campo dall’amministrazione regionale cambieranno sensibilmente la qualità delle infrastrutture e il servizio nel complesso. La Regione Lazio sta infatti completando un lungo periodo di affiancamento attraverso Astral e CoTral nella gestione dell’esercizio sulle cosiddette ex concesse per subentrare ad Atac rispettivamente nella funzione di Gestore della infrastruttura (e delle rotabili) e di Gestore del servizio ferroviario che porterà i suoi frutti nel secondo semestre dell’anno per concludersi nel primo semestre del 2023.
Più complessa la situazione delle metropolitane e tranvie della Capitale per la quale l’assessore del Campidoglio ha tracciato un quadro della situazione a chiaroscuri. Fondamentale sarà far uscire Roma Metropolitane dallo stato di liquidazione per affidarle le nuove commesse previste sia dal Pnrr che dalla programmazione “ordinaria”. La società che svolge per conto di Roma Capitale tutte le funzioni connesse alla
realizzazione, ampliamento, prolungamento e ammodernamento delle linee metropolitane della Città di Roma, dei “corridoi della mobilità” e dei sistemi innovativi di trasporto dovrà occuparsi di opere per 15 miliardi di euro di valore. Per far questo occorrerà trovare a breve nuovo personale, ingegneri e amministrativi, e formare le circa 120 unità già presenti e largamente insufficienti. La sfida è infatti quella di spendere i finanziamenti previsti.
Se per la linea B della metro i lavori termineranno i primi di giugno, l’assessore ha annunciato che la linea A si dovrà fermare alle ore 21 dal 1 luglio per 18 mesi per rifare tutto l’armamento. Lo stato dei treni e delle linee metropolitane è serio, anche perché la nuova agenzia Ansfisa - che ha sostituito l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) - e si occupa della manutenzione del sistema ferroviario (e delle infrastrutture stradali e autostradali) non concede deroghe. Si rende quindi necessaria una modifica normativa per non fermare le linee B e C che consenta - così come avvenuto per la A che ha ottenuto una deroga di 12 mesi grazie a relazioni trimestrali, consentendo di portare avanti il servizio - un dilazionamento sotto responsabilità dell’ente esercente con perizia asseverata e un cronoprogramma preciso. Il motivo è che nessuno dei treni delle tre linee aveva revisioni ordinarie né intermedie.
Le gare fatte dalla precedente Giunta hanno permesso di aggiudicare 30 nuovi treni (12 per la Metro B e 2 per la A, oltre ad altri 16) che dovevano potenziare le linee metropolitane in previsione del Giubileo, ma il Tar del Lazio ha sospeso l’aggiudicazione della gara accogliendo il ricorso della Hitachi Rail STS S.p.A. che aveva contestato il punteggio attribuito all'offerta del proprio competitor, la società CAF. Si tratta di mezzi destinati alle linee A e B-B1 che appunto hanno bisogno di nuovi convogli per garantire un servizio adeguato agli utenti del trasporto metropolitano. A settembre è previsto il pronunciamento. Tuttavia, sempre l’assessore capitolino ha detto che manca almeno un altro miliardo e 200 milioni di euro per la manutenzione, per cui la linea a guida autonoma per le Metro A e B resta nel libro dei sogni.
Drammatica è stata definita la situazione dei tram. Anche qui ci sarà un fermo, stavolta per sei mesi da luglio e che riguarderà la linea 8 per rifare la sede tranviaria. Carrelli e ruote dei mezzi si rompono proprio perché l’asfalto non è conforme. Sono stati ottenuti 37 ulteriori milioni (65 in totale) per rifare tutte le sei linee tranviarie e per acquistare nuovi convogli che però sono più pesanti rispetto ai vecchi non più offerti dal mercato e più lunghi. Per questo occorre adeguare anche i depositi. Verranno acquistati 130 nuovi tram (50 in sostituzione dei vecchi) e realizzate quattro nuove linee: la Termini-Vaticano, Verano-Stazione Tiburtina, la Togliatti e Termini-Giardinetti-Tor Vergata. Altre sette linee tranviarie sono in programma ma le aziende municipali non sono preparate per gestire 17 linee. Occorrerà quindi dotare le aziende romane di una divisione tranviaria.
Infine le richieste del Comitato per l’Expo 2030 che vorrebbe una metro fino alle Vele ma ad oggi la domanda non c’è (la Metro C è una linea definita “scarica” con solo 40mila passeggeri al giorno contro i 240mila della A). Bisogna quindi ragionare su quel quadrante anche a livello urbanistico.
Dopo l’invio di dati e cronoprogrammi dei due assessori ai commissari regionali è stato quindi proposto, oltre a nuove audizioni per accompagnare il percorso, anche un dibattito in Aula sulle questioni strategiche ma anche di trovare una soluzione al costo altissimo delle patenti da tranviere e conducente di bus. 120 autisti stanno infatti per andare in pensione e occorrerà far fronte anche a questo problema. Si apre dunque una stagione di assunzioni nel settore della mobilità a vari livelli. Per i consiglieri regionali, le aziende pubbliche dovranno trovare il modo di essere attrattive, soprattutto per quanto riguarda gli ingegneri.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio