Incarichi legali Cotral, ascoltata la presidente Colaceci
Audizione congiunta con le commissioni Trasparenza e Trasporti, la relazione di Maselli e la replica dell’azienda.
18/07/2022 - Quanti incarichi legali, in quale modo vengono affidati da Cotral. Questo, in sintesi, il tema affrontato nell’audizione di oggi, di fronte alle commissioni Trasparenza e Trasporti del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da
Chiara Colosimo ed
Enrico Forte.
La questione è stata sollevata da
Massimiliano Maselli (Fdi) che ha parlato di “incarichi legali affidanti senza seguire le procedure del codice degli appalti”. Maselli ha fatto riferimento ad una nota inviata dall’Autorità nazionale anticorruzione a Cotral il 18 maggio scorso. “A oggi – ha precisato il consigliere – non risultano provvedimenti presi, ne dà Cotral né dall’assessorato. Anac scrive che l’azienda affida gli incarichi legali senza una procedura trasparente e senza rotazione fra i professionisti presenti sul territorio. Manca perfino un albo a cui attingere, anzi c’era, ma è stato abolito nel 2014. C’è una sorta di monopolio in cui tutti gli incarichi legali vengono affidati a una cerchia ristrettissima di avvocati. La società non ha avvocatura interna, mentre sarebbe opportuno visto il volume del contenzioso. In cinque anni Cotral ha speso oltre 5 milioni (compresa l’Iva) per un totale di 637 incarichi, di cui 483 affidati agli stessi nove avvocati. Uno di loro ha avuto addirittura 152 incarichi, per un totale di 726mila euro. Una gestione – spiega Anac – in distonia con i principi di economicità, imparzialità ed efficienza”.
La presidente Colosimo, prima di dare la parola ai vertici di Cotral ha precisato di “aver richiesto la presenza dell’assessore alla Mobilità, Mauro Alessandri, e della responsabile Anticorruzione e trasparenza, che però non si sono presentati”.
A rappresentare la posizione di Cotral è stata la presidente Amalia Colaceci, che ha voluto, innanzitutto ringraziare Maselli: “E’ giusto che chi ha responsabilità di una società pubblica dia conto del suo operato. Bisogna, però, avere il quadro della situazione: Cotral avrà anche speso 4 milioni e mezzo di euro per incarichi legali, ma in questi anni ha restituito alla Regione 56 milioni di euro di utili, e lavora con 30 milioni all’anno in meno di contratto di servizio. In questi anni abbiamo rinnovato il parco mezzi, cambiando 1.000 autobus”.
Sulla vicenda oggetto dell’audizione, Colaceci ha spiegato che “nel 2018, subito dopo le linee guida di Anac che prevedono la creazione di un albo di avvocati, ho portato la delibera relativa all’attenzione del Consiglio di amministrazione. Alcuni consiglieri hanno contestato l’atto, citando la sentenza della Corte di giustizia europea che indica “l’intuito fiduciae” come unico criterio di scelta nell’affidare incarichi legali. Abbiamo allora deciso di sospendere la questione, in attesa di un chiarimento normativo. Faccio notare che sulla questione è stata insediata di recente una commissione con il compito di rivedere il codice degli appalti. La nota di Anac, inoltre, contiene alcuni dati sbagliati. Non tiene conto, poi, del fatto che un avvocato segue un procedimento in tutte le sue fasi, a cui corrispondono diversi incarichi. Molti degli avvocati di cui si parla, infine, sono stati nominati dall’amministrazione precedente”.
“Anac – ha proseguito Colaceci – può dare indicazioni, ma non può dirci come amministrare l’azienda. Per cui riporterò in consiglio d’amministrazione la delibera per costituire un albo dei legali, ma non costituiremo un’avvocatura interna perché avrebbe costi altissimi. Faccio presente che Cotral per gli incarichi legali applica i minimi tariffari”.
Chiudendo la seduta Colosimo ha invitato Cotral a fornire alle commissioni una relazione con tutti i dati corretti sull’attribuzione degli incarichi, mentre Maselli ha preannunciato una lettera alla Corte dei Conti.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio