Audizione in seconda commissione su Aiuti di Stato e Procedure di infrazione nell'Unione europea
Attualmente nel Lazio sono aperte nove infrazioni, in tema di rifiuti, qualità dell’acqua e qualità dell’aria.
20/06/2023 - La commissione Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli, presieduta da
Emanuela Mari (FdI), si è riunita oggi per un’audizione per approfondire il tema degli aiuti di Stato e delle procedure di infrazione, con
Silvana Torella, dirigente dell’Area aiuti di Stato, Procedure di Infrazione e Assistenza all'autorità di certificazione della Regione Lazio e con le funzionarie
Daniela Margio (Aiuti di Stato) e
Brunella Barone (Procedure di Infrazione). Durante l’illustrazione delle relazioni da parte delle funzionarie regionali, c’è stato anche spazio per le domande e gli approfondimenti proposti dal vicepresidente
Michele Nicolai (FdI) e dal consigliere
Rodolfo Lena (Pd).
In apertura di seduta, la dott.ssa
Daniela Margio ha illustrato le competenze dell’Area Aiuti di Stato della Direzione regionale Programmazione economica: assistenza alle strutture e alle società regionali in materia di aiuti di Stato; attivazione e coordinamento dei procedimenti di notifica e comunicazione all’UE degli atti normativi regionali concernenti gli aiuti di Stato; coordinamento delle strutture regionali nelle attività di predisposizione delle Relazioni annuali sulla spesa relativa agli aiuti di Stato; cura della partecipazione della Regione Lazio alle procedure di formazione della normativa europea sugli aiuti di Stato nelle apposite sedi di concertazione e di raccordo regionali, interregionali, nazionali ed europee.
Successivamente, Margio ha spiegato che il tema degli aiuti di Stato trova il suo fondamento giuridico nell’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che al comma uno stabilisce che “Salvo deroghe contemplate dal presente trattato, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza”.
Le deroghe citate al comma uno sono poi illustrate al successivo comma tre dell’articolo 107, dove vengono citate le tipologie di aiuti considerati compatibili con il mercato interno: a) quelli destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione; b) quelli destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro; c) quelli destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche; d) quelli destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio, quando non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza; e) quelli determinati con decisione del Consiglio, su proposta della Commissione. L’esistenza di queste deroghe giustifica l’esame dei progetti di aiuto di Stato da parte della Commissione europea, previa notifica degli Stati membri, e riguarda “Aiuti orizzontali” (ricerca e sviluppo, ambiente, Pmi ecc.) oppure “Aiuti settoriali” (agricoltura, pesca e acquacoltura; trasporti; audiovisivo ecc.).
Margio ha poi spiegato che esistono alcuni casi (oggi in maggioranza) in cui la notifica degli Stati membri alla Commissione europea non è necessaria: 1) per gli aiuti di importo minore (“de minimis”), talmente esiguo da non incidere sugli scambi e sulla concorrenza tra gli Stati membri (massimali di 200 euro ad un’impresa nell’arco di tre esercizi finanziari); i casi in cui sia possibile prevedere una serie di criteri di compatibilità ex ante codificandoli in regolamenti di esenzione dalla notifica. Tutti gli aiuti vanno comunque registrati sul RNA, il Registro Nazionale Aiuti di Stato di cui all’art.52 della legge n.234/2012 “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea” e operativo dal 12/8/2017.
Infine, Margio ha precisato che, nel caso in cui si verifichino aiuti illegali o non notificati, la Commissione europea avvia la procedura di recupero e, a tal proposito, la funzionaria ha spiegato che nel Lazio non si è mai verificata questa situazione, la concessione di aiuti è stata sempre riconosciuta regolare.
La dottoressa
Brunella Barone ha invece spiegato alla commissione come vengono gestite le procedure di infrazione, che si aprono con una lettera di messa in mora, e le procedure di pre-infrazione (casi “EU Pilot”), un meccanismo di scambio di informazioni tra la Commissione e lo Stato Membro in fase antecedente all’apertura dell’infrazione che spesso serve proprio ad evitare la procedura di infrazione. “La Commissione – ha detto Barone – quando reputi che uno Stato membro abbia mancato a uno degli obblighi a lui incombenti in virtù dei trattati, emette un parere motivato al riguardo, dopo aver posto lo Stato in condizioni di presentare le sue osservazioni. Qualora lo Stato in causa non si conformi a tale parere nel termine fissato dalla Commissione, questa può adire la Corte di giustizia dell'Unione europea”. In tali casi, la Corte, qualora riconosca che lo Stato membro in questione non si sia conformato alla sentenza da essa pronunciata, può comminargli il pagamento di una somma forfettaria e/o di una penalità ai sensi dell’articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Lo Stato ha diritto di rivalersi sui soggetti responsabili delle violazioni degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna rese dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea e, a tal fine, adotta uno o più decreti del Ministero dell’Economia, previa intesa con gli Enti territoriali responsabili sull’entità e sulle modalità del pagamento.
Barone ha poi spiegato che la Direzione regionale Programmazione economica gestisce l’archivio centralizzato delle procedure di infrazione, offre consulenza e assistenza giuridica alle direzioni competenti per materia, attua il monitoraggio periodico delle attività poste in essere per la soluzione delle infrazioni e cura la mappa degli ambiti geografici regionali interessati da procedure di infrazione.
Infine, la funzionaria regionale ha elencato le procedure di infrazione che attualmente interessano la Regione Lazio: si tratta di nove infrazioni, tra cui quella sulle discariche abusive o incontrollate, quelle sul trattamento delle acque reflue urbane, quella sulla qualità dell’acqua destinata a consumo umano (arsenico), quelle sul superamento dei valori di PM10 e di NO2, quella sulle zone vulnerabili ai nitrati e quella sul mancato completamento della designazione dei siti di Natura 2000.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio