Dimensionamento scolastico, ok della Commissione IX allo schema di delibera di Giunta
Si procederà alla riduzione di 37 autonomie scolastiche per il 2024-25. Voto contrario delle opposizioni sull'atto.
04/12/2023 - Parere favorevole a maggioranza oggi in IX Commissione - Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Orlando Tripodi, per
lo schema di deliberazione n. 28 concernente: "Modifica Deliberazione 6 novembre 2023, n. 708 concernente le 'Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica. Anno scolastico 2024/25'". Il voto è arrivato al termine dei lavori pomeridiani, dopo che la seduta della mattinata era stata aggiornata alle 16.
Presente ai lavori, l’assessore Giuseppe Schiboni ha ricostruito la vicenda, ricordando come il 22 novembre la Corte costituzionale avesse comunicato il rigetto dei ricorsi di alcune regioni con la motivazione che nella materia siano prevalenti le competenze statali; in conseguenza di ciò, il 24 novembre il Ministero dell’istruzione con una nota ha invitato le Regioni ad adeguarsi a un decreto interministeriale del giugno 2023 con cui si stabilivano i parametri del dimensionamento scolastico per il 2024-25, parametri da cui scaturisce per il Lazio la riduzione di ben 37 autonomie scolastiche, numero quasi triplo a quello che era nei progetti della Giunta, che ammontava a 14. La ristrettezza dei tempi non ha consentito, ha aggiunto l’assessore, alcun tipo di interlocuzione con il livello governativo nazionale. Impegno a una interlocuzione anche successiva a questo provvedimento è stato comunque assunto dall’assessore di fronte alla commissione.
Subito prima del voto, il capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini aveva sottoposto ai commissari per una condivisione unanime un documento in cui si affermavano alcuni concetti sui quali Sabatini ha incentrato il suo intervento, tra cui la raccomandazione alla Giunta per un dimensionamento “sostenibile” che tenga conto delle peculiarità del territorio e delle esigenze della popolazione scolastica, e il fatto fondamentale che il dimensionamento fosse esplicitamente citato come condizione per la percezione dei fondi del PNRR.
Voto contrario è stato però annunciato da Michela Califano sia sul documento che sullo schema di delibera: quanto al primo, la motivazione è stata nel fatto che la condivisione doveva a suo avviso esserci nel momento della stesura; sul merito dello schema di delibera invece, la consigliera del Partito democratico ha detto che il mancato confronto con i territori su una questione di così grande importanza sociale avrebbe dovuto imporre alla Giunta “un atto di coraggio”. Anche per Claudio Marotta di Verdi e sinistra, il territorio, specie nelle sue articolazioni di provincia e periferiche delle grandi città, rischia di essere mortificato da questo provvedimento. Come Califano, anche Marotta ha però riconosciuto all'assessore l'onestà di aver ammesso che la Regione non era orientata verso questa scelta ma ha dovuto subirla. Tuttavia il problema resta grave, a suo avviso, perché il provvedimento governativo ha triplicato il numero dei dimensionamenti in animo della Giunta e con le reggenze il numero degli studenti gestiti da un solo dirigente potrebbe raddoppiare.
Il dimensionamento scolastico è solo l'ultima fase, secondo Alessandra Zeppieri del Polo progressista, di una lunga sequela di tagli. Il calo demografico è una causa del dimensionamento, ma al tempo stesso il dimensionamento lo incrementerà, perché la scarsità dei servizi nel settore decisivo della scuola non incoraggia certo la popolazione a procreare. Questo modello poi riguarda anche le secondarie di secondo grado, e quindi potrebbe imporre accorpamenti di istituti molto eterogenei. In definitiva, il rischio è che ad essere favorito sia il fenomeno dell'abbandono scolastico. Grave anche che non ci siano stati i tempi per acquisire il parere della Conferenza regionale permanente per l'istruzione, secondo la consigliera. Classi con più di trenta alunni non sono gestibili, ha concluso Zeppieri, mettendo in discussione anche l’asserito automatismo tra adesione alle prescrizioni europee e i tagli alle autonomie scolastiche.
Tra i consiglieri di maggioranza, già Maria Chiara Iannarelli di Fratelli d’Italia aveva ricordato come questo provvedimento fosse legato ai vincoli del PNRR, e da esso dipendesse lo stanziamento per un totale di circa 19 miliardi di euro, per cui lo stesso governo si è trovato di fronte a una scelta obbligata. Per Marco Colarossi di Forza Italia vi è stato molto senso di responsabilità anche da parte dell'opposizione su questo tema che è soggetto a un vincolo di livello nazionale. Un ringraziamento per come è stato affrontato un tema importante come il dimensionamento scolastico è arrivato dalla consigliera Emanuela Mari di Fratelli d’Italia. Il pronunciamento della Corte ha condizionato inevitabilmente l'azione in questo campo, secondo la consigliera. Giorgio Simeoni di Forza Italia ha ringraziato l'assessore per la franchezza con la quale ha sottoposto alla commissione un adempimento che non è facile da adottare neanche per la maggioranza.
Erano presenti alla seduta anche le consigliere Laura Corrotti e Edy Palazzi, entrambe di Fratelli d’Italia.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio