Manovra economica, conclusa la discussione generale e approvato il Defr in commissione Bilancio
Domani, a partire dalle ore 10.30, inizia l’esame delle due proposte di legge, Stabilità e Bilancio. L’assessore Righini: “Bilancio improntato alla prudenza e alla serietà”.
12/12/2023 - La commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da
Marco Bertucci (Fratelli d’Italia), oggi ha approvato a maggioranza il documento di economia e finanza regionale (Defr), già illustrato dall’assessore in quarta commissione nella
seduta del 30 novembre. Il voto è stato espresso subito dopo la conclusione della discussione generale su tutta la manovra finanziaria regionale 2024-2026. La seduta della quarta commissione è stata aggiornata dal presidente a domani, mercoledì 13 dicembre, a partire dalle ore 10.30, per iniziare l’esame dell’articolato, degli emendamenti e dei subemendamenti relativi alle proposte di legge n. 120 (Legge di Stabilità regionale 2024) e n. 121 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2024-2026).
La discussione generale si è aperta con l’intervento di
Daniele Leodori (Pd), che ha detto di non vedere nella manovra grandi interventi di previsione e di sviluppo. “Suggerisco alla maggioranza di concentrarsi sulla realizzazione di una grande opera, di utilizzare al meglio le risorse della programmazione europea e di porsi in una condizione di confronto con la minoranza per risultati che portino vantaggi ai cittadini della Regione”, ha detto l’ex vicepresidente della Regione.
Per
Massimiliano Valeriani (Pd) la proposta di bilancio rappresenta un “piccolo topolino rispetto a quanto annunciato dalla Giunta e dalla maggioranza di centrodestra. Non avete una missione o una visione su dove volete portare il Lazio”, ha detto Valeriani rivolgendosi alla maggioranza. “Non vedo da parte vostra una grande progettazione in favore delle famiglie e del territorio, visto che l’aumento dei tassi di interesse allarma più di 20mila famiglie della Regione per l’innalzamento dei mutui”, ha aggiunto il consigliere del Pd, il quale ha concluso l’intervento ricordando i tagli sui trasporti e invitando la maggioranza ad accettare i suggerimenti della minoranza.
“Un bilancio che mortifica le donne” ha esordito
Eleonora Mattia (Pd), mettendo in evidenza “il paradosso di una Giunta e una maggioranza che vede così tante donne al suo interno”. Sui tagli alle politiche per le pari opportunità sono intervenute anche
Marietta Tidei (Italia Viva), che ha auspicato maggiori risorse “per dare segnali di apertura importanti nella stesura definitiva del bilancio”, ed
Emanuela Droghei (Pd), la quale ha espresso critiche alla manovra in generale: “Nulla a sostegno del reddito, nulla per i cittadini e le industrie e nulla per i Comuni, mancano opere importanti e per il dissesto geologico. Mi auguro che da oggi voi della maggioranza possiate invertire la rotta e aprirvi al contributo della minoranza”. Parole condivise anche da
Adriano Zuccalà (M5S), il quale ha aggiunto che “non si vede in questa manovra il Lazio del futuro”.
In difesa della manovra e per contestare le tesi della minoranza, è intervenuto il vicepresidente della commissione Bilancio,
Cosmo Mitrano (FI). “In questo bilancio c’è un’anima, che rispecchia perfettamente la prospettiva di benessere – ha detto – e non dimentichiamoci che partiamo con un gap di 204 milioni di disavanzo che ha limitato enormemente le risorse a nostra disposizione”. Per Mitrano l’assessore Righini “ha fatto un grande miracolo riuscendo a dare un’anima alla proposta di bilancio nel welfare, nell’ambiente e nello sport, offrendo una possibilità di ripartenza”.
Al termine degli interventi dei consiglieri regionali, l’assessore regionale al Bilancio,
Giancarlo Righini, nella sua replica, ha ribadito che la manovra è “un percorso a ostacoli, per le varie pendenze ancora in corso e per gli approfondimenti e i rilievi della Corte dei Conti, che non ci hanno permesso di poter essere più coraggiosi”. A tal proposito, Righini ha fatto esplicito riferimento al miliardo di euro ancora in pendenza, relativo alle conciliazioni con le Asl, sotto il faro della magistratura contabile. “Per questi motivi – ha spiegato l’assessore – questo è un bilancio improntato alla prudenza e alla serietà. Avremmo voluto affrontare molte questioni, ma è stato impossibile in così poco tempo, in questi primi mesi di amministrazione. Abbiamo un bilancio completamente ingessato e negarlo vuol dire negare l’evidenza – ha aggiunto Righini – un bilancio rigido, molto complesso, con una serie di voci ancora in corso di accertamento, che potrebbero pregiudicare i conti della Regione. In questo contesto, abbiamo dato priorità all’utilizzo delle risorse cofinanziate, per non perderle”.
Dopo aver espresso apprezzamento per “essere tornati a discutere di bilancio in commissione, cosa che ci era stata preclusa negli anni precedenti”, Righini ha tracciato una sorta di cronoprogramma dei prossimi provvedimenti che dovranno essere presi in materia di bilancio: “Entro febbraio presenteremo il collegato a questa manovra, poi, entro marzo definiremo l’impiego dei 100 milioni di euro previsti all’articolo due della legge di Stabilità e, infine, entro giugno faremo l’assestamento di bilancio”. In chiusura della sua replica, l’assessore ha ribadito ancora una volta che non si potrà più ricorrere all’indebitamento, “perché – ha detto – in 10 anni siamo passati da 9 miliardi a 22 miliardi di debito”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio