Consulta femminile, terza audizione in prima commissione sulla proposta di legge di riforma
Associazioni e Confederazioni plaudono all’iniziativa legislativa ma chiedono correttivi al testo.
15/02/2024 - Si è svolta oggi la terza audizione in commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, sulla proposta di legge regionale n. 117, “Istituzione della Consulta Femminile per le Pari Opportunità”, prima firmataria
Eleonora Berni (FdI). È stata proprio quest’ultima, in qualità di vicepresidente della prima commissione, a presiedere la seduta, nella quale sono intervenute numerose rappresentanti di varie associazioni e confederazioni che si occupano di tematiche legate alla parità di genere e al contrasto della violenza sulle donne.
Dall’audizione è emerso un generale consenso all’iniziativa legislativa del Consiglio regionale, che mira a rilanciare la Consulta femminile dopo quasi 10 anni di difficoltà operative. L’obiettivo della proposta di legge n. 117, infatti, è quello di istituire nuovamente l’organismo, con una nuova struttura più snella, chiara e definita, riportandola al ruolo di soggetto protagonista nella tutela delle pari opportunità tra uomo e donna in tutti gli ambiti. Insieme al plauso per l’iniziativa, quasi tutti gli interventi di oggi hanno messo in evidenza anche una serie di questioni che, secondo le persone audite, andrebbero riviste.
In primo luogo, non convince il termine “istituzione” della Consulta femminile, perché secondo le associazioni intervenute (molte delle quali già inserite della precedente Consulta) si tratterebbe più di una “ricostituzione”, attraverso alcune modifiche alle leggi già esistenti, essendo l’organismo tuttora esistente. Si è registrata poi una forte contrarietà alla previsione di ridurre a nove i membri della Consulta, troppo pochi secondo le associazioni, a fronte di un panorama molto vario ed eterogeneo del mondo della rappresentanza femminile. In tal modo – è stato osservato – si ridurrebbe enormemente la rappresentatività e la funzione di consultazione, propria dell’organismo. Sono state avanzate proposte per portare il numero dei membri ad almeno 20-30 soggetti. Il terzo appunto mosso alla proposta di legge ha riguardato proprio la selezione di questi ultimi: tutte le persone intervenute hanno chiesto criteri più trasparenti e oggettivi per la partecipazione alla Consulta, legati soprattutto al grado di rappresentanza e ai risultati raggiunti sul campo. Le associazioni hanno auspicato una procedura di selezione attuata con un avviso pubblico con criteri chiari e oggettivi. Chieste anche norme più chiare ed efficaci per garantire maggiore autonomia possibile all’organismo e anche più potere propositivo, oltre che consultivo.
Altre obiezioni hanno riguardato: la durata in carica della Consulta, da sganciare da quella della legislatura del Consiglio; la sede, da cercare in un luogo più centrale nella Capitale, essendo il Consiglio troppo decentrato rispetto al resto del territorio; la previsione della figura di una tesoriera all’interno degli organi direttivi; la disponibilità di un gettone di presenza per le riunioni, nell’ambito di una partecipazione a titolo gratuito; una maggiore attenzione all’uso di un linguaggio più consono alla parità di genere, a partire dallo stesso testo della legge.
Sono intervenute in audizione: Silvana Morini (Ente Bilaterale Turismo del Lazio); Donatina Persichetti (Associazione Donne e Società, presidente della Consulta femminile dal 2007 al 2015); Sila Mochi (Rete Inclusione Donna); Federica De Pasquale (Confederazione Associazioni Professionali, già vicepresidente della Consulta); Maddalena Cialdella (consulente tecnico presso il Tribunale di Roma); Fabiana Nacci (Valore D-Utopia Lab); Elisabetta Strickland (Università di Roma La Sapienza); Dalila Novelli (Associazione di Promozione Sociale); Elisa Ercoli (Differenza Donna); Laura Terracciano (Telefono Rosa); Luana Bellacosa (Uil Roma, Lazio e Provincia – Dipartimento Pari Opportunità); Maria Angela Giorgi Cittadini (Centro Italiano Femminile); Alessandra Rinaldi (Confcooperative Lazio); Elisabetta Giordano (Associazione Tra le Donne); Federica Ferrari (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti); Marina Battisti (coordinatrice per le Consulte di Anci Lazio); Sara Principessa (coordinatrice della Consulta delle Donne Amministratrici di Anci Lazio); Daniela Monaco (Consiglio Nazionale delle Donne Italiane); Patrizia De Michelis (Rete per la Parità); Valeria Giaccari (Agenzia Lavoro “Orienta); Sara Quaresima (“La voce di una è la voce di tutte”); Stefania Santucci (Federmanager Minerva Roma).
Hanno partecipato all’audizione le consigliere regionali Eleonora Mattia (Pd) e Maria Chiara Iannarelli (FdI) e il consigliere Valerio Novelli (M5s).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio