Terme di Stigliano, la situazione all'attenzione della commissione Sviluppo economico
In attesa di una sentenza del TAR, chiesto alla Regione di far ripartire alcune attività del complesso. Approvati altri 17 articoli del testo unico sul commercio.
14/05/2019 - Audizione oggi in commissione XI sulla situazione delle terme di Stigliano, la cui attività è al momento ferma in attesa di una pronuncia del magistrato amministrativo, prevista per il prossimo 10 luglio, su un atto di diniego all'attività emesso dalla Città metropolitana in conseguenza di un atto di interpretazione di un passaggio del decreto 152/2006, laddove si fissano i requisiti delle acque di scarico delle terme. La Regione Lazio, agendo di conseguenza, si è vista costretta a negare le autorizzazioni all’attività.
La proposta dell’associazione di categoria Federterme, in attesa della sentenza, come spiegato in audizione dal suo rappresentante, è quella di consentire, da parte della Regione, almeno le attività termali che non comportino scarico di acque, che poi sono anche quelle aventi natura terapeutica. Questo per scongiurare il rischio che la stagione, già seriamente compromessa, venga del tutto perduta, con le conseguenze del caso specie dal punto di vista occupazionale: infatti lo stabilimento ha dieci dipendenti, già in cassa integrazione, a cui si aggiungono quelli della struttura alberghiera, circa 70, come riferito dal suo amministratore delegato. Testimonianza di vicinanza su questa battaglia è stata portata in audizione dalle amministrazioni comunali di Canale Monterano (nel cui territorio ricadono le terme), di Manziana, di Oriolo Romano e di Tolfa, ma è stata riferita la solidarietà anche dei tre comuni del lago di Bracciano: Bracciano, appunto, Anguillara e Trevignano Romano.
La preoccupazione emersa dagli interventi dei consiglieri è stata principalmente quella che la questione possa estendersi anche all'attività di altri stabilimenti termali, trattandosi di interpretazione delle norme che regolano le attività termali in generale. Per questo motivo la commissione ha optato per un doppio binario di azione, consistente nell’esaminare da un lato la fattibilità della proposta ricevuta da Federterme a proposito di Stigliano, interessando le strutture regionali competenti in materia di sanità e di attività produttive, dall'altro nell’avviare un iter finalizzato a provocare un riesame del decreto 152, che possa scongiurare i rischi paventati sull’intera attività termale.
I lavori della commissione sono proseguiti con l’esame di un’altra tranche degli 85 articoli della proposta di legge n. 37 del 20 giugno 2018, “Disciplina del commercio e della somministrazione di alimenti e bevande”. Oggi sono stati approvati altri 17 articoli del provvedimento, assieme a numerosi emendamenti: dall’articolo 12 all’articolo 30, con esclusione degli articoli 15 e 22 che sono stati momentaneamente accantonati. In particolare, sono stati esaminati e approvati gli articoli relativi alla pubblicità dei prezzi e alle comunicazioni relative all’esercizio delle attività commerciali, ai criteri per lo sviluppo del commercio in sede fissa, ai procedimenti per l’apertura di nuovi esercizi, agli outlet e alle vendite straordinarie.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio