Presto una legge per promuovere il settore della moda nel Lazio
Stefano Dominella " abbiamo bisogno di un risorgimento del settore moda, a Roma e nel Lazio".
25/02/2021 - "Disposizioni per promuovere il settore della moda" questa la proposta di legge al centro dell’audizione di oggi, in commissione Sviluppo economico, presieduta da Marietta Tidei, con le associazioni di categoria.
Il primo firmatario della proposta di legge è stato il consigliere Massimiliano Maselli (FdI)che ha aperto i lavori illustrando il testo. “Si tratta di una legge sintetica, composta di soli 5 articoli, sono sempre più convinto che il sistema della moda, non è solo il tessile, ma anche le calzature, le lavorazioni in pelle, fino alla produzione di gioielli e accessori e ormai parliamo di un sistema moda, una realtà importante, cresciuta molto anche nel Lazio e ricordiamo che è una delle voci del pil italiano più importanti, produce circa 95 miliardi di euro annui. E’ uno dei comparti che permette di far conoscere il brand Italia nel mondo, la proposta di legge è datata 23 dicembre 2019 è chiaro che, come tutti i settori e le realtà produttive, anche la moda in questo anno di pandemia ha subito dei rallentamenti, questa legge potrebbe essere accolta positivamente per una serie di fattori, ma anche perché possa aiutare a far riprendere e rilanciare questo importantissimo settore”. Tra le tante iniziative elencate dal consigliere Maselli, a sostegno del comparto c’è stata la proposta della “giornata della moda” da istituire a Roma, all’interno della quale si potrebbe dedicare una sezione al premio per i giovani stilisti.
Svariati gli interventi da parte delle associazione di categoria a favore della legge. Massimo Torti di Confcommercio ha dichiarato: “ siamo pronti a dare il nostro contributo, visto che rappresentiamo 113.000 punti vendita in Italia, con 309.000 addetti di cui 310.000 solo nella Regione Lazio, abbiamo 12.780 punti vendita del settore moda con quasi 35.000 addetti. E’ un settore che rappresenta un nodo cruciale per quanto riguarda la conoscenza del made in Italy nel mondo perché noi siamo, con le nostre vetrine, ambasciatori del made in Italy. Potrebbe essere utile prevedere in questa proposta di legge, innanzitutto, il nostro patrimonio di negozi e anche di attività artigianali”. Ha poi proseguito sulla necessità di creare spazi per giovani designer.
Stefano Dominella di Unindustria nel suo lungo intervento ha parlato della “Regione Lazio, forse, l'unico ente che supporta la moda e devo dire anche a volte con molta vigoria. Appena sarà possibile andrà fatto un vero e proprio risorgimento della moda, nella nostra città e nella nostra regione, potrebbe diventare la regione leader per quanto riguarda start up di moda e turismo”. Ha poi proseguito parlando di Roma come città dello shopping, come lo sono Milano e Firenze, ma soprattutto l’importanza di creare un link con il turismo e di creare manifestazioni a carattere nazionale, perché attualmente le manifestazioni della moda a Roma non lo sono. Tre i punti focali su cui Dominella ha chiesto di porre attenzione, le start up, i giovani diplomati nelle scuole di Roma, la semplificazione dei bandi, ma anche la collaborazione con l’ICE.
Valeria Mangani di Fare Moda ha parlato del settore moda come quello che inquina di più al mondo, dopo quello petrolifero, perciò ha introdotto la questione della sostenibilità in questa filiera, pensando di premiare le aziende che introducono qualcosa di innovativo come le biotecnologie, le fibre d'argento, i tessuti ricavati dal bambù, quindi sì alla tradizione ma con un occhio sempre puntato verso l’innovazione.
Per il settore orafo manifatturiero italiano è intervento Stefano de Passale che ha parlato in particolare di aziende artigianali, realtà molto piccole ma allo stesso tempo molto proiettati sulle esportazioni circa l' 87 % degli 8 miliardi che fattura il comparto orafo, viene esportato nel mondo. “La Regione Lazio non è tra i principali distretti del comparto – ha spiegato De Passale - però si pone in una posizione interessante sempre nell'ambito delle piccole realtà, perché sono circa 1200 secondo i codici Ateco della fabbricazione, le unità produttive collocate nella Regione.” De Passale ha poi parlato dell’importanza della formazione e informazione soprattutto per il comparto dell’ artigianato orafo,
Federpreziosi Pierpaolo Donati ha parlato di un sistema moda e gioiello, due mondi che si integrano e completano, “anche noi nel Lazio – ha precisato Donati - come distribuzione, quindi come negozi al dettaglio, siamo circa a 3000 imprese, la nostra forza e la capillarità con cui il sistema moda e gioiello arriva al cliente finale è una forza importantissima”.
“Ho trovato molto interessante questa legge – ha dichiarato Adriano Franchi, direttore generale di Altaroma - che riconosce l'importanza strategica del settore moda per il Lazio, l'altro aspetto importante è l'evidenza di un’ esigenza di coordinamento tra i diversi stakeholders quali sono le associazioni e i rappresentanti istituzionali. L'interesse sui giovani designer, ma anche giovani studenti e le loro prospettive di occupazione e di sviluppo imprenditoriale”.
Fabio Petrella di Confartigianato intervenuto direttamente da Milano, dove è in corso la settimana della moda, ha parlato dell’importanza della relazione fra gli addetti ai lavori e le istituzioni, “Credo sia importante un tavolo regionale della moda – ha dichiarato Petrella - ma bisognerebbe riconvocare quel tavolo nazionale della moda che da due anni è assente, ci troviamo in una fase molto difficile, di risorse e progetti frammentati, bisogna fare squadra. Ci sono problematiche veramente molto stringenti, le risorse allocate in questo momento sono insignificanti, l'ultimo bando di 5 milioni di euro, considerando che in Italia sono 130.000 imprese, capite bene che 5 milioni di euro servono probabilmente a 5 imprese 10 imprese. Occorre trovare delle soluzioni per il secondo asse strategico del paese, prima manifattura in Europa”.
Al termine dell’audizione sono intervenute le consigliere Francesca di Vito (M5S) e Marta Leonori (PD). La prima ha parlato dell’importanza di coniugare l’innovazione con la tradizione dell’artigianato made in Italy, facendo anche riferimento alla legge sulle botteghe storiche come riconoscimento necessario per quel famoso passaggio generazionale e far sì che questa cultura storica non vada persa. La consigliera Marta Leonori ha parlato della necessità di investire su nuove professioni, nuove start up, internazionalizzazione e ha quindi ricordato che è recente la presentazione di una legge sulle aziende creative che ben si collega con il settore moda.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio