Focus in commissione su dismissione Centrale termoelettrica Enel di Torrevaldaliga Nord

Audizione con tutti i soggetti interessati, che fa seguito al tavolo ministeriale del 25 luglio. Si lavora sull’Accordo di Programma proposto dal Ministero e sugli investitori proposti da Enel.
La centrale Enel di Torrevaldaliga Nord 30/07/2024 - La commissione Sviluppo economico e attività produttive, presieduta da Enrico Tiero (FdI), ha svolto oggi un’audizione sulle problematiche legate alla dismissione definitiva della Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord sita nel Comune di Civitavecchia, richiesta da Marietta Tidei (Italia Viva). L’incontro di oggi segue di pochi giorni quello convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy lo scorso 25 luglio, nel quale si sono confrontati gli stessi soggetti intervenuti oggi in commissione.

E’ stata proprio la vicepresidente dell’undicesima commissione ad aprire l’incontro, spiegando che “la situazione che si sta profilando sempre più concretamente a Civitavecchia con la chiusura di Enel della centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord desta preoccupazione sia per quanto riguarda i livelli occupazionali che per lo sviluppo economico e industriale della città”. Tidei ha poi spiegato che “se da una parte va salutata positivamente la riunione del tavolo tenuta lo scorso 25 luglio presso il Ministero, dall'altra è indispensabile individuare, oltre alle proposte oggi in campo legate alla logistica, iniziative di più ampio respiro a livello industriale in grado di tutelare le professionalità e il valore delle imprese locali. Urge quanto prima entrare nel merito dei progetti arrivati sul tavolo della task force e verificarne impatti ambientali e occupazionali. È necessario partire dal documento unico del territorio e nel solco di quelle direttrici individuare le proposte migliori”, ha concluso Tidei.

La vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, assessora allo Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione, è intervenuta subito dopo per confermare quanto emerso dal tavolo ministeriale del 25 luglio, aggiungendo però che l’audizione odierna rappresenta un’occasione importante per fare il punto della situazione anche in Consiglio regionale. “Abbiamo lavorato un anno su questo dossier – ha detto Angelilli – e siamo arrivati a un buon punto con l’Accordo di Programma proposto dal Ministero, nel quale la Regione ha un ruolo importante, che noi vogliamo svolgere in pieno, appoggiando il progetto”. La vicepresidente della Regione ha chiesto uno sforzo a tutti i soggetti partecipanti al tavolo, per far sì che si possano ottenere informazioni e dati puntuali, sui quali realizzare il progetto. In tal senso, Angelilli ha detto che “occorre una ricognizione precisa su occupazione, indotto e imprese: quanti lavoratori sono coinvolti e quali tipologie di professionalità ci sono? Quali imprese ci sono nell’indotto e che attività svolgono? Serve un identikit puntuale per capire come intervenire sulla ricollocazione della forza lavoro e sulla eventuale riconversione delle attività produttive”.

Per la consigliera regionale Emanuela Mari (FdI) è “determinante capire se Enel ha ancora interesse a investire su Civitavecchia e quale sarà il futuro del sito dopo la dismissione prevista. Che fine faranno le commesse in essere e cosa succederà ai lavoratori”, ha domandato la presidente della commissione Affari europei.

Amedeo Teti, direttore del Dipartimento Imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e coordinatore della Task force su Civitavecchia, ha parlato di un tema che coinvolge tanti soggetti, ai quali è richiesto un approccio di responsabilizzazione per la pianificazione strategica del territorio. Teti ha parlato anche della situazione di Brindisi, molto simile a quella di Civitavecchia, che sta avendo un esito positivo. “Il Governo ha stanziato 1,1 milione di euro, ripartiti a metà tra le due realtà produttive”, per agevolare la realizzazione di due buoni progetti di riconversione. Il direttore ha aggiunto che “Enel ha trovato imprese disposte a investire e si è impegnata a mantenere i livelli occupazionali, resta solo il problema del personale dell’indotto”. Infine, Teti ha spiegato che l’Accordo di Programma proposto dal Ministero può offrire la possibilità si andare oltre lo stato attuale delle cose, allargando a nuovi sviluppi industriali per il territorio di Civitavecchia e non solo, come accaduto a Brindisi.

Per Enel è intervenuta Cristiana Di Torrice, in qualità di rappresentante degli affari istituzionali dell’azienda, la quale ha confermato la massima disponibilità di Enel a essere parte integrante del percorso di transizione energetica del sito e di proseguire insieme alle istituzioni il dialogo con le aziende interessate a sviluppare progettualità sul territorio di Civitavecchia. Enel, inoltre, ha confermato massima collaborazione nell'ambito dell’accordo di programma che consentirà di proseguire in maniera cooordinata nel piano di risanamento e riconversione della centrale, a tutela del territorio e delle persone coinvolte.

Preoccupazione sui progetti futuri è stata espressa dai rappresentanti sindacali intervenuti, i quali hanno chiesto maggiori garanzie sulle tutele occupazionali di tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto, e hanno auspicato una maggiore attenzione e una priorità da dare ai progetti industriali, prima di scegliere i soggetti interessati agli investimenti che – hanno ribadito – sono stati scelti da Enel, mentre invece sarebbe più opportuno un ruolo più attivo dei soggetti pubblici. Per i sindacati sono intervenuti: Stefania Pomante (Cgil), Fabiana Attig (Ugl), Roberto Bonomi (Usb) e Arturo Ranucci (Uil).

Anche Piero Alessi, assessore del Comune di Civitavecchia, ha espresso preoccupazione. “Siamo già in emergenza – ha detto – perché oggi abbiamo problemi di natura occupazionale e le imprese vivono nell’incertezza. Dobbiamo avere risposte più precise sul piano di dismissione della centrale”. A tal proposito, Alessi ha dichiarato che “è importante capire, ad esempio, chi si occuperà della bonifica delle aree e che uso si farà delle banchine e dei moli dismessi”.

La necessità di salvaguardare i livelli occupazionali, la sostenibilità ambientale e la vocazione industriale del sito, è stata ribadita anche negli interventi di Cristiano Dionisi, presidente Unindustria Civitavecchia, Paolo Sacchetti, Federlazio, Alessio Gismondi, CNA Civitavecchia, Pietro Carrozzo, Legacoop, Maurizio Marini, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrosettentrionale e Raffaele Trequattrini, commissario del Consorzio industriale del Lazio.

In chiusura di seduta, il presidente Enrico Tiero si è dichiarato soddisfatto dell'incontro di oggi e ha espresso ottimismo in vista del prossimo incontro che si terrà a Civitavecchia a settembre, per trovare una soluzione adeguata alla dismissione della Centrale, che tenga conto di tutte le esigenze manifestate, a partire dalla tutela del livello occupazionale e dalla garanzia di mantenere un presidio di sviluppo industriale nell'area di Civitavecchia. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio