Treni Roma-Lido e Roma-Viterbo, prime consegne slittate a febbraio

Audizione in commissione Trasparenza dei dirigenti regionali e dell’assessore alla Mobilità sui ritardi per i nuovi convogli e sui controlli per le fidejussioni in garanzia.
La Roma-Lido 26/11/2024 - La commissione Trasparenza del Consiglio regionale, presieduta da Massimiliano Valeriani, ha fatto il punto sulla situazione dei nuovi convogli previsti per le ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo.

Lo stesso presidente ha ripercorso le tappe della vicenda che risale al 2018 con i bandi per 38 nuovi treni, di cui 20 per la Roma-Lido e 18 per la Roma Viterbo. “La gara viene aggiudicata alla Firema Spa, unica partecipante) nel 2022, la Regione ha versato anticipi per 56 milioni di euro, garantiti da tre fidejussioni – ha spiegato Valeriani - i primi due convogli avrebbero dovuto essere consegnati a gennaio 2024, visti i ritardi gli uffici regionali hanno avviato le pratiche per l’escussione delle fidejussioni per inadempienza contrattuale, verificando che questi documenti non sarebbero validi”. Il presidente ha poi posto una serie di domande agli uffici, soprattutto per capire quali garanzie abbia la Regione sulla consegna effettiva dei convogli, anche considerando che si tratta di una società partecipata al 30 per cento dal ministero del Tesoro tramite Invitalia.

Alle domande hanno risposto il direttore regionale Trasporti Fabrizio Mazzenga e il responsabile unico del procedimento (da gennaio 2024) Giuseppe Ferraro. In sintesi, hanno spiegato che la Firema ha giustificato i ritardi con la difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e l’aumento del costo delle materie prime avvenuto dopo il Covid e per la situazione internazionale. Nell’ultimo incontro avuto, la Firema si è impegnata a consegnare i primi due convogli a febbraio del 2025, gli altri, passati 60 giorni, saranno consegnati con cadenza ravvicinata ogni 20 giorni, in maniera da rispettare la scadenza finale prevista nel contratto.

Per quanto riguarda le fidejussioni i due dirigente regionali hanno confermato i sospetti nati dopo le verifiche effettuate nell’estate. Proprio per poter avere certezze è stato presentato un esposto alle autorità giudiziarie. In particolare, due delle polizze avrebbero vizi di forma, mentre la terza potrebbe essere falsa. Da notare che solo dopo la stipula del contratto c’è stato un alert delle autorità competenti su una delle società che hanno emesso queste polizze.

I consiglieri di maggioranza presenti, in particolare Laura Corrotti, Marco Bertucci e Daniele Sabatini (FdI) hanno chiesto di audire anche i responsabili regionali in carica quando è stato firmato l’accordo, per capire quali verifiche siano state fatte sulle polizze, Sabatini ha parlato di “molti dubbi sulla vicenda, perché gli uffici non se ne sono accorti prima?”

Per l’opposizione sono intervenuti Daniele Leodori e Mario Ciarla (Pd) che hanno auspicato “tempi celeri per la persecuzione di eventuali falsi” e hanno parlato della necessità “di modificare le procedure per avere gli anticorpi necessari”.

In conclusione, l’assessore alla Mobilità, Fabrizio Ghera, ha ribadito che “l’interesse della Regione è avere i treni nel più breve tempo possibile, nella massima trasparenza e nella massima chiarezza. Una revoca del contratto comporterebbe un’attesa di altri quattro anni”.   A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio