Ifo, in commissione Sanità illustrato l'atto aziendale
Dopo l'uscita dal piano di rientro, un percorso per rafforzare e rilanciare il ruolo dell'ospedale come centro di riferimento regionale per oncologia e dermatolocia.
04/06/2019 - La direzione generale dell’Ifo - Regina Elena San Gallicano ha illustrato stamani il proprio atto aziendale nella commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio. Intanto il disavanzo, che negli ultimi anni è stato più che dimezzato, passando dai 50 milioni del 2015 ai 24 del 2018. Un dato che ha permesso l’uscita dell’ospedale dal piano di rientro. Lo scopo del piano strategico e quindi dell’atto aziendale che ne rappresenta la traduzione organizzativa è di rafforzare la vocazione dell’Ifo: un punto di riferimento per le reti oncologiche e dermatologiche regionali. E questo deve avvenire sia dal punto di vista dell’assistenza che della ricerca. Innovazione da un lato, con la capacità di fornire al paziente tutti i prodotti più all’avanguardia, ma avendo sempre al centro l’assistenza. La ricerca viene vista come elemento fondamentale di questo percorso e dunque all'Ifo sono presenti, ad esempio, le più moderne tecnologie basate sulla genetica.
L’Ifo ha dunque puntato con decisione sulle prestazioni complesse, sia in oncologia che in dermatologia. Nel 2018 ci sono stati quasi 11mila ricoveri totali, mentre sono più di 250mila i pazienti trattati ambulatorialmente. Il concetto applicato è quello della presa in carico del paziente, che dunque viene accompagnato in tutto il percorso di cura da una vera e propria equipe che lo segue passo passo e garantisce tutte le prestazioni in tempi brevi, comprese quelle che necessitano di apparecchiature complesse, come la Pet. In questa ottica, quella di seguire il paziente in tutto il percorso, rientra anche la convenzione con l’Inps che permette all’oncologo di emettere direttamente il certificato per chiedere l'invalidità che la commissione Inps si impagna a valutare entro 15 giorni, senza i consueti passaggi burocratici.
Attualmente all’Ifo lavorano 950 dipendenti a tempo indeterminato, più 214 precari che, grazie alle norme contenute nell’ultima legge di stabilità verranno presto in gran parte inseriti in un percorso di stabilizzazione. I posti letto sono 291, gestiti in maniera orizzontale fra le varie unità in cui è articolata l’organizzazione ospedaliera.
Un ospedale, insomma, che, secondo la direzione generale, rappresenta una vera e propria eccellenza a livello internazionale e che grazie a questo ruolo è anche un interlocutore per le imprese farmaceutiche nella sperimentazione di nuovi farmaci e percorsi di cura.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio